XXI - pazzi

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Meglio essere protagonisti
della propria tragedia che
spettatori della propria vita

Oscar Wilde

...
Shadha

<< vedete di non dare fastidio a nessuno >> il tono del soldato è sprezzante mentre ci indica un enorme spiazzo riempito di tavoli e sedie, persino quel gesto sembra enfatizzare quanto ci trovi ridicoli << lì si trova la mensa, i pasti si tengono alle sette, alle dodici e alle diciannove.

Se non vi presentate in tempo non vi sarà concesso nessun pasto >> non presto troppa attenzione alle sue parole, mi osservo in torno nella disperata ricerca di una via di fuga.

Il campo è molto più grande di quanto mi aspettassi, ma per quanto continui a vagare con lo sguardo non riesco a trovare nemmeno un misero condotto dell'aria.

Comincio ad analizzare tutti volti dei soldati presenti nella base.

Dove sono loro?

Non possiamo essere arrivati troppo tardi, saranno in ricognizione o che so io. Secondo i registri dovrebbero essere mandati in campo fra due giorni senza contare oggi.

Il secondo soldato mi colpisce alla nuca con un manganello, per un istante vedo tutto nero, ma la paura di essere colpita di nuovo mi impedisce di fermarmi << smettila di guardarti attorno ragazzina, vuoi essere arrestata come spia? >> la cosa che mi fa più male non è il dolore fisico, ma la consapevolezza di non poter reagire.

Ci siamo rinchiusi in un enorme prigione con le nostre stesse mani.

Mi mordo l'interno della guancia. Quasi mi viene da ridere, alla fine la mia più grande sfortuna è stata la mia fortuna.

Se non fosse bruciato l'orfanotrofio al compimento dei miei diciannove anni mi sarei dovuta arruolare, vivere tutti i giorni questa vita mentre invece ora ho la possibilità di lottare, di guadagnarmi la mia libertà.

Incrocio lo sguardo con un gruppo di ragazzi della mia età, mi ricordano che non tutti sono così fortunati << qui è dove dormirete >> senza troppe cortesie veniamo spinti dentro un piccolo sgabuzzino << cercate di farvi vedere in giro il meno possibile >> mi volto per cercare di ricevere altre informazioni, ma ci viene sbattuta la porta in faccia << oh ma andiamo >> che cafoni, mi volto incredula verso di Egan << non c'è neanche un letto, tanto valeva non farci entrare >> lui fa spallucce e tira fuori da una tasca una penna e un pezzo di carta << i soldati pensano che coloro che scelgono la via della vita nei campi siano dei codardi e quindi non meritino rispetto, probabilmente hanno la stessa opinione di quelli che riescono a comprarsi la libertà, ma non oserebbero mai dirlo.

Facile prendersela con chi è troppo debole per opporsi >> batte un pugno contro la spada che tiene nascosta sotto i vestiti facendo risuonare nella stanza un rumore metallico << i loro pregiudizi però ci sono stati utili per una volta, erano così presi dal disprezzarci che non ci hanno nemmeno perquisito >> mi avvicino a lui << che stai scrivendo? >> si indica attorno << voglio fare una mappa di quello che ho visto >> mi siedo a terra sconfortata << e a quale scopo?

Non ci sono vie d'uscita >> ghigna soddisfatto << c'è sempre una via d'uscita Sha >> mi concreto sullo schizzo che sta disegnando, cosa ha visto che a me è sfuggito?

<< Non farmi domande, non sono ancora sicuro di nulla, non voglio darti false speranze.

Per prima cosa dobbiamo >> lo interrompo alzando gli occhi al cielo << rubare delle uniformi >> mi sorride soddisfatto << vedo che inizi a capire come funziona >> apre la porta di qualche centimetro e mi invita ad avvicinarmi << quella dev'essere la lavanderia, ho visto prima delle inservienti che ci portavano dentro sacchi pieni di divise >> annuisco, lo avevo notato anche io << potrei farne levitare un paio fino a noi >> chiude la porta sbuffando mentre mi sposto velocemente prima di essere colpita in faccia, lo trafiggo con lo sguardo << certo e poi possiamo andare in giro con quelle stupende maglie di coppia abbinate che si vedono in giro, la tua con scritto "sono una maga" e la mia invece con "ehi guardare sono vicino a una maga, chi ci fa una foto?" >> respira Sha, respira << va bene allora usciremo da quella porta, dopo che ci hanno detto di non uscire, e spereremo di non essere visti, perché ovviamente tra i tuoi molti talenti c'è anche quello di essere invisibile >> perché ha sempre quell'espressione soddisfatta?

Come fantasmi [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora