Capitolo dodicesimo : Promesso.

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Hagan - Achim , vai a controllare cosa succede .
Theodor avrebbe dovuto salvare Arlene, ma ora il suo pensiero oscillava tra le mura di quella casa , mura che un tempo erano state di protezione, d'amore , di gioia. Ebbene sí, solo perché si é lupi , ciò non significa che non si possa essere felici . E Theodor ,un tempo, lo era stato.
Ora , al di là dei suoi ricordi, doveva nascondersi. Se Devis lo avesse scoperto, avrebbe ucciso Arlene prima del "passaggio".
Theodor conosceva bene ogni angolo della casa : sapeva come non farsi trovare , ma soprattutto sapeva dove si trovavano le celle quando i suoi compagni si divertivano a cacciare e sequestrare uomini . Arlene sarebbe dovuta essere lí.
Jessie - Di nuovo qui...
Arlene- Si di nuovo in cella brutto lupo schifoso. Due volte mi hai detto che sarei uscita, e tre volte sono finita in questo angolo recintato. Per cosa mi avete preso? Io non sono una bestia come voi .
Arlene non ce la faceva piú, la sua rabbia aveva invaso tutto il corpo, e nemmeno il pensiero di Theodor avrebbe potuto rallentare i suoi battiti.
Che poi, lei non era ancora sicura che sarebbe arrivato ...
Jessie se ne va e volta le spalle ad Arlene, aveva perso la pazienza. Non riusciva a capire quanto fosse frustrante essere catturata da esseri di cui non si era accertata nemmeno l'esistenza.
-
Theodor cammina tra le pareti strette, attraversa internamente il castello. Cercava di non avvicinarsi alle finestre, a non calpestare le mattonelle piú vecchie, poiché avrebbero provocato piú rumore... ma purtroppo il suo colore cosí lucido avrebbe attirato l'attenzione di qualcuno... sicuramente...
Achim- Scusa, chi sei tu?
Theodor-  Emh... sono un amico di ... di Jessie .
Achim- Jessie lo sa?
Theodor- Devo parlare con Hagan...
Achim- Come ti chiami?
Theodor- ...Jhon.
Achim- jhon come?
Theodor- Jhon....
Achim- Finito di dire cazzate Theodor?
Theodor si accosta ad Achim e lo blocca al muro , tendendolo per il collo attraverso le zampe.
Theodor- Una sola parola servo, una sola , e finisci nello stomaco.
Achim- Sei ... venuto a riprenderti quello che é tuo immagino.
Theodor non lascia la presa, non dice piú nulla . Credo che si sia fatto intendere bene... Achim non fiaterà , non dopo essere stato strozzato dalla zampa di un lupo . Anzi , del lupo.
Achim- Una sola cosa, Devis la tiene per sé . E domani luna piena. Attento Theodor , tu vivi per le tue da molto... ma io no. Non sono lupo, ma sento odore di passaggio...
Theodor- Passaggio? E che c'entra Arlene?
Achim-Trovala.
Theodor corre , non pensa che forse sarebbe meglio non venire allo scoperto. Lui corre, ed é veloce come il vento. Sbatte da una parete all'altra, i piatti si muovono come se un tornado li stesse portando via. Ci tengo a precisare che quei piatti hanno piú di mille anni e nessun graffio é presente, credo non siano mai stati usati.
Arriva nella camera del padre... ed entra.
Theodor- Hagan.
Hagan si gira, lo guarda. Guarda suo figlio, dopo decenni, lo riconosce dal pelo sí, ma lui si ricordava lo sguardo di Abbie, e vi assicuro che nel corso della sua esistenza , non conobbe mai una somiglianza tale . Non so , magari Theo era il frutto dell'amore mai dimenticato, e per questo Hagan lo guardava ancora come il suo piccolo lupetto bianco.
Hagan- Teo, se non fossi figlio mio, ti avrei scambiato per una di quelle leggende .
Theodor- Devo trovare Arlene.
Hagan- Non preoccuparti per lei , devo parlarti ora.
Theodor- Vado a cercarla.
Hagan- Theo, sei qui dopo 300 anni , e sei consapevole di essere ad un giorno dal "passaggio".
Theodor- Non sono qui per questo...
Hagan- Lo so, quando mai ti avrei nominato Capo...
Theodor- Già , il lupo macchiato no?Il lupo finto, questo sono.
Hagan- No figlio, non ti ho negato del potere per essere figlio di una donna.
Theodor- Non mi interessa ... devo andare.
Hagan- aspetta, un solo momento.
Theodor- Arlene...
Hagan- Domani morirò.
Theodor- non sei costretto a farlo.
Hagan- Devis mi ha detto che é pronto.
Theodor- Devis é un coglione. Tu saresti ancora in grado di guidare la famiglia. Vuoi veramente lasciare Jessie al fratello? Lui vuole fare uno sterminio...
Hagan- Non si parla di questo...
Theodor- di cosa vuoi parlare?
Hagan tira fuori un sacchetto , lo tiene stretto tra i denti e lo porge a Theodor.
Theodor: Cos'é?
Hagan- Una boccetta di lavanda. La tengo nascosta da 250 anni. Un po' perché i tuoi fratelli l'avrebbero distrutta, un po' perché un odore cosí forte non é consentito per il naso di un vecchio lupo come me... Eppure su tua madre, questo profumo , era perfetto. Se ne poteva mettere un litro addosso, avrebbe potuto farci il bagno, e per me non sarebbe stato cosí forte.
Theodor- Perché mi dici questo?
Hagan - Quando la conobbi, ero uscito in città, Deana era malata , depressa: perché io non l'amavo piú . Ed ero andato a comprare degli "antidepressivi" per uomini, inutile dire che non funzionarono. Cercai di starle accanto , ma il suo brutto carattere non me lo permise. E cosí iniziai ad uscire di piú: per i boschi, uccidendo animali molto piú di quanto sia consentito per far andare avanti la natura. E cosí , capii che qua l'unico depresso ero io, fin quando non sentii i passi di una donna. Avresti dovuto vederla, i suoi capelli lunghi, morbidi e profumati . Il corpo ricoperto di lavanda. E quel vestito , lungo , con le maniche che sembravano ali. Ma soprattutto , le sue poesie ...
Theodor- Dove vuoi arrivare?
Theodor era impassibile, nemmeno una lacrima calò dalle sue palpebre , eppure era cosí attaccato ad Abbie .
Hagan- Dico solo che , Arlene non profuma di lavanda , i suoi capelli sono zozzi, puzza di pipì . Non so da quanto non si lavi. Ma te... sei comunque qua, a casa finalmente. E se per portarti qui serviva una donna , evidentemente questa donna deve essere davvero importante. Ma non sai una cosa, Devis le deve aver fatto del male, e non so se Arlene ancora avrá il coraggio di parlarti . A meno che Achim continui a darle quelle erbe . Vai da lei prima che svanisca l'effetto e scopri se ne è valsa davvero la pena .

