66. La Guerra: Dora.

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La mattina seguente, a colazione, i ragazzi si sorbirono inevitabilmente il discorsetto sulla responsabilità da parte di Euphemia, che alla fine - grazie a Dio - venne fermata da Fleamont.

"Tesoro, ti hanno già ripetuto tre volte che cosa hanno fatto." "Niente di pericoloso."

"Ecco." Sirius annuì alla donna.

"Ti ringrazio, papà." rispose James, esasperato, mentre gli altri tre facevano colazione in silenzio.

"Potevate anche essere completamente ubriachi in una città piena di pericoli. E io sono stata in casa senza vostre notizie per tutta la notte!"

Sirius sembrò completamente rinunciare, mentre James riprese a discutere con sua madre.

Per fortuna, proprio in quel momento, un gufo entrò dalla finestra con la risposta all'invito inviato ai Tonks.

"Verranno!" annunciò Sirius, dopo averla aperta e letta alla svelta.

"Magnifico! Sarà meglio che inizi a pensare ai preparativi!" disse Euphemia, e si dileguò rapidamente dimenticandosi di ogni rimprovero.

Fleamont tirò un sospiro di sollievo, e lanciò un sorrisetto a James e Sirius da sopra il giornale
che teneva tra le mani.

**********

Quando il campanello suonò, verso le otto di sera, Liv, Remus e Lily erano in camera di Sirius a sonnecchiare sul lettone, con la musica del vinile in sottofondo, mentre James e Sirius erano ancora - dopo un'ora o più - fuori al villaggio a fare compere piuttosto sospette, al parere di Remus.

"Devono essere i due idioti." Liv si alzò dal letto controvoglia, e scese rapidamente le scale, con i piedi nudi e il vestitino azzurro che indossava ad ondeggiare al ritmo dei suoi passi.

Quando aprì il portone però, le figure che si trovò davanti non assomigliavano affatto, ai due ragazzi.

"Ciao." riuscì a dire, sorridendo alla donna e a suo marito, il quale teneva tra le braccia una bambina dai curiosi capelli rosa.

La riconobbe dai lineamenti, così comuni tra i membri della famiglia Black.

Andromeda era molto più bella di quanto Liv si ricordasse. Indossava un vestito lungo verde smeraldo, con delle sottili spalline che si intrecciavano dietro la schiena. Il viso stanco e scavato che Liv aveva conosciuto, durante il quinto anno, era completamente svanito; le labbra della ragazza erano diventate di un bel rosa acceso, dei cerchi scuri intorno agli occhi non c'era più traccia, e un ampio sorriso le si era aperto sul viso.

Suo marito, Ted, era un uomo biondo, dagli occhi azzurri e ben piazzato.

"Liv." Andromeda aprì le braccia e la accolse in un dolce abbraccio inaspettato.

"Sirius mi ha parlato così tanto di te nelle sue lettere, da quando ho finito il settimo anno."

Le parole di Andromeda colpirono Liv in modo differente, e le venne una voglia improvvisa di consumare le labbra di Sirius a suon di baci.

"Ti vedo molto bene, Andromeda, sono contenta di vederti." fece un cenno del capo verso entrambi e poi li invitò ad entrare.

Lily e Remus si affacciarono dalle scale, e Andromeda sorrise di nuovo.

"Remus! Sei diventato altissimo!" le labbra di Remus si aprirono in un sorriso a trentadue denti, e scese a grandi passi le scale per abbracciare Andromeda, con Lily al seguito.

Lo stesso anno che Liv era arrivata a scuola, Andromeda aveva terminato gli studi, perciò nessuna delle due aveva avuto la possibilità di conoscersi; ma in quel momento, mentre Andromeda scambiava abbracci con tutti i presenti, Liv desiderò davvero di poter tornare indietro nel tempo e trasferirsi ad Hogwarts nel 1971.

Euphemia e Fleamont li accolsero calorosamente e li invitarono a sedersi a tavola, servendo da bere a tutti.

Non molti minuti più tardi, la porta d'ingresso si aprì e si chiuse di nuovo, e in sala da pranzo calò il silenzio.

"Siamo tornati mamma!" era la voce di James.

Liv non riuscì a trattenere un piccolo sorriso eccitato sentendo due paia di passi avvicinarsi a loro, mentre tutti ascoltavano.

Sirius entrò per primo, a grandi passi, e quando i suoi occhi incontrarono quelli di Andromeda, si illuminarono di una luce tanto pura, che Liv aveva visto raramente.

"Sirius..." la donna si alzò in piedi, il ragazzo restò senza fiato per alcuni secondi, guardandosi intorno.
I suoi occhi passarono da sua cugina, a Ted, fino alla piccola, e poi, per un solo secondo, - Liv credette di esserselo immaginato - , lo sguardo di Sirius si soffermò su di lei.

Sorrise, e raggiunse in un'attimo le braccia della donna.

"Dromeda!"

James entrò poco dopo, e restò a guardare la scena appoggiato allo stipite della porta, con gli occhi pieni di gioia.

Sirius si allontanò per guardarla meglio, e poi si avvicinò di nuovo, baciandole entrambe le guance.

"Quanto tempo è passato...? Io... sei cresciuto così tanto!" Andromeda gli prese il viso tra le mani, osservandolo da capo a piedi.

"Due anni..." disse lui, "...sono passati due anni."

Sirius si spostò di lato, e rimase quasi pietrificato, quando realizzò della presenza della bambina.

"Oh, Dio." "È lei?" chiese, tornando a guardare sua cugina, che annuì, incerta.

Il ragazzo camminò verso di lei, che nel frattempo si agitava tra le braccia di Ted.

Liv non aveva mai visto niente di più tenero;

Sirius si avvicinò quasi di soppiatto, e tese leggermente le braccia verso la piccola, speranzoso.

Ted guardò sua figlia, e la bambina, - per la gioia di Sirius - tese le braccia verso di lui, lasciandosi prendere in braccio.

"Oh Dio." ripeté Sirius, stringendola a sé.

Liv sorrise, e si accorse che tutti i presenti - eccetto il suo ragazzo - lo stavano facendo.

"Qual è il suo nome?" chiese, e Andromeda rispose "Nymphadora." con un cenno del capo.

I capelli della piccola Tonks presero immediatamente un colorito rosso, e Ted sorrise in direzione della moglie.

"Ora che succede?" chiese Sirius, confuso.

"Non le piace molto il suo nome." commentò Ted.

"Mhh..." il ragazzo osservò Nymphadora con la fronte corrugata.

"Allora è il caso che lo zio inventi un soprannome fico per te, vero?" disse, facendo sobbalzare la bambina.

"Che ne dici di Dora, eh piccola?" Sirius scoppiò in una piccola risata quando Dora sorrise e i suoi capelli tornarono magicamente di un rosa acceso.

"Vedi, Dromeda? Serviva un po' del mio buongusto in questa famiglia." disse, inarcando un sopracciglio verso la cugina.

Dopo aver adagiato la bambina nel seggiolone, si sedettero finalmente tutti a tavola, come una grande famiglia allargata.

R U mine? || sirius black Where stories live. Discover now