18. I ricordi.

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«Caspian!»
Lucy si trovo di fronte il ragazzo moro, il suo guardo esprimeva ciò che aveva appena sentito.
«Cosa ci fai qui?» chiese lei, le sue guance presero colore, sentì subito caldo e  le labbra secche segno che aveva bisogno di acqua, il suo guardo era basso, per non incontrare quello di Caspian.
Lui la guardava attentamente, cercava in qualche modo di trovare le parole giuste per aprire un qualsiasi argomento, ma dopo ciò che aveva ascoltato, un vortice di domande aveva invaso la sua mente. Non si capacitava come, solo pensare quelle parole pronunciate poi avesse così effetto su di lui. Era andato da lei per un motivo ben preciso, adesso non sapeva cosa fare.
«... sono qui, per parlare con ...»  rispose prontamente  Caspian, sempre la sua voce autoritaria a mascherare tutto ciò che provava.« con voi due.» I due fratelli si guardarono, il volto di Lucy trasmetteva preoccupazione, cosa voleva dire Caspian a loro di così urgente? Che avesse sentito la conversazione che era avvenuta pochi istanti prima?
Si mise seduta sul letto e sospirò.
Lo guardava lei, con intensità, lo scrutava da capo a piedi nei movimenti e negli atteggiamenti che lui aveva, quella serietà contraddistinta che faceva di Caspian un buon re, la sua gentilezza e generosità, l'amore per la sua terra e la sua gente facevano di lui un re, con dei principi. Questo notava, Lucy quando lo osservava , aveva le caratteristiche giuste che lei avrebbe voluto nel suo tipo di uomo ideale, si ricordò che mai nessuno nel suo mondo avrebbe avuto tutte quelle qualità che cercava lei, così ascoltò la conversazione che stava avvenendo nella stanza e lascio i suoi pensieri in una piccola scatola all' interno della sua mente, chiusi con un lucchetto, forse più in là avrebbe aperto la scatola che conteneva i pensieri di questo giorno.
« Va bene allora... » senti pronunciare.
«Vado da Lord Drinien » disse Edmund. Lucy alzo lo sguardo verso il fratello, che in quel momento lanciò uno sguardo a Caspian e lasciò la stanza.
Così re Caspian e la piccola regina rimasero soli, senza proferire parola, scambiandosi qualche volta fugaci sguardi, insolitamente silenziosi i due, in quella stanza.
Se i muri di quella cabina potessero parlare... Lucy si guardava gli stivali che indossava in quel momento, per la ragazza erano le cose più interessanti lì dentro, in quel momento desiderava essere davanti al suo specchio di casa scrubb, per poter vedere il suo riflesso, era sicura che le sue guance avevano preso colore ed erano rimaste tali da quando Edmund aveva lasciato la cabina.
Solo quando sentì due dita sotto il suo mento alzò lo guardo ed incontro gli occhi nocciola del re di Termar,  si guardavano intensamente, per dei momenti che parvero, ai due, infiniti.
Caspian avvicino il suo viso a quello della ragazza difronte a lui,  scosse la testa e si ritirò mettendosi seduto accanto a Lucy, in silenzio.
Fu Lucy ad alzarsi, forse perché le gambe iniziavano ad esssere intorpidite, forse perché la vicinanza di Caspian dopo il mancato bacio era troppo da sopportare per lei, lei considerata  da sempre bambina, da tutti, lei che dubitava del suo valore, lei che veniva sempre  paragonata a sua sorella, lei che veniva sempre protetta come in una cupola di vetro.
Si avvicinò alla porta pronta ad afferrare la maniglia, ma qualcosa la blocco,  o meglio, il suo polso era stato bloccato dal fare qualsiasi movimento, la mano di Caspian.
« Non te ne andare. » pronuncio per la prima volta dopo tanto tempo quelle parole, da quando Edmund aveva lasciato la stanza. « Ti prego, mi fa bene la tua compagna » aggiunse.
Così il ragazzo si diresse di nuovo verso il letto, con Lucy al suo seguito visto che lui le aveva preso la mano. Seduti  aspettavano che uno dei due parlasse, che uno dei due li togliesse dall' evidente imbarazzo con qualche parola.
«Come va a scuola?» chiese Caspian, sapeva che Lucy nel suo mondo frequentasse una struttura dove si studiava, anche da lei c'erano i precettori, che si chiamavano " insegnanti".
« Bene, mi piace studiare, le materie che studio sono interessanti» disse lei. «Ma mai come qui.»
«Lu, qui, non c'è una scuola, almeno per me non c'è mai stata, studiavo cose noiose.»
« O certo, "cose noiose" tipo la politica del tuo regno e varie altre faccende da futuro re» Lucy mimo le virgolette con le mani.
«Però a Termar avete una biblioteca. »
« Si, ricordo che leggevo sempre, andavo di nascosto in biblioteca anche di notte.» spiegò Caspian. « Ricordo bene, il primo libro che lessi, narrava delle terre di Cair Paravel e dei suoi re, Io sono un ottimo re solo grazie a voi.» sorrise Caspian guardando Lucy.
«Sono felice che la leggenda ti abbia guidato sulla strada giusta per essere un grande re, ma è passato tanto tempo e dubito che quei re possano ritornare.» la ragazza abbasso nuovamente la testa guardando le sue scarpe, Caspian vide il rossore che si era formato sulle sue guance e il piccolo sorriso sulle labbra pieno di rammarico.
« Due di loro sono qui no?» ribatté lui.
Lucy alzo la testa e sorrise, Caspian la vide finalmente tornare se stessa, la Lucy che conosceva, la sua piccola reginetta.
« Ho sempre cercato di prendere il meglio degli aspetti caratteriali dei reali che governavano nell'era d'oro di Narnia. Leggendo mi ero sempre immaginato di essere come re Peter il magnifico,coraggioso. Come re Edmund il giusto, leale. Come la regina Susan la dolce, gentile. Come te, regina Lucy la valorosa, altruista. » pronunciò, ricordando il se bambino pieno di speranza di poter governare.
« Ci sei riuscito. Sei l'uomo che ogni ragazza sognerebbe, sei il ragazzo, il re che ogni regina vorrebbe.» guardandolo negli occhi.
« Vorrebbe al proprio fianco.» aggiunse.
« Tu cosa vuoi?» chiese guardandola.
Si sentì un rumore, lo stridere della porta in legno che veniva aperta, sulla soglia Edmund, vide i due molto affiatati a detta sua, in effetti Caspian e Lucy erano in atteggiamenti quasi intimi, la testa di Lucy sopra la spalla di Caspian, rannicchiata, parlando sorridendosi qualche volta, i loro occhi da ciò che poteva vedere, da lontano, esprimevano ciò che loro ancora non sapevano.
Edmund si stava maledicendo mentalmente, dispiaciuto, perché vedere la sorella spensierata e felice, perché sapeva, che in quel momento, Lucy era felice di essere lì con Caspian, lo vedeva dai loro sguardi sereni , se porgi l'orecchio, come fece Edmund in quel istante, potrai sentire, i loro cuori battere al' unisono.
«Si, e lei "certo vostra maestà". »
Lucy rise, probabilmente Caspian le stava raccontando qualche aneddoto di palazzo.
No, per nulla al mondo avrebbe voluto disturbare la quiete che regnava in quella stanza.
Bussò, le sue nocche toccarono il legno morgano della porta aperta.
I due sentendo il rumore si girarono e videro Edmund e si misero subito composti.
«Scusate, dovete venire sul ponte di comando.»