Theodor aveva sentito quelle parole :" Devis le ha fatto del male". Ma non andó da lui, non ancora. Cercó Arlene, l'unica con cui avrebbe voluto parlare in quel momento .

Arlene- Lupo Bianco!
Arlene era ancora "rincoglionita", come aveva detto Hagan.
Theodor - Arlene...
Theodor spacca le inferiate della cella e la tira fuori. Sì era un lupo, ma ció non impedì che la prendesse tra le braccia, stando su due  zampe. Era alto molto più di due metri.
Arlene- Mi conosci? Puoi portarmi a casa?
Theodor- Arlene sono io, il lupo bianco ... sono Theo.
Arlene- No...
Theodor- Si sono io te lo giuro , aspetta...
Theodor la posó a terra , solo un attimo prima di tornare uomo , e portarla di nuovo a se: tra le braccia.
Arlene tremava , e nonostante fosse drogata ancora, riusciva a sentire quelle farfalle.
Theodor- Andiamo...
Non potevano ancora abbandonare il castello, perchè Devis avrebbe ricercato di nuovo di catturarla. Theodor doveva aspettare "il passaggio" , in modo da prendere le redini in mano.
La portó nelle sue stanze. Il letto era rifatto, anzi, non era più stato toccato da quando se n'era andato via... ben spolverato, grazie alle donne rinchiuse nel castello, la loro abitazione non sembrava affatto posto per animali.
La stese nel letto, la testa appoggiata al cuscino . Le porse l'acqua.
Arlene- Devo lavarmi...puzzo. Puzzo come i tuoi fratelli.
Theodor- Si è vero .
Arlene- perchè tu non puzzi come loro?
Theodor si avvicina alla vasca , accosta la conca d'acqua al camino acceso.
Arlene- Era spento prima...
Theodor- Io non sono un cane, so come si accende un fuoco.
Quando l'acqua è calda , molto calda , la riporta nella vasca .
Theodor- Spogliati.
Arlene- No
Theodor- ok.
Theodor è un uomo ora, si spoglia.
Theodor è un uomo particolarmente affascinante, che sta giocando con la testa di Arlene, ma solo perchè è stata drogata ha qualche possibilità in più.
Arlene- Tuo fratello non ha avuto il tempo nemmeno di provocarmi...
In quel momento a Theodor viene una fitta al cuore, era da tanto che non sentiva questo dolore.
Theodor- Arlene, ho sbagliato. Non credevo potesse succedere una cosa del genere. Ti chiedo scusa ... d'ora in poi non ti lascerò un attimo. Te lo prometto. Devi fidarti di me...
Arlene si alza dal letto , e si spoglia.
Scioglie i capelli arruffati , e sporchi . Entra nella vasca e chiama Theodor a sè.
Non siamo in una di quelle scene di sesso. Qui non si parla di una coppia che fanno l'amore dentro una vasca. Qui si tratta di un lupo, che ha giurato di proteggerla, e una donna, che ha sofferto abbastanza. E quindi Theodor, lupo sì, ma prima ancora uomo d'onore , si avvicina ad Arlene e le bacia la fronte, e la guancia. E poi , l'abbraccia.
Arlene- Theodor, devi abbracciarmi più spesso...
Theodor- Promesso.

Abbi cura di meМесто, где живут истории. Откройте их для себя