Lettere

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Percy's Pov

Sguainai Vortice e la puntai a Hagrid. Lo stesso fece Jason con la sua lancia.

Che c'è? Abbiamo un brutto passato coi giganti!

"Okay" Hagrid era terrorizzato "Forse sono stato più inquietante di quanto volessi essere. Siete famosi. Tutto qui. Semplicemente volevo sapere chi fosse il famoso principe del mare e ho sentito un'ondata di potere quando siete entrati qui. Calmi, non voglio fare niente"

Non mossi la mia spada, ma risposi alla domanda "Sono io. Perseus Jackson, figlio di Poseidone"
"Io sono il principe del cielo" spiegò Jason rimanendo immobile "Figlio di Giove"

"Semidei" sussurrò Hagrid "Non ne vedo da anni. Potreste togliere le spade?"

"Eventualmente ci penso tu?" Chiesi a Leo e lui annuí titubante. Così io e Jason ritrasformammo le armi in innocui oggetti. "Tu sei come loro?" Chiese Hagrid rivolto al figlio del fuoco. Lui annuí e Hagrid ci guardò affascinato.

"Sono un figlio di Efesto" l'umorismo di Leo era ovunque, ma evidentemente l'esplosione e i giganti, ormai lo innervosivano a tal punto da non fargli fare battute davanti ai ricordi freschi.

Hagrid cominciò a raccontare dei giganti, di cosa gli dissero. Parlò della profezia e noi gliela spiegammo passo passo.

Per fortuna c'erano Jason e Leo accanto a me, altrimenti non avrei mai potuto raccontare del Tartaro, di Bob e di Damaseno. Sentivo perfino la mancanza di Bobbino.

"Wow ragazzo" mi disse Hagrid "Come fai a sopportarlo?"
Io a quel punto gli sorrisi. "Ho i miei amici. La mia famiglia"

Soltanto a pomeriggio inoltrato, tipo verso le sei e mezza ma anche sette (okay sembro un italiano), Harry ci raggiunse. Avevamo saltato il pranzo a scuola per mangiare con Hagrid, ma Harry non aveva toccato cibo da quella mattina.

Infatti si sbafó tutti i biscotti del mezzo gigante. Ce ne andammo da lì a ora di cena e solo con una corsa riuscimmo ad arrivare in tempo.

"Hagrid é molto simpatico" disse Leo "Lo so" gli rispose Harry. Per quella sera ognuno stette al suo tavolo. Nico si preoccupò quando non trovò Will, ma Frank gli spiegò che stava ancora dormendo.

Aveva cercato di svegliarlo, ma non ci riusciva nemmeno una cannonata.

Non ne ero convinto, ma non dissi niente. Quando la cena finí, andammo tutti nelle nostre case. "Jas hai già scritto la lettera?" Chiese Leo e il figlio di Giove scosse la testa. Salí a prendere carta e inchiostro mentre noi ci sedevamo sul divano.

"Che lettera?" Chiese Harry. "Domani é il compleanno di sua sorella, Talia." Gli spiegai. E mi stupii.

Era già il ventidue dicembre.

Erano già passati quattro mesi da quando ero entrato in quella scuola.

Sembrava passata una settimana se non addirittura un giorno. Era passato un secondo.

Come al solito, Jason interruppe i miei pensieri filosofici e con lui c'era anche la sua ragazza. Impugnò la matita e iniziò.

"Cara sorellona. Sono Jason, ma questo l'avevi già capito" scrisse il biondo ma lo fermai subito. "Punto primo" dissi "Guarda in che modo hai scritto" lui guardò confuso il foglio. Iniziò subito a cancellare le parole arrossendo sotto le risate di noi semidei.

Aveva scritto in latino

"Punto secondo" dissi a risate finite "Mai iniziare una lettera con <cara> quando si tratta di Talia. Deve essere una cosa sciolta, non formale. Le stai facendo gli auguri di compleanno, non le stai annunciando la morte di qualcuno!"