«Pronte le scialuppe signore.» proclamo un marinaio.
Appena scesi dal ponte e diretti verso un'altra isola, un'altra metà.
Lucy scesa dalla scialuppa, controllava la sua cintura, con essa le sue armi, al suo fianco Edmund, che la fissava ancora una volta, non capiva perché la sua sorellina non esprimeva apertamente a Caspian i suoi sentimenti, comparve al suo fianco proprio quest'ultimo.
Camminavano vicini, con le armi pronte per qualsiasi evenienza perché non sapevano cosa li aspettava, in quell'isola c'era qualcosa di strano lo si percepiva dall'aria  pesante, alcuni sbuffi, provenivano da Eustachio che come drago volava intorno a loro, maggior protezione non fa mai male.
« Vostre maestà, con il dovuto rispetto, credo che non dovremmo proseguire.» proferì Reepicheep da sopra la testa del suo amico drago.
«Reep, da quando tu valoroso spadaccino hai paura?» chiese Edmund alzando di poco la testa, per guardare il suo amico topo.
Le foglie alte non permettevano di vedere molto, la boscaglia era folta, piena di insetti che svolazzavano da una parte all' altra,
Scricchiolii quando rompevano i rametti che si trovavano lungo il viale, sabbia e rametti di alberi caduti e le foglie ingiallite, non permettevano di certo di non fare rumore, erano tutti sul attenti, Lucy aveva una strana sensazione, ma si concentrò sul non fare rumore o non cadere, con la spada sguainata, camminava dietro Caspian e Edmund, dietro di lei, lord Drinien.
«Io paura? Scusi l'insolenza vostra maestà ma per chi mi avete preso?».
Tutti risero. Un urlo spezzo la quiete che si era creata, la tranquillità lascio spazio all' agitazione nel corpo della piccola regina di Narnia, alzò la sua spada come tutti, il drago Eustachio volava basso, anche lui aveva sentito quel' urlo sovrumano, pronto a sputare fuoco se fosse stato necessario, Reepicheep sull'attenti  guardava davanti a se, Caspian e Edmund  facevano da scudo umano per Lucy, anche loro con spade pronti all'azione.
Lucy oramai non poteva ignorare quella sensazione dentro di lei.



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Ciaoo
Buone feste, come da calendario oggi è domenica ed ho pubblicato.
Spero vi piaccia il capitolo! Non è molto però mi andava di scrivere e poi publicare.
Sono sempre più innamorata di questa coppia e pure un certo Fratello fa il tifo per loro.
E voi? Scrivetelo nei commenti se siete pro o contro Lucian.
Alla prossima domenica <3
C༆

𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞𝐝 𝐜𝐚𝐥𝐥𝐬 « 𝗅𝖾 𝖼𝗋𝗈𝗇𝖺𝖼𝗁𝖾 𝖽𝗂 𝗇𝖺𝗋𝗇𝗂𝖺Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon