21. Verso l'oscurita.

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Il veliero dell'Alba solcava il mare azzurro del giorno in direzione della prossima isola, l'equipaggio si era lasciato alle spalle la terra di Ramandù e la consapevolezza che avrebbero fatto presto ritorno nel regno di Termar.
Erano diverse ore che navigavano per raggiungere l'isola delle tenebre, il mare limpido stava iniziando ad incresparsi man mano che avanzavano, Lucy lo aveva notato, sulla balaustra, una piccola parte posteriore del veliero, osservava il mare che da azzurro stava cambiando in un colore più tetro, tendete al nero. Lo vide chiaramente anche dalle piccole acquatiche sirene che al suo arrivo a Narnia, che allegre le avevano scambiato un saluto. Adesso impaurite invece le facevano segno di non proseguire, la regina a quei gesti aggrottò la fronte, ripenso alle parole della stella ancora impresse nella mente come un eco, difficile da mandare via come la sua figura. La sua bellezza e Caspian che la guardava in quel modo, le sue labbra che pronunciavano quel " spero di rincontrarti un giorno." Lucy serro le labbra e guardò il mare. Si sentiva come esso, le sue onde di un blu quasi nero che si scagliavano contro il veliero come fanno con gli scogli , la voragine che aveva nel petto ancora non se ne era andata, anzi, era aumentata quando era tornata dai membri dell'equipaggio e lui come se niente fosse le aveva rivolto la parola. Quello che ancora non si era riuscita a spiegare, perché la stella l'aveva fermata per parlare con lei ma il punto cruciale che la infastidiva, perché non riusciva a ricordare ciò che le era stato rivelato dalla donna, perché a detta di suo fratello, ( Caspian non lo voleva neanche vedere con la coda dell' occhio.) era tornata da loro con il volto sconvolto ma Lucy aveva rassicurato Edmund che non era niente di grave, così Caspian e il capitano avevano deciso di fare una lista: i marinai avrebbero scelto se salpare con  loro e andare alla ricerca dell' ultima spada  o rimanere sull' isola di Ramandù. Alla fine l'equipaggio del re di Termar così come era partito, -insieme ai due regnanti di Cair Paravel - lascio la terra di Ramandù.
Lucy decise di scacciare i brutti pensieri dalla sua mente, era consapevole che appena trovata la spada restante avrebbero fatto tappa nell' isola della stella e dopo avrebbero ripreso il viaggio per tornare nei reami di Termar.
Lucy raggiunse sul ponte i tre uomini che stavano guardando l'orizzonte. Caspian non capiva cosa avesse la sua piccola regina, si domandava, cosa le era accaduto, che la figlia di Ramandù le avesse detto qualcosa che la ragazzina non avesse gradito?
La guardo, i lineamenti del suo volto sempre così delicati e gentili simbolo di purezza, però c'è era qualcosa, la serenità che la contraddistingueva era come sparita, aveva lasciato spazio a ciò che lui in quel momento non seppe decifrare nel volto che conosceva- candido, pelle bianca contornata da poche lentiggini e il suo naso piccolo-  e che era solito leggere apertamente.
C'è era come una barriera che impediva a lui di leggere lei. Caspian vide nei suoi occhi non il solito azzurro cristallino, non le acque marine, non il colore del cielo ma ci vede il blu della notte- senza stelle ad illuminare la via - il blu prima della tempesta, quel blu di una tonalità quasi nera. Si preoccupò, Lucy non alzava  lo sguardo o meglio non incrociava il suo sguardo.
Si domandò cosa c'è era che non andava. Cos'è era successo per ridurre la piccola regina in quello stato?  Era intimorita? Non voleva visitare l'isola delle tenebre? Aveva paura? Si diede dello schiocco, Lucy era coraggiosa, la valorosa non si sarebbe tirata indietro, davanti ad una battaglia. La consapevolezza che lei avesse delle paure per un attimo lo destabilizzo, guardo il profilo della ragazza, ancora una volta e riuscì a calmare la sua inquietudine, doveva sapere cosa le stava succedendo.

«Cosa pensate che ci sia là dentro?» guardò davanti a se, in lontananza si vedeva una macchia verdastra, era l'isola delle tenebre. Le isole che avevano visitato fino ad adesso, venivano definite "Terre d' oriente" o " d'oltre mare" nome dato da Re Peter il Supremo.
Peter, ricordò Lucy, che aveva dato la sua spada a Caspian prima che tornassero ad essere degli adolescenti qualunque, quel passaggio di testimone avvenuto tra il fratello maggiore e Caspian . Caspian aveva custodito come un tesoro quella spada così come quella promessa che aveva fatto al suo amico, era stata rinforzata, poiché Re Caspian X aveva portato entrambi i reami alla prosperità nell'attesa che tornassero i suoi amici. Non aveva considerato fino a quel momento che in quel "patto" che aveva con Peter era inclusa la piccola Lucy, sorella minore del magnifico e ora colei che Caspian amava. Si chiedeva che cos'era
quell' emozione che non andava pace al suo animo, paura? Aveva paura, paura di perdere ciò a cui teneva. Aveva aperto le porte del suo cuore, ancora, dopo all' addio a Susan, a sua sorella, alla piccola grande Regina Lucy, alla sua purezza bellezza interiore ed esteriore.  «Le nostre peggiori paure.»
Si avvicinavano all'oscurità, all'ignoto "al male puro" come aveva detto il comandante.
Il veliero dell'alba, il vascello reale, i suoi marinai scelti dal comandante per volere del re di Termar, adesso pronti per affrontare ciò che si trovava aldilà delle rocce dell'isola.

𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞𝐝 𝐜𝐚𝐥𝐥𝐬 « 𝗅𝖾 𝖼𝗋𝗈𝗇𝖺𝖼𝗁𝖾 𝖽𝗂 𝗇𝖺𝗋𝗇𝗂𝖺Where stories live. Discover now