"Okay riprovo" e prese in mano la penna, deciso a scrivere una lettera perfetta.

"Ehilà Tals! Come va con Diana? Cioè, Artemide? Scusa ma la mia parte romana non si arrende. Come stai? Qui stiamo più o meno bene, tranne Will come avrai visto al ballo.

Ma non parliamo di noi ora, piuttosto di te! Ho parlato con Annabeth a cena e mi ha detto che senza la trasformazione avresti dovuto compiere vent'anni. Ma dato che sei stata un pino per un bel po' ne compi 18 giusto? Non so come funziona la benedizione di Artemide, però un giorno mi dovrai dire con precisione la tua età.

Dei Talia! Non so quanti anni ha mia sorella!

A proposito del pino, Percy si ostina a chiamarti faccia di pigna. Lo so, lo so, é un bastardo però dai non lo fulminare. É pur sempre un tuo amico! Cioè... Se dico che é tuo cugino ti convinci di più eh?

Bando alle ciance, ti scrivo per dirti TANTI AUGURI FACCIA DI PIGN- ehm ehm TALS!

Mi manchi tanto, sorellona.

Con tanto affetto, Piper, Annabeth e Hazel

Con poco affetto Jason, Percy, Nico e tutti gli altri."

"Perfetta!" Esclamò Leo. Io iniziai a ridere come uno psicopatico. Quella lettera mi faceva morire. Per fortuna Jason l'aveva scritta in greco, così che Talia non ci mettesse qualche secolo (lei ne aveva di secoli a disposizione) per leggerla.

Jason usò come copertura la scopa di Harry e volò coi suoi poteri alla guferia. Quando tornò, ci trovò attorno al letto di Harry.

"Una lettera" si decise a spiegare il mago. Aprí la busta e lesse ad alta voce.

"Potter, ho delle pessime notizie. Mi sto smaterializzando a casa Granger, Lovegood, Weasley e Diggory più velocemente possibile ma arriveremo a Hogsmeade soltanto stasera tardi. Incontriamoci davanti alla Testa di Porco alle 23. Quello che ho da dirti non ti piacerà.

Draco"

"Mancano dieci minuti" disse Jason. Harry prese un mantello. "Ci renderà invisibili" ci spiegò "Ma penso di poter portare solo un'altra persona."

"Io vado con una scopa" decise Jason "Credo sia meglio che sia Leo a volare. Mio padre ti ucciderebbe" disse rivolto a me.

E così raggiungemmo i confini di Hogwarts sotto al mantello mentre Jason e Leo volavano. Solo a Hogsmeade camminammo tutti normalmente.

Davanti al locale, trovammo Draco, Hermione, Luna, Cedric e Ron e Ginny.
"Mio padre" Draco si reggeva a Cedric probabilmente per lo sforzo di smaterializzarsi "Attaccherà-"

Un suono fortissimo, come un tuono, interruppe la sua frase. Immaginai il finale <Attaccherà stanotte>. Tantissime lucine provenienti dal bosco colpivano la barriera del castello, rendendola visibile.

Raggiungemmo il punto di partenza degli incantesimi e mi crollò il mondo addosso a quella vista.

C'erano tantissimi uomini vestiti di nero con le bacchette puntate verso il castello. Davanti a tutti c'erano due persone.

Il più grande era molto simile a Draco: capelli biondo platino, lisci, lunghi, ben curati, e occhi di ghiaccio.

L'altro invece era biondo, occhi azzurri, sedici anni. Indossava la maglietta dal campo Mezzosangue e un jeans blu.

Sul braccio con cui impugnava la bacchetta, il sinistro, c'era un tatuaggio.

Un teschio con un serpente che usciva dalla bocca.

"Will..." Harry era senza parole "Will é un Mangiamorte"

"E voi con lui" aggiunse Ron

Ermes/Mercurio

L'altra Faccia Della MedagliaOnde histórias criam vida. Descubra agora