48) lella cannella

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Sirius aveva dormito... Non ne aveva idea.

Aveva ricevuto in camera una lettera da parte di Rosmerta che gli comunicava gli orari del turno.

"In caso dovresti reggere fino alle quattro del mattino, quindi vedi che devi fare."

Era tornato in camera verso le undici, dato che non aveva nessuno a cui fare compagnia. Aveva tirato fuori lo stereo per ascoltare un po' di musica mentre sistemava i vestiti che avrebbe dovuto indossare quella sera.

Una volta accertata la presenza di tutto l'occorrente si era steso sul letto, iniziandosi qualche film mentale come suo solito. Poi era crollato a dormire.

Non scese a pranzo, e si svegliò solamente quando fu scosso dalla presa rigida di James.

«Cristo, sembravi morto» lo lasciò stare. Aveva spento lo stereo. Sirius ributtò la testa sul cuscino mezzo stordito.
«Che c'è?»

Potter chiuse la porta del dormitorio in silenzio, andandosi poi a sedere sul proprio letto.

«James?»
«Sono stato in infermeria» borbottò.

Sirius doveva aver dormito parecchio, dato che James aveva avuto l'opportunità di parlare con la Roberts dopo l'incontro con la sorella e gli altri medimaghi.

«Ah... e... E come sta?» azzardò a chiedere di Crystal.
«Bene... A quanto pare bene»
«Bene...»

Un altro silenzio, lungo, troppo lungo.

«E ho parlato anche con la dottoressa... e con Pomfrey.»
«Ah» Sirius annuì rassegnato. Si mise a sedere, aspettandosi il solito discorso.

In realtà Poppy non aveva mai raccontato niente a James delle scappatelle di Sirius, quindi si stupì a vederlo calmo.

James continuava a evitare di guardarlo, tenendo gli occhi fissi o sullo stereo o sulle assi del pavimento o la coperta del letto di Sirius. Ma non guardava mai Sirius.

«E hai parlato anche con Crystal?»
«Non ancora... Non riesco a trovarla.»
«E sei così tranquillo?»
«Ci dovrebbe essere mia madre con lei quindi...» si schiarì la voce. «Sirius... Mi puoi raccontare che è successo? Quando siete scomparsi.»

Black rimase un attimo a guardarlo.
«I-Intendi da quando sono scomparso io o-»
«Sì? No, solo da quando l'hai incontrata. Voglio capire che è successo» si corresse e si spiegò.
«Io non penso di essere la persona più adatta per-»
«Ti prego» Potter si intristì, supplicandolo con l'espressione.

Sirius rimase confuso dal suo atteggiamento. Gli dava davvero così fastidio il pensiero di lui e Crystal?

«Ti stupisce tanto che tua sorella abbia una cotta per me?»
«Non intendevo questo. Voglio sapere che le è successo, cosa è successo a te, a Marlene. Voglio sapere perché vi siete ammutoliti tutti. Perché tu non fai più lo spaccone, o perché lei non riesce ad essere più sciolta con Dorcas» prese fiato. «E sopratutto voglio sapere perché mia sorella non riesce a stare fuori dalla camera da sola, perché non riesce a passare più di dodici ore senza avere una crisi di pianto isterico, che cazzo le succede, a che pensa» si era alzato in piedi, come per enfatizzare il suo punto e la sua preoccupazione. «E sopratutto voglio sapere se quella dottoressa è affidabile, perché se lei mi viene a dire che in realtà Crystal sa quello che vuole dalla sua vita, allora significa che c'è qualcosa o qualcuno che glielo sta impedendo, e se quel qualcuno sono io lo devo sapere, ma se c'è qualcos'altro lo devo scoprire.»

Sirius si era sporto leggermente indietro, tenendosi a distanza dall'attacco nervoso di James.

«Quindi ti prego, ho bisogno che mi racconti cosa è successo, di cosa avete parlato... tutto! Ti prego.»
Padfoot annuì, anche se ancora esitante. E meno male che era Crystal con gli sbalzi d'umore.

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