17. Quello che.

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«Un giorno, nel mio mondo qualcuno chiederà a me di ballare...» la testa di lei sul petto di lui. Sul volto di Lucy si formò una smorfia. «ricordando le parole di Edmund, ho pensato di esercitarmi. I primi balli che io ricordo, sono avvenuti sempre a Narnia e erano piacevoli , mi divertivo .»
Ondeggiavano cullati dal silenzio, di quelle parole non dette, di quelle storie non raccontate.
«Quanti balli ricordi , che ti hanno fatta volteggiare così?» la fece girare su se stessa, Lucy alzò lo sguardo e incontro gli occhi color nocciola di Caspian.
Lui, alle prime parole pronunciate da Lucy, la piccola regina di Narnia, la sua figura antica ma leggendaria come regnante dello stesso popolo che adesso governava lui.
Non sapeva cosa dire, ne cosa fare, perché ben consapevole che un giorno , non molto lontano lei avrebbe lasciato Narnia e non sarebbe mai più tornata. Ma era entusiasta di vivere, anche se per breve tempo, quei piccoli momenti che condividevano solo loro.
Caspian non aveva mai stretto così, a se, nessuna ragazza se non lei, la piccola Pevensie.
Non sapeva se essere felice o triste, non voleva pensare troppo, adesso voleva lei vicino, solo lei.
In cuor suo sperava che quel momento, quel viaggio durasse per sempre, così lei non se ne sarebbe andata .
Caspian guardò anche lui, la ragazzina , poggiata al suo petto, i suoi capelli color rame se esposti al sole, legati da un semplice elastico, quel volto candido contornato dalle lentiggini, il naso piccolo e le  labbra sottili  con qualche accenno di incarnato, quelle pozze d'acqua pura , cristalli i suoi occhi  con le ciglia lunghe rendevano lei, bellissima a gli occhi del re di Termar.  Sentiva qualcosa per la piccola Pevensie, ancora non esattamente cosa, sapeva però che aveva un peso che lo opprimeva, non voleva lasciarla andare, non era Susan lo sapeva bene questo ma neanche tutte le pretendenti che aveva conosciuto per fare un piacere ai suoi consiglieri, in quei sei anni passati.
Erano attaccate come cozze al suo braccio, non erano avventuriere come Lucy ne belle come Susan,  non avevano comparabilità con le regine di Narnia.
Se prima , Lucy sentiva le guance in fiamme,  adesso sentiva le così dette " farfalle nello stomaco" così, le avevano detto le sue compagne di scuola, così ci si sentiva, secondo loro, a provare qualcosa per un ragazzo, una cotta.
Lucy, si chiese se, Caspian fosse la sua cotta, perché quando le stava vicino o in sua presenza, non controllava se stessa e le sue azioni tantomeno le sue emozioni. Ma era pur vero che, lui, non aveva provato interesse verso la piccola della famiglia Pevensie, ma aveva rivolto tutte le sue attenzioni verso sua sorella Susan.
Lei, non possedeva la sua bellezza, si, Lucy aveva coraggio, un coraggio da vera leonessa, era gentile e disponibile ed amava aiutare la gente soprattutto se, si trovava in difficoltà, questo ricordano gli abitanti di Narnia della loro regina Lucy, la valorosa.
Ma non per la bellezza. Lucy in quei tre anni era maturata tanto, aveva molte qualità, ed ora le esprimeva al suo massimo, era di statura media, con tutte le forme del suo corpo al posto giusto, era intelligente ed interessante, aveva ottimi voti a scuola, ma ciò che non era cambiato, da come era Lucy, era la sua fantasia, il credere sempre che un giorno o l'altro sarebbe tornata a Narnia, da tutti coloro che conosceva, sarebbe tornata da Caspian e Aslan. Era questo quello che pensava e sperava per e  di se.

A gli occhi di Caspian, per lui Lucy, era bella, bellissima.
Ma non la bellezza di Susan, non la bellezza carnale, quella la possedeva anche la piccola della famiglia Pevensie, ma  a rendere interessante ed particolare la ragazza, che le stava davanti, era la sua bontà d'animo, il suo credere sempre che ci sia qualcuno che ti possa aiutare e ovvia ma non meno importante, la sua bellezza disarmante, quella bellezza che riscalda il cuore e che non ne puoi fare a meno, ne vuoi sempre di più.
Lucy per Caspian era la bellezza fatta a persona, era il suo sole, il suo sorriso era splendente, lei emanava energia , possiamo dire che Caspian era interessato a Lucy, lui era perso totalmente in lei.
Loro erano vicini l'un l'altra, i due, non proferivano parola,  qualche parola, sbagliata avrebbe rovinato il momento quasi magico .
In quella cabina, due regnanti, due giovani combattimenti, due anime ben consapevoli quell'attimo di felicità e serenità che stavano vivendo in una delle stanze del veliero dell' alba.

Uno scossone, però ruppe  quel bellissimo attimo,
caddero entrambi , o meglio Caspian cadde sul pavimento del veliero, Lucy cadde sopra Caspian.
Un momento, i due si cercarono e
I loro corpi ardenti a contatto, le loro bocche socchiuse, i loro respiri in cerca d'aria.
Caspian si avvicinò a Lucy, le prese le guance, il suo voto piccolo tra le mani, si avvicinò ancora e sfioro il naso di lei  con il suo, le loro labbra si avvicinavano sempre di più...

