Capitolo 3 -Come un fantasma

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Dovevo provare a dormire. Anche solo qualche ora ma ci dovevo provare.

Mi sdraiai nel mio letto e affondai la testa nel cuscino. Mi sentivo separata dal mondo.

Per via della stanchezza mi addormentai quasi subito.

 

 

 

Mi ritrovai in una radura sperduta chissà dove.

Sentivo delle voci provenire da una casa poco distante da me. Iniziai a camminare e mi resi conto che indossavo una semplice camicia da notte. Cercai la mia vestaglia e la trovai su un sasso. Andai a prenderla e la indossai. Iniziai a camminare. Non avevo le scarpe ma non sentivo dolore.

- Lasciala!!!- Sentii una donna gridare e mi affrettai.

Quando arrivai alla casa mi sembrò disabitata. Era tutto così familiare. Le scale accanto alla porta. Sapevo che dovevo salire,ma questo avrebbe cambiato per sempre la mia vita. Era quello che volevo? Cambiare la mia vita? Dire per sempre addio a tutte le cose razionali e tranquille che conoscevo?

Io non appartenevo a quel luogo. Lo sentivo.

Salii le scale e ad ogni passo vedevo meglio, sentivo meglio.

Sentivo un bambino che piangeva. Salii ancora quelle scale. Il legno dello scorrimano bruciato mano a mano che salivo tornava nuovo. Le scale annerite dalla cenere e dal tempo tornavano di un marmo chiaro e splendente, il tetto mezzo caduto sopr di me tornava nuovo. Più salivo e più la casa tornava allo splendore di un tempo. Più salivo e più la sensazione che quel posto già lo conoscevo aumentava in me. Finite le scale davanti a me si aprì un salotto tutto bruciato e distrutto, il quale conduceva a stanze ridotte nello stesso modo. Una sola porta era ancora nuova, bianca con la maniglia dorata.

 

Seguii il mio istinto e mi diressi verso la porta. Man mano che avanzavo la casa ritornava nello stato bellissimo di un tempo. Poggiai la mano sulla maniglia della candida porta e la abbassai. La porta si aprì su una piccola cameretta. I colori delle pareti si alternavano, dal giallo canarino ad un fuxia molto chiaro, simile al lilla. al centro della stanza c'era una culla bianca. Mi avvicinai, c'era una bellissima bambina, eternamente sorridente e che agitava le manine all'aria per essere presa in braccio. Non feci in tempo a toccarla che entrarono un uomo ed una bellissima lupa bianca nella stanza. Non mi vedevano. La lupa era enorme, come il lupo nero che mi aveva salvata da Ramon.

La lupa si rasformò in una giovane donna e disse all'uomo

- Tesoro.... Hai bevuto abbastanza oggi? Ho qualche sacca di AB positivo giù in cantina, vuoi che ne prendo una?-

- No no.... Ne ho gia prese tre oggi...-

Entrambi vennero verso di me e mi ATTRAVERSARONO letteralmente.

- Che bella, cresce a vista d'occhio-

disse la donna, riferendosi alla bimba. L'uomo la prese in braccio e la bambina disse

-Papà!!!!- Sapeva gia parlare? Dimostrava solo sei mesi!!!!!

- Si piccolina?-

Ed entrambi i genitori si misero a ridere.

Poi si azzittirono. Erano immobili.

La madre si ritrasformò in lupa e il padre rimise la bimba nella culla.

La madre uscì e a quel punto il padre mi guardò e gli uscì una lacrima.

-Salvala.-

Mi aveva vista? Non mi feci tante domande e risposi senza pensare.

- Si-

Si sentì un ululato provenire dal piano di sotto.

Poi entrarono degli uomini nella stanza. Loro non mi avevano vista. Il padre mi guardò e io annuii. presi la bambina e notai che appena la toccai diventòinvisibile, come me.

Il padre mostrò i canini agli uomini e questi risposero nello stesso modo. Poi iniziòuna vera e propria battaglia.

Io uscii dalla casa appena in tempo, perchè subito dopo scoppiò un enorme incendio.

 

-O mio Dio!! Corri Fabio!!! la casa va a fuoco!!!-

Due signori iniziarono a corere verso di me. La bambina iniziò a scivolarmi dalle mani. Non riuscivo più a toccarla. Le passavo attraverso come un fantasma.

I signori arrivarono, ma non videro ne me ne la bimba. Entrarono in casa e tirarono fuori i genitori di quest'ultima.

L'uomo gli mantenne premute due dita sl polso, a tutti e due.

- Ema... sono morti....-

A quel punto la bambina iniziò ad urlare. Non riuscivo ad azzittirla.

-Fabio hai sentito?-

-Si...- Vennero verso di me e videro la Bambina.

l'uomo la prese in braccio.

- Papà!- Urlò la bimba appendendosi al suo collo e tendendo una mano verso la donna.

Poi la scena cambiò.

Eravamo in un parco, in una bellissima giornata di sole.

-Papa?- riconobbi subito quella voce. Mi girai dietro di me c'era la bambina, ma aveva buoni tre o quattro anni.

-Si Dafne?- rispose l'uomo della scena precedente.

A quel punto vidi tutto sfocarsi davanti ai miei occhi-

 

 

 

 

bip-bip-bip-bip

 

 

mi svegliai nel mio letto per colpa dell'odioso suono della mia sveglia.

Per quale motivo avevo sognato quelle cose?

Sapevo di non essere io la neonata del sogno, ma i fatti dicevano il contrario.


The Winged WolfWhere stories live. Discover now