~𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 30~

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*25 dicembre*

Alla mezzanotte non ci arrivammo, eravamo tutti stanchi e io mi addormentai sul divano con la testa appoggiata sulla spalla di Mason sporcandogli la camicia di trucco.

- Si toglie?- disse Mad cercando di aiutarmi a pulire la macchia.
- No, non so cosa metterci-
- La varecchina?- propose.
‐ Mad la camicia è nera! Gli rimarrà una chiazza bianca- le feci notare.
- Tu rendila tutta bianca poi ti inventi qualcosa-

Non ha tutti i torti, pensai.
-Hai ragione...-

Finita la lavatrice tirai fuori la camicia diventata ormai di un altro colore, la stesi e la misi al sole ad asciugare.
- Cos'è successo alla camicia?- disse Mason entrando in cucina dove stavo preparando il pranzo.
- Nulla, cosa vuoi che le sia successo?- dissi continuando a cucinare.
- Amore mio...- si avvicinò a me - Lo so che stai mentendo...dimmi cosa è successo?- mi girò verso di lui e mi prese il viso tra le mani.
- Ti ripeto che non ho fatto nulla-
- ISABELLE! - alzò la voce, poi abbassandola disse - Giuro che non mi arrabbio-
- Promesso?-
- Promesso- ripetè
- Va bene...ho lavato la camicia con la varecchina per togliere la macchia- dissi dispiaciuta.
Mason fece un sospiro guardando a terra, - Hai promesso di non arrabbiarti- gli ricordai.
- È tutto apposto- mi lasciò il viso, -Anche se era la tua preferita?- dissi aggravando la situazione, mi guardò ma non disse nulla.

- Cos'è successo?- disse Mad entrando nella stanza.
- Lo sa- dissi solo, lei fece cenno di non capire - Sa della camicia-
- Ah...Mase ti assicuro che non è stata colpa di Isabelle-
- Già, è stata tutta colpa tua-
- Ei!- esclamò lei
- Tu mi hai dato l'idea della varecchina-
- Tu mi hai dato ragione però!- disse puntando il dito.

- Basta, non è successo nulla!- esclamò Mason dopo essersi ripreso dalla notizia.
- Si è vero basta, oggi è Natale e a Natale si è tutti più buoni- dissi per sdrammatizzare la situazione, ma ricevendo un'occhiata torva dal ragazzo accanto a me.

*Dopo pranzo*

Con Mason ci sdraiammo sul letto a guardare un film su Netflix, rigorosamente natalizio, la mia testa era sul suo petto e lui mi accarezzava i capelli dandomi dei baci ogni tanto.
- Stasera usciamo okay?- disse bloccando il film così da non perdere neanche una frase.
- Ehm, va bene...dove andiamo?- dissi guardando ancora lo schermo con l'immagine bloccata.
- Pista di pattinaggio- alzai la testa per guardarlo e dissi - Davvero?- lui annuì, lo baciai e sorrisi.

Tornammo a vedere il film, quando finì iniziammo a prepararci per uscire, solo io e lui.

Mi vestì con un semplice maglioncino bianco e dei jeans, come scarpe degli scarponcini.
- Possiamo andare- dissi arrivando davanti la porta dove Mason era lì ad aspettarmi.
- Metti questo- prese un cappello e me lo mise sulla testa dandomi un bacio sul naso,
- Okay, ora possiamo andare-

Uscimmo di casa per poi dirigerci verso la pista di pattinaggio.
Quando arrivammo rimasi a bocca aperta, una grande lastra di ghiaccio mi si presentava davanti gli occhi, essa era contornata da alberi addobbati da luci che li circondavano tutt'intorno.
Sembrava la scena di un film, dove le famiglie pattinavano tutte insieme divertendosi.

- Dai andiamo- Mason sorridendo mi prese la mano e ci dirigemmo ad un gazebo per noleggiare i pattini, dopo di che li infilammo e scendemmo in pista.