«Sua maestà... lord Drinien richiede di voi.»  si spalancò la porta, interrompendo il momento super magico che si era venuto a creare  da quando avevano fatto i primi passi per cominciare a ballare, Caspian « arrivo subito.» aiuto, poi Lucy ad alzarsi.
Caspian amareggiato  lasciò la stanza non prima di aver dato un bacio a stampo sulla fonte della giovane regina.
Lucy, ancora una volta quando lo vide varcare la soglia della porta e andare via , seguito dal marinaio anche lui con le guance arrossite dall'imbarazzo o per aver fatto uno sforzo nel compiere il suo lavoro.
Dopo poco anche lei uscì, quella cabina diventando troppo grande per una persona sola.

«Lucy»  dopo diversi minuti che parvero ore, la ragazza si senti chiamare,  seduta sul pavimento ad aggiustare il suo gilè rosso, si alzò , sapeva chi era, sperava in un altro tipo di tonalità vocale. Autoritario Caspian , in piedi davanti a lei, si  domandava come lui potesse cambiare così rapidamente comportamento, ma d'altronde si ricordò che lui era un re, si, si un ragazzo giovane ma pur sempre il re di Narnia.
«Si?» alzandosi, abbasso la testa un po' la testa  e poi alzando il capo per guardare Caspian. Senza proferire parola, lui la porto con se, facendole strada.
Ancora una volta nell' arco di una giornata  i due, si ritrovarono in una stanza.
Questa volta, però circondati da altre persone.
Nella stanza delle mappe, c'erano anche Lord Drinien  e Edmund, Lucy vide nelle loro espressioni la massima serietà, come quella di Caspian, forse lui era serio ma i suoi occhi trasmettevano altre sensazioni nella piccola che  un tempo aveva un trono e governava Narnia,  la regina Lucy.
«Che succede? » chiese, portandosi una ciocca dietro l'orecchio.
«Sua maestà, Se non le dispiace abbiamo-»
«Abbiamo pensato che ti farebbe bene parlare, visto che ultimamente sei giù di morale» spiega Edmund interrompendo Drinien,  lo sguardo di Lucy  si illumina e un sorriso appare sulle sue labbra, incomincio a ridere, Caspian  sorride e lo sguardo stranito si manifesta sui volti di Edmund e Drinien.

« Sto bene.»  pronuncio poco dopo Lucy,  il sorriso di prima era accennato, non più luminoso come prima a gli occhi di Caspian «Davvero, grazie di esservi  preoccuparti ma non c'era bisogno»  mani lungo il corpo intrecciate tra loro, sguardo serio e testa alta. Poteva sembrare vero, ma Caspian ormai la guardava sempre negli occhi, gli occhi non mentono, anche Edmund fece finta di crederci perché non voleva mettere a disagio  sua sorella più del dovuto, ma era certo che dopo le sarebbe andato a parlare.
« Bene.»  la voce autoritaria di Caspian si fece sentire, non voleva far trasparire nulla, come suo padre prima di lui, doveva mostrarsi forte ma anche con un animo buono, gentile ed altruista come ormai  Re Caspian X si era mostrato, si chiedeva perché doveva  avere un atteggiamento così non somigliante alla sua persona.
Si schiarì la voce è incomincio a parlare.

Caspian dopo aver congedato i presenti nella stanza, decise poco dopo di avviarsi verso la cabina dove alloggiava la giovane regina Lucy.

«Che ti succede? Sei strana, non è da te comportarti in questo modo» la voce di Edmund , fece frenare Caspian dal bussare alla porta in legno.
«Niente. Sto bene Edmund.»
«Lucy, sei spenta, c'è qualcosa che ti turba o ti manca qualcosa o magari qualcuno?» ripete Edmund. «Ed, sto bene, sono felice di stare qui a Narnia, vorrei che durasse per sempre.» risponde Lucy. « Lo so, anche perché Caspian non può governare da solo tutta Narnia ha bisogno di noi e poi c'è un intesa tra te e lui.» pronuncia  Re Edmund il giusto, Lucy seduta sul letto accanto a lui, il suo volto colorato di un rosso vivo, pieno di imbarazzo, di chi è stato colto in flagrante.« Aha! Ma che stai dicendo! Caspian ed io insieme. No!  Lui è interessato a Susan, ed io ad un ragazzo che ho conosciuto nel nostro mondo.» caminando per la stanza Lucy pronuncia queste parole, Edmund  ascolta attentamente e non crede a nessuna parola appena detta dalla sorella.
«E poi non ci potrà essere mai nulla tra me e Caspian.» Lucy così dicendo aprii  la porta.
«Caspian!»






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Ciaoo bella gente!
Nuovo capitolo spero vi piaccia.
Commentate per farmi sapere cosa ne pensate.
"Lucian" nei commenti se anche voi li amate!
<3
C༆

𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞𝐝 𝐜𝐚𝐥𝐥𝐬 « 𝗅𝖾 𝖼𝗋𝗈𝗇𝖺𝖼𝗁𝖾 𝖽𝗂 𝗇𝖺𝗋𝗇𝗂𝖺Where stories live. Discover now