~𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 68~

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Finiti gli allenamenti tornammo a casa. Il viaggio fu molto silenzioso, nella macchina aleggiava imbarazzo e rabbia. Quest'ultima proveniva da Mason, aveva lo sguardo torvo sulla strada e non si sbilanciava dalle uniche parole che riusciva a pronunciare: "mhmh" e "ok".

Incapace di dire frasi formate almeno da un periodo, entrammo in casa. Come per magia le ritornò la parola.
- Perché vuoi uscire con Kai?- era alterato.
- Credo che possa aiutarmi a riavere la memoria...- dissi sincera, non avevo nulla da nascondere.
- In che modo? Dai sentiamo-

Iniziai a squadrarlo. Aveva le braccia conserte, il viso imbronciato e tamburellava il piede a terra insistentemente, in attesa di una risposta.
- Mi ha detto che era il mio migliore amico, quindi può sapere delle cose che nessun altro sa...- spiegai senza giri di parole.
- C'è Mad per questo!- esclamò allungando un braccio verso la porta.

- Mason l'amicizia tra ragazze è diversa da quella tra ragazzi- feci una pausa per dargli tempo di rispondere, ma così non fù, quindi ripresi il mio discorso - Anche tu avrai un'amica a cui racconti tutto, con cui ti confidi. Beh, io avevo Kai...- abbassai la voce e tra me e me aggiunsi: - Almeno cosi dice lui-

- Fammi venire con te- sorvolò sulla mia affermazione cambiando discorso.
- Perché mai?- incrociai le braccia al petto, mi stavo innervosendo anche io - Di cosa hai paura?-

Si allontanò, lasciando la domanda in sospeso, senza risposta. Alzai gli occhi al cielo per la frustazione che stavo provando in quel momento.
Non riusciva a capire che le mie intenzioni erano buone, non volevo andargli contro, anzi tutt'altro. Volevo aiutarci.

Per non lasciar vagare la mente decisi di prepararmi, andando a fare una doccia. Entrai in bagno e aprii l'acqua, la quale dopo alcuni minuti arrivò calda.

*Poco dopo*

Uscii dal bagno con un asciugamano intorno al corpo. Attraversando il tragitto fino alla mia stanza, incrociai con lo sguardo Mason. Abbassai gli occhi imbarazzata, ma potei sentire il suoi occhi fissi su di me per tutto il corridoio.

Entrai in camera e chiusi la porta alle mie spalle. Mi asciugai i capelli, per poi cominciare a vestirmi. Non era un'uscita elegante o formale, era semplice, quindi optai per dei vestiti della stessa formalità: jeans nero e una maglietta bianca classica.

Mentre stavo applicando del mascara nero sulle ciglia, la porta si spalancò, facendo riversare Mason nella stanza.
Con passo svelto si avvicinò, mettendomisi dietro. Lo guardai attraverso lo specchio, stava aspettando una mia qualche frase, che non tardò ad arrivare.

- Che c'è?- dissi chiudendo il piccolo contenitore con l'inchiostro nero. Senza preavviso mi abbracciò, spostandomi di poco dalla sedia.
Per l'impatto subito, portai di scatto le mani sulle sue braccia.

- Non riesco a tenerti il broncio...- rivelò con la testa nell'incavo del mio collo - sei la mia debolezza più grande-

Rimasi senza parole, non sapevo come rispondere. Mi spuntò d'istinto un sorriso sulle labbra. Cercavo di trattenerlo ma con scarsi risultati.

*Più tardi*

Appena finii di prepararmi sentii il campanello suonare. Dal bagno urlai: - Mason puoi andare ad aprire?-

Dopo esser stato per una decina di minuti in camera mia, tornò sui suoi passi, lasciandomi finire di vestire. Lo sentii alzarsi dal divano, dato che questo lasciava udire degli scricchiolii alquanto inquietanti. Sentii la porta aprirsi e poco dopo anche le loro voci.

Scesi di sotto con qualche minuto di ritardo. Li trovai sul divano, con la televisione accesa e Fifa sullo schermo.
- Andiamo?- dissi per svegliarli dall'incantesimo di fare gol all'avversario.
- Finisco qui e arrivo- Kai non si degnò neanche di girarsi a guardarmi.

Come fai ad essere il mio migliore amico? Pensai, non riuscivo a concepirlo.    

Dopo dieci minuti la partita finì 3 a 1 per Mason. Con la dignità di chi ha perso per 2 gol, Kai mi si avvicinò e abbracciandomi disse: - Possiamo andare-
Mason ci guardò, alzando gli occhi al cielo per la gelosia.

Uscimmo di casa e ci dirigemmo in una caffetteria. I lampadari a cupola e i muri dipinti di marrone chiaro, le davano un'aria molto accogliente e casalinga.
Ordinammo due caffè con dei dolcetti e ci mettemmo seduti ad un tavolo al di fuori del locale.

- Allora...- iniziò il discorso agitando una bustina di zucchero - come mai hai voluto un'uscita con me?-
- Penso che potresti aiutarmi, tutto qui- spiegai girando il caffè con il cucchiaino.
- Bene...dimmi tutto- bevve un sorso della bevanda calda.

Iniziai a fargli delle domande che riguardavano un po' di tutto: la relazione tra me e Mason, la nostra amicizia ecc...
- Quale altro vuoto posso colmare mio bellissima amica?- disse finendo il pasticcino nella sua mano.
- Toglimi una curiosità...cosa hai fatto a me e a Mason?-

Spalancò gli occhi, rimanendo spiazzato da quella domanda. Non immaginava potesse uscire l'argomento.
- N-nulla- disse titubante, mi stava nascondendo qualcosa, lo sentivo.
- Kai devi essere sincero...-

Fece un sospiro di incoraggiamento, poi iniziò a parlare e senza giri di parole andò dritto al punto.
- Ero innamorato di te, ci ho anche provato...- fece una pausa, aspettando una mia qualche reazione - ma sei troppo innamorata di lui e sinceramente non l'ha presa bene- 

Rimasi muta. Per qualche secondo mi mancò il respirò, poi riprendendo fiato dissi: - Come siamo diventati migliori amici?-
- Mi sono fidanzato- rise, spalancai gli occhi e sorrisi.
- Con chi?- dissi entusiasta.
- Si chiama Sophia...- guardò il telefono - credo sia quella giusta...lo spero sinceramente-

Mi alzai dalla sedia e lo andai ad abbracciare. - Sono cosi felice per te- dissi super emozionata.

Restammo per altri 20 minuti a parlare della sua ragazza. Dalla descrizione pareva un tipo affascinante, molto educata e gentile. Gli dissi che non vedevo l'ora di conoscerla, ma lui mi informò che già sapevo chi fosse, e che oltrettutto avevamo una bella amicizia.

*Il giorno dopo*

La serata finì nel migliore dei modi: Mason non mi fece domande, dato che al mio rientro lo trovai disteso sul divano che dormiva come un ghiro. Provai anche a svegliarlo, ma invano.

Con Mad ci stavamo dirigendo verso gli spalti, chiaccherando del più e del meno, quando una pallonata mi arrivò sul viso, colpendomi la guancia violentemente.
Mi girò la testa cosi forte che finì a terra svenuta.

- Izzy!- urlarono da lontano. Chiusi gli occhi. Intorno a me solo buio. Portando una mano sulla fronte sentii la testa pulsare.

- È svenuta?- sentii una voce maschile accanto a me, poi una mano mi iniziò ad accarezzare la fronte. Riconobbi Mason.

- Anche tu sei la mia debolezza più grande...- dissi con un filo di voce e chiudendo definitivamente gli occhi.

-𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲-
Come sempre è tardi, i know 🥲
Oggi ho avuto una giornata molto frenetica...la vostra com'è andata?
Grazie mille per le 73k letture, come sempre spero vi piaccia ❣.
See you soon
-❤

Burn-Mason MountDove le storie prendono vita. Scoprilo ora