05. Il Quadro speciale.

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Lucy e il fratello Edmund poco più grande di lei solo di due anni, fissavano il dipinto appoggiato alla parete bianco latte della camera degli ospiti che ora apparteneva per breve tempo alla piccola della famiglia Pevensie.

Osservavamo ammaliati il quadro che ricordava loro tempi lontani, di un mondo lontano chiamato Narnia.

Non sapevano però di essere osservati infatti i due avevano lasciato la porta in legno vecchio bianco socchiusa.
«Due orfani annoiavano con una tiritera sulla storia di Narnia e della sua era.»
I due fratelli si girarono e videro la figura di Eustachio.
Il ragazzino cugino dei due fratelli aveva dei lineamenti sottili con le lentiggini a contornare parte del suo viso pallido, le sopracciglia folte del colore dei capelli tirati all'indietro. Il ragazzo biondo con i suoi occhi azzurri scrutava entrambi i suoi cugini che continuavano a osservare insistentemente il dipinto.
Seduto sul letto con le braccia incrociate nei suoi abiti da normale ragazzo di cultura, Eustachio pensava a come infastidire i due ospiti.
«Che ha di affascinante per voi quel quadro? » si fece sentire Eustachio. «È disgustoso.» fece una smorfia che i due ragazzi non videro.
Lucy e Edmund erano concentrati sul quadro e su i loro pensieri per poter sentire il cugino che secondo loro era solo irritante e insopportabile.

Lucy voleva ritornare a Narnia, rivedere Aslan il suo amico leone, re di Narnia. Voleva riabbracciare Caspian, colui che li aveva chiamati per aiutarlo a riprendere ciò che era suo di diritto e grazie a lui che Lucy aveva potuto assaporare l'odore di casa.

ritornerò.
Quando mi chiami.

Lucy non aspettava altro, voleva vivere un altra avventura, che lei conosceva e che amava anche se sapeva che quella sarebbe stata l'ultima.

«Se esci da quella porta eviti di vederlo.» le parole di Edmund rivolte al cugino, Lucy non le sentì.
«Edmund sembra che l'acqua si stia muovendo.» dando voce ai propri pensieri Lucy osservo concentrata e speranzosa il quadro.

«Che sciocchezza. Ecco che cosa  succede a sentire  quei vostri stravaganti racconti e quelle vostre favole.» Lucy senti ancora una volta la voce odiosa del cugino.
«Un ragazzo che Eustachio si chiamava. Di libri ricchi e di sciocchezze si beava.» lo beffeggio Edmund e Lucy si fece scappare un risolino.
«Le persone che leggono soltanto le favole finiscono per essere un orrendo peso per gente come me.» Ribatté Eustachio con in tono inacidito. Edmund a quelle ultime parole dette dal cugino si  girò sconcertato. «Che legge libri con notizie vere.»  continuo il cugino.
«Noi un orrendo peso?!» Edmund avanzò e il cugino si alzò per fronteggiarlo anche se più basso di Edmund.
«Da quando siamo qui non ti ho visto muovere un dito!» disse Edmund che stava incominciando a perdere le staffe, incurante che la sorella lo chiamava.
Lucy ne era sicura, l'acqua che vedeva su tela di stava muovendo, con essi anche la nave che era all'orizzonte che adesso sembrava stesse venendo verso fo lei. La stava chiamando.

Tornerai.
Quando ti chiamano

«Edmund si muove guarda!» Fece Lucy osservando che l'acqua stava uscendo dal quadro ma i due litiganti non la sentirono se non per gli spruzzi freddo che arrivavano direttamente su i loro visi.
Lucy era incredula ma quello che stava accadendo dentro quelle quattro pareti di una stanza ormai vecchia era chiaro: sarebbero tornati a Narnia.

Eustachio era incredulo ma al contrario dei due fratelli era terrorizzato e pauroso.
«Lo so che è un imbroglio. Smettetela, o lo dico alla mamma.» disse Eustachio allontanandosi dal dipinto e dai cugini andando verso la porta della camera al quanto terrorizzato.
«Mamma!» Eustachio vedeva l'acqua che usciva dal dipinto prepotentemente e i suoi cugini stavano lì fermi immobili, sorridenti e bagnati accogliendo chi sa cosa.
«Ora lo spacco quell' orrendo coso! » Disse Eustachio preso da un moto di paura e furia al tempo stesso.
Corse fino a prendere il quadro con due mani nonostante l'acqua uscente.
«No Eustachio!» Edmund afferro l'estremità sinistra del quadro esortando il cugino a lasciare il quadro, Lucy fece la stessa identica cosa. «Eustachio, lascialo.» Lucy con i capelli appiccicati al viso, non lasciava andare ne il quadro ne tantomeno il cugino.
Oramai era inzuppata d'acqua dalla testa ai piedi e sentiva i brividi lungo il suo corpo e l'acqua che usciva dal quadro inondare la stanza perché Eustachio aveva lasciato cadere il quadro.

Il quadro era caduto dalle mani  Eustachio, la camera era piena d'acqua e si stava alzando incominciando a portare con se i mobili d'arredamento e le poche cose che la ragazza aveva riposto in quella stanza.
Come un vortice l'acqua sali fino a trascinare giù i tre ragazzi.
Lucy provo ad attaccarsi alla testiera del letto ma non riuscì a fare molto perché la corrente la trascino via.

Lucy e i due ragazzi cercarono di risalire in superficie per mancanza d'ossigeno.

Lucy però aveva riscontrato qualcosa di diverso nell'acqua, non era la stessa che era uscita dal quadro e poi si erano formate man mano piccole onde che si erano poi unite, no, ora si trovava a dover risalire in superficie dal mare profondo.
L'acqua marina sul fondale risultava più scura e man mano che risaliva più chiara nelle due tonalità di azzurro.


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Ciaoo!
Nuovo capitolo.
Spero vi piaccia.
Ditemi cosa ne pensate commentando
Un bacio
C༆

𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐢𝐬𝐞𝐝 𝐜𝐚𝐥𝐥𝐬 « 𝗅𝖾 𝖼𝗋𝗈𝗇𝖺𝖼𝗁𝖾 𝖽𝗂 𝗇𝖺𝗋𝗇𝗂𝖺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora