XXVI

175 14 1
                                    

Electa una via, non datur recursus ad alteram.

Scelta una via non è consentito fare ricorso ad un'altra.

(Anonimo)


«Ce...Ce l'ho fatta...» dico piano. «Ce...Ce l'ho fatta!» esclamo di nuovo realizzando, ingrandendo gli occhi, facendo ottenere una reazione dal pubblico, che scoppia in un boato di applausi, urla, facce stupite e alcuni sono ancora paralizzati per la mia impresa. Poso lo sguardo su Antonio, che sembra quasi tremare per la paura.


Third p.o.v

Jimin urla pieno di gioia e con occhi lucidi, tirandomi in piedi per applaudire felice come mai, estremamente sollevato.

«Ci è riuscito...»

L'incontro finisce, con gli spettatori eccitati per aver visto un incontro fuori dal comune e con un Antonio perplesso, che fatica ad alzarsi dal suo posto.

Taehyung si ritira dietro le quinte, mentre porta una mano alla testa stranamente dolorante. Le serve si avvicinano un poco impaurite e a Taehyung sorge spontaneo domandarsi che cosa avesse fatto per poterle spaventare tanto. Lascia che lo spoglino dai suoi indumenti pesanti e che alcune di loro, lo portino alle terme, sentendosi disorientato e confuso.

Jimin d'altro canto, corre verso le terme, ignorando le urla di Antonio, desiderando solamente porre fine alle sue preoccupazione per poter vedere che Taehyung fosse ancora vivo e che avesse vinto ancora, un altro incontro, forse il più difficile.

Spinge tutte le donne, urlando il tuo nome. «TAEHYUNG!»

Taehyung, nonostante lo stato mentale ancora confuso, riconosce la sua voce e appena si sente chiamare, sorride nella sua direzione.

«Jiminie...» mormora felice di rivederlo, ma subito dopo si gira, ricordandosi della sua nudità. Le serve si addolciscono a quel gesto e decidono di lasciar loro spazio, andandosene tra le risatine.

Jimin si toglie il vestito velocemente per non doverlo rovinare e subito si butta tra le sue braccia, sorridendo ampiamente.

«Sei vivo...»

«Evidentemente...» mormora Taehyung, guardandolo completamente bordò in viso per quel contatto. «J-Jimin...» sospiro, in difficoltà. «Possiamo metterci in acqua?» chiede in una leggera supplica, sperando anche almeno quella potesse aiutarlo a quel contatto improvviso.

«Andiamo» dice Jimin, che tuttavia gli resta incollato, saltandogli in collo non appena si immergono entrambi nell'acqua. Taehyung, nonostante la vicinanza che gli manda in fuoco il corpo, si addolcisce al suo sorriso, tenendo saldo Jimin.

«Sono così sollevato...Come hai fatto?!» chiede sorpreso, guardandolo

«Io...Speravo me lo dicessi tu» mormora confuso, «non ricordo nulla. Ho solo avuto una conversazione col mio Lupo e mi ha detto che...Beh, ci avrebbe pensato lui. Quando ho riaperto gli occhi, i due leoni erano morti» spiega.

«Io non ho guardato per la paura...» mormora di rimando Jimin.

«Si vocifera che li abbia strangolati a mani nude...» sospira chiudendo gli occhi. «Vorrei tanto poter ricordare qualcosa, ma forse è meglio così»

«L'importante è che sei vivo amore...»

«A-a-a» balbetta, «amore?!» avvampa portandosi il polso a coprirsi la bocca, completamente preso alla sprovvista.

«S-scusa...» arrossisce Jimin a sua volta, «mi è... Uscito da solo.»

Taehyung toglie la mano dalla bocca e lo guarda dolcemente. Porta una mano sul suo collo, che poi fa salire fino a trovare le ciocche dei suoi capelli neri. «Eri bellissimo con quel vestito oggi, amore» mormora calcando sull'ultima parola che trova troppo bella per non essere pronunciata ancora un'altra volta, stampandogli un piccolo bacio.

Jimin arrossisce, ricambiando poi il bacio imbarazzato.

«Grazie... Tu sei sempre bellissimo» gli sorride, prendendolo per mano.

«Mi trovi bello?» chiede sorridendo, ridendo un po' di sé stesso.

«Beeeeeellissimo, davvero» sorride dolcemente, baciandolo ancora.

«Sono contento tu mi veda in questo modo, nonostante tutto le mie cicatrici» dice sospirando un poco frustrato, ricambiandogli il bacio.

«Le tue cicatrici fanno parte di te, della tua storia... Certo che mi piacciono. Ti rendono speciale»

Taehyung sorride alle sue parole e così nuota sui divani di marmo, per potersi sedere su di essi. Allunga le gambe e il collo, che appoggia sulla superficie. Fa poi segno a Jimin di raggiungerlo al suo fianco, al quale lui prontamente si accomoda accanto.

«Antonio ha più detto nulla?» mormora rilassando i muscoli completamente.

«No...Nulla» sospira leggermente, appoggiando la testa sulla sua spalla.

«Meglio così» dice calmo, accarezzandogli la testa.

«Spero che ci lasci in pace da ora in avanti...» mormora piano.

«Mhm... spero anche io» gli alza il mento con la mano e gli lascia un bacio morbido sulle labbra, che ricambia con dolcezza, portando le mani sul suo petto.

«Ora ci riposiamo...»

«Si...» sospira, finalmente in pace. «Domani ti voglio far conoscere la mia famiglia» dice poi, interrompendo il silenzio che si era creato.

«D-davvero?!» spalanca gli occhi sorpreso Jimin.

«Si...Sei il mio compagno, no? È giusto che ti conoscano. Dovevo tornare a casa appena finiti gli scontri, quindi beh...Se vuoi venire con me» dice grattandosi la testa imbarazzato.

«Si...Io..Verrò volentieri!» lo rassicura accarezzandogli la testa con un dolce sorriso. «Sarà divertente no?»

«Non ci sarà molto da divertirsi...Ma in ogni caso, so che piacerai a mia madre» lo bacia di nuovo, avendo bisogno delle sue labbra quanto mai.

«Lo spero davvero...Mi vestirò come oggi, che dici?» chiede subito dopo il bacino, lasciandogliene ancora uno.

«Se ti vesti ancora cosi però non posso assicurarti di non saltarti addosso...» sospira.

«Non posso di certo venire con addosso degli stracci» gli bacia il naso divertito.

«Allora dopo facciamo le sporcacciate?» gli chiede guardandolo con gli occhioni di un cane bastonato.

Jimin si morde il labbro inferiore arrossendo leggermente. Gli accarezza lentamente il viso mentre annuisca piano.

«Certo, approfittiamone finché possiamo» sorride scompigliandogli i capelli.

Taehyung a quelle parole, sente il suo amichetto là sotto fare festa burrascoso.

«Diamine, avresti dovuto dirmi di no» commenta sistemandosi meglio, andando a sedersi ora teso per l'imbarazzo.

«Ma perché mai» ride appena, ricordandosi poi di un suo pensiero. Jimin si guarda attorno, andando a sedersi sulle sue gambe dopo aver notato le terme completamente vuote.

«Che ne dici di farlo ora?~ Dove chiunque potrebbe beccarci...Io seduto su di te...» gli propone, parlando sensualmente.

«O-ora?» nonostante quella domanda, la sua erezione aveva già risposto al suo posto, facendo partire l'alza bandiera, che cerca di fermarla, portando una mano su di essa.

«Ora» ripete Jimin, andando a baciargli il collo con un sorrisetto, prendendogli le mani e portandogliele sul suo sedere, che Taehyung appena ne sente il contatto, gliele stringe quasi d'istinto, trovandole deliziosamente morbide, mentre sospira per i suoi baci e le sue attenzioni. 

Once upon a time in Rome | VMINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora