~𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 67~

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Dopo alcuni giorni mi dimisero dall'ospedale, pur non avendo ancora recuperato del tutto la memoria.
- Non hai motivo di restare, la riabilitazione è finita puoi tornare a casa- dissero prima di aiutarmi a fare le valigie per andare via.
- Si ma dov'è la mia casa?- dissi tra me e me.

Jorge e Mason mi vennero a prendere all'uscita. Salutai mio cugino con un abbraccio, ma mi allontanai quando Mason provò a baciarmi.
- Hai ragione...scusa- notai una nota di dispiacere nella sua voce.
- Tranquillo- lo rassicurai.

Entrammo in macchina e partimmo, lasciandoci alle spalle la struttura in cemento e vetrate a non finire.
Stavo guardando la strada attraverso il finestrino dell'auto, quando Jorge mi risvegliò dai miei pensieri: - Starai a casa con Mason...-

Guardai i suoi occhi, fissi sulla strada, tramite lo specchietto retrovisore.
- È un luogo a te familiare, ti aiuterà a riavere la memoria- continuò vedendo alcuna reazione da parte mia.
- Ehm...okay, se può aiutarmi-

Dopo 30 minuti, arrivammo a casa. Appena scesi dalla macchina iniziai a fissare la villa, in cerca di qualcosa che mi riportasse i miei ricordi.
- Ricordi qualcosa?- Mason mi si avvicinò portando una mano dietro la mia schiena.
Scossi la testa aggiungendo: - Ancora no-

Entrammo in casa. Si dice che l'odore possa aiutare a ricordare, perché niente è più memorabile di un profumo, capace di resistere al passare del tempo, come nessun'altra informazione sensoriale.

Ma sebbene l'olfatto sia uno dei sensi che incide maggiormente sulle nostre menti, io non ebbi nessun cambiamento.

*La sera*

Per tutta la giornata Mason mi fece vedere delle foto di me e di lui. Quando vide che la mia mente non riusciva a ricordare nulla di tutto ciò, un velo di delusione si estese sul suo volto.

- Io vado sul divano- disse prendendo un cuscino e una coperta.
- No tranquillo, puoi dormire qui...non mi da fastidio- dissi bloccandolo.
- Sicura?-
Annuii - Non voglio privarti del tuo letto- continuai.

Ci mettemmo sotto le coperte e spensimo la luce. Dopo alcuni minuti lo sentì muoversi nel letto freneticamente, accompagnando il gesto con dei piccoli sbuffi.
- Che succede?- dissi aprendo gli occhi.

Anche se ero girata di spalle potei sentire il suo sguardo diritto su di me.
- Non riesco a dormire- disse dopo alcuni secondi.
- Fai un bel respiro e chiudi gli occhi-
- Non è questo...- si fermò.
- Cos'è allora?- chiesi senza aspettare che riprendesse a parlare.
- No niente...lascia stare...- era triste, lo sentii dal tono di voce.

Mi girai su un fianco, rivolgendo il corpo verso di lui. La luce soffusa della luna che entrava dalla finestra lasciava intravedere i lineamenti del suo volto.
- Dai dimmelo...- lo incitai a parlare.
Girò la testa dalla mia parte, iniziandomi a guardare.

I nostri occhi si incastrono tra di loro tremando contemporaneamente.
- Mi prenderesti per pazzo...- sospirò - e per approffittatore-
- No non è vero- portai una mano sul suo braccio. Al contatto con essa ebbe un sussulto.
- Va bene...ero abituato a dormire abbracciati e-
- D'accordo- non gli diedi il tempo di finire la frase.

Sapevo fosse una situazione complicata per lui. Quando non riconobbi lo foto di me e di Summer, vidi una lacrima rigargli il volto. Quell'immagine mi fece stare male e mi imposi di aiutarlo in qualsiasi modo, pur di vederlo felice.

- Davvero?- chiese incredulo, annui sorridendo.

Si avvicinò e portò un braccio a cingermi la vita. Trascinandomi a lui finì con il viso attaccato al suo petto. Mi lasciò un bacio sulla fronte, forse fù un gesto d'instinto ma a me non diede fastidio.

- Mase mi dispiace di non riuscire a ricordare-
- Non è colpa tua- mi iniziò ad accarezzare la schiena per rassicurarmi - Tranquilla...ti amo-

Non risposi, non avrei potuto. Mi limitai a chiudere gli occhi e ad addormentarmi tra le sue braccia.

*Il mattino seguente*

Partimmo da casa molto presto, per poi arrivare in un altro luogo a me familiare: il campo degli allenamenti.

Appena entrammo Mad mi venne incontro abbracciandomi.
- Vieni, i ragazzi ti vogliono salutare-
Mi portò dalla squadra, la quale appena mi vide mi venne incontro.
- Ei come stai?- un ragazzo alto e moro mi abbracciò. Iniziai a guardare Mad confusa, non ricordavo chi fosse.

In realtà non sapevo chi fosse nessuno di loro, né i nomi né i volti.
- Mio dio...non ti ricordi neanche della squadra?- scossi la testa - La tua amnesia è più grave di quanto pensassimo - disse abbassando la voce e guardando a terra.
- Scusate- dissi dispiaciuta, sapevo non fosse colpa mia, ma la mia mente sentiva lo stesso i rimorsi.

- Tranquilla...mi ripresento, sono Kai, ero il tuo migliore amico- scherzò sorridendo, porgendomi la mano. Gliela strinsi iniziando a sorridere. Non so il perchè, ma quel ragazzo mi trasmetteva serenità e sicurezza. I lineamenti sul volto, creati dal sorriso, le davano un'aria graziosa, genuina.

Finite le presentazioni, andammo sugli spalti e iniziammo a guardare gli allenamenti. Mi soffermai più volte con lo sguardo su Kai.
- Ti stai ricordando qualcosa, vedendo Mason allenarsi?- Madison mi risvegliò dai miei pensieri.
- Chi ha detto che sto guardando Mason...- spostai lo sguardo su di lei.
- Allora chi stai fissando da ore?- continuò lei. Girò la testa, iniziando a focalizzare lo sguardo sul punto dove erano diretti i miei occhi poco prima.

Quando lo trovò esclamò a bassa voce: - KAI!?- feci spallucce, come a dire "Non è colpa mia".
- Devo ricordarti quello che ha fatto a te e a Mason?- stavo per rispondere quando con un gesto della mano mi bloccò - Risposta scontata, non dire nulla-

- Isabelle tu sei venuta qui per ricordarti di Mason, non per innamorarti di Kai- continuò ricordandomi il mio obiettivo.
- Magari passando del tempo con lui può aiutare- dissi come una cosa ovvia.
- Sappi che sono del tutto contraria...- la guardai di sbieco - se t'innamori di lui ti strozzo con le mie mani- mi puntò un dito contro per enfatizzare la minaccia.

- Tranquilla Mad...fidati di me- cercai di rassicurarla.

Tornammo a vedere gli allenamenti, fin quando nei 10 minuti di pausa, ci raggiunse Jorge.
- Allora...cambiato qualcosa?- disse bevendo un sorso d'acqua dalla borraccia.
- No nulla, ma ho trovato qualcuno che potrebbe aiutarmi...scusate...- mi alzai dalla panchina e scesi le scale per arrivare in mezzo al campo.

Mi diressi da Kai, il quale era insieme a Mason. Interomppetti la loro conversazione chiamando il nome di Kai.
Entrambi si girarono a guardarmi e iniziarono a sorridere.
- Ei, che succede?- Mason portò un braccio sulle mie spalle.
- Niente tranquillo- lo guardai per un secondo, poi mi rivolsi verso l'altro ragazzo - Ti devo chiedere una cosa-

Appena pronunciai quelle parole, Mason si allontanò, mettendosi tra me e Kai.
- Dimmi-
- Stavo pensando...- iniziai - magari uno di questi giorni potremmo uscire insieme- dissi timidamente intrecciando fra di loro le mani.

Mason spalancò gli occhi incredulo, iniziando a guardare Kai. Lessi una nota di gelosia nei suoi occhi.
- Ehm...- guardò l'amico, poi guardò me - va bene, nessun problema- Mason lo fulminò con lo sguardo.
- Perfetto- sorrisi.

Tornai sugli spalti, lasciando un'espressione di stucco sul viso di entrambi i ragazzi. Non volevo provarci con Kai, pensavo davvero che mi sarebbe stato d'aiuto.

-𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲-
Miei cari lettori, innanzitutto volevo ringraziarvi per le 72k letture, tutte le stelline e i commenti ❤.
Ho deciso di pubblicare tutti i giorni tranne la domenica. Prendendola come un giorno di riposo 😂.
Come sempre: spero vi piaccia e fatemi sapere che ne pensate di quello che sta succedendo 😊.
See you soon
-❤

Burn-Mason MountWhere stories live. Discover now