- MASE MASE ASPETTA!- dissi mettendo un piede sul ghiaccio.
- Cosa?-
- È la prima volta che pattino, non so neanche stare in equilibrio-
- Okay, dammi le mani- gliele presi, mi trascino verso di lui.

- Vedi è molto semplice- Mason era di fronte a me e mi teneva le mani, pattinando lentamente per evitare di crollare al suolo.
- Sembro una bambina ai suoi primi passi- dissi scherzando.
- Sei la mia di bambina- disse sorridendo e tirando le mie braccia velocemente mi portò vicino a lui.
Portò una mano dietro la mia schiena e l'altra sotto al mio mento per spingerlo a baciarlo.
- Non mi lasci vero?- dissi
- Neanche per sogno- mi baciò.

*Più tardi*

Mentre stavamo bevendo una cioccolata calda in un bar vicino la pista, si avvicinò un bambino insieme al papà.
- Scusate il disturbo...- disse l'uomo, noi lo guardammo - mio figlio vorrebbe fare una foto con lei signor Mount-
- Per favore mi chiami Mason- si alzò e gli strinse la mano, poi rivolgendosi al bambino - Tu invece come ti chiami?-
Quest'ultimo si nascose dietro le gambe del papà, evidentemente a disagio.
- Si chiama Jasper, è molto timido- disse invitando il figlio ad uscire allo scoperto.

- Lo capisco, anche io sono molto timida- dissi sorridendo all'uomo, rivolsi lo sguardo verso Jasper e lo salutai con la mano, lui ricambiò il mio saluto, gli sorrisi.
- Ha insistito molto per fare la foto e ora non vuole uscire- disse scusandosi il padre.
- Non si preoccupi, ogni cosa ha il suo tempo- lo tranquillizzò Mason.

Cercò di attirare l'attenzione del bimbo facendolo ridere con delle facce buffe, piano piano uscì allo scoperto, dopo aver preso coraggio il bambino si fece scattare la foto.
- Posso farla anche con lei?- disse indicando me con il dito.
- Oh si certo- dissi avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
- Bene, fatto- disse il padre chiudendo il telefono.

Prima di andar via gli lasciò un regalo: un piccolo peluche che teneva in mano.
- Grazie- disse Mase abbracciandolo.
- Ciao- Jasper agitò la manina per salutarci, noi ricambiammo il saluto.

- Che carino- dissi finendo la mia cioccolata.
- Vero?- disse Mason guardando il peluche, era una piccola renna con al collo un nastrino rosso e un campanellino.
- Questo dev'essere Rudolfh- aggiunse.
- No lui ha il naso rosso-
- Giusto, allora non so chi sia-
- Vaglielo a chiedere è ancora li- lo indicai.

Mason si alzò e seguì il mio consiglio, quando tornò disse - Indovina? Si chiama Mason-
- Davvero!?- lo presi - Beh, in effetti ti assomiglia, gli occhi, il naso...- abbassai la voce, - le corna-
- Cosa?-
- Cosa?- ripetei
- Ripeti quello che hai detto-
- Quando?-
- Ora- disse.
- Ho detto "Cosa?"-
- No prima di quello- disse muovendo il dito come a saltare la parola.
- Che ti assomiglia- feci finta di non capire.
- Okay, dopo-
- Oh! Le corna?- dissi ridendo.

- C'è qualcosa che dovrei sapere?- disse incrociando le braccia al petto e mettendole sul tavolo con il viso imbronciato.
- Stavo scherzando, tranquillo- mi alzai e lo andai ad abbracciare, - Non potrei mai tradirti, ti amo troppo- lo baciai.
- Dai andiamo a casa- disse portando un braccio sulle mie spalle.

-𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲-
Capitoli 30 finitoo!
AVVISO: Siccome il 27 ottobre avrò l'esame della patente, non so se riuscirò a pubblicare un capitolo al giorno, dato che avrò solo la sera per scrivere.
Quindi quando avrò un capitolo lo pubblicherò 💕.
See you soon
-❤

Burn-Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora