profumo di casa

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devo ammettere che i momenti di pausa in casa sono sempre meno, si sono socievole, amo avere persone intorno e parlare ma a volte ho bisogno di stare con me stessa; per parlare un po' con me stessa, per imparare a conoscermi fino in fondo perché si sa neanche noi ci conosciamo, parlo con me stessa per un limite che ho, con tutte le delusioni sono arrivata ad un punto in cui mi convinco che ci sono cose che non voglio dire in giro, ma questo mi blocca immensamente capi tanto che non ne parlo neanche con la mia migliore amica. da cosa sarà dovuto? io dico dalle delusioni, dal passato difficile che ho avuto alle spalle e al modo di affrontare il mondo che iniziato ad attuare un po' anche per difendermi, ma con la musica parlo, la musica è la mia arma per dire ciò che sento senza dirlo, io credo che ci siano due tipi di cantautori, chi lo fa perché è la sua passione (e di certo non dico che sia sbagliato è giustissimo) e chi lo fa per necessità, come la mia, la necessità di far parlare una parte di noi stessi che di solito non lo fa mai, ma in quel momento in cui prendo la penna e inizio a scrivere esce e si impossessa a pieno di me e quindi facendo uscire forse la vera me e così ho deciso di fare adesso, con un po' di musica nelle orecchio prendo carta e penna e scrivo, senza limiti, tutto quello che penso e devo dire che per una delle prime volte ho scritto di dolore:

"mi hai fatto credere di essere speciale per un giorno
per un nano secondo poi m'hai sparato un colpo
se non mi guardo indietro giuro torna tutto apposto
ma non ne faccio a meno quindi mi giro e muoio
e quanto ho detto non lo faccio più, non ricado giù
se non mi vuoi io non ti voglio
e quanto ho detto non ci casco e poi ci casco sempre
due cuore ed una mente, vince sempre chi mente
sei così lontano che non so nemmeno se ti ho perso
ne giro una ad "L" e mi rimane mezza sigaretta
e sei così lontano che non so nemmeno se sei stato mio
e me ne vado via e brinderai alla mia
e me ne vado via e brinderai alla mia
mi hai fatto credere di amarmi perché sei bravo a mentire
mi dici che ti manco non ti voglio sentire
le bugie bianche sono tali quando non sei sporco dentro ma tu sei così marcio che non spreco più tempo
e quanto ho detto non lo faccio più, non ricado giù
se non mi vuoi io non ti voglio
e quanto ho detto non ci casco e poi ci casco sempre
due cuore ed una mente, vince sempre chi mente
sei così lontano che non so nemmeno se ti ho perso
ne giro una ad "L" e mi rimane mezza sigaretta
e sei così lontano che non so nemmeno se sei stato mio
e me ne vado via e brinderai alla mia
alla mia
alla mia"
e inizio a cantarla per sentire come potrebbe venire, in modo approssimativo dato che manca ancora la base, eh onestamente rispetta ciò che ho provato in quel periodo dopo la rottura col mio ex è il fatto che io la racconti così mi confida e tranquillizza, mi fa la certezza di averla superata, mi blocco credo a un quarto della canzone pensando a due/tre frasi che mi vagano nella mente improvvisamente così decido di metterle su carta:
"ma tu lo sai
come si fanno gli aeroplani di carta?
e come mai i nostri non rimangono mai un aria?
un po' come noi"
e nella mia testa rivivo una scena di una settimana fa circa di me chri che stavamo facendo degli aeroplani con della carta trovata sul tavolo però per non so quale motivo erano un po' speciali? insomma quello suo era un disastro ma anche il mio non scherzava, dai non so perché non volevano.
deciso così di ricantare la canzone scritta da me pochi minuti fa è una volta finita sento dietro di me dire: "quando capirai che puoi fare molto più di ciò che credi sarà la fine per tutto piccoletta", non mi giro subito mi godo il sorriso sul mio viso e il silenzio dopo la sua frase e quando mi giro lo vedo appoggiato alla porta con un sorriso dolce, di chi è pronto a supportarti un ogni piccola scemenza che farai in futuro, quel tipo di sorriso di cui ilaria smith ogni tanto ha bisogno, mi alzo e lo abbraccio senza proferire parola e sento lui stringermi ancora di più a se, il silenzio regnava nella stanza, un silenzio che diceva più di mille sguardi o di mille canzoni, non uno di quelli imbarazzanti, maa si sa nulla va mai come deve infatti irrompe in camera mia, o per meglio dire si ferma prima della porta dato che proprio alla soglia c'eravamo noi due abbracciati, il nostro caro mattia che urla: "belli innamorati è prontooo" "mattia caro ti brucio un giorno de questi" "ei ila così mi ferisci", con una volta da fare invidia a chiunque mi stacco, controvoglia eh, da chri e dopo aver preso il cuscino dal letto più vicino ovvero quello di carola glielo dirò contro colpendolo in piena faccia "HHAHHAHAHA" ho iniziato a ride fino a piangere per la faccia del malcapitato colpito da me medesima e arrivo a tavola con le lacrime agli occhi.
"ilà? tutto bene?" chiede giacomo tra il divertito e il confuso "sisi giac hahahh... no però che palle non so come abbreviare il tuo nome uffa" "giac lo accetto" e gli mando un bacio volante.
una volta a tavola con avanti a noi i nostri piatti mi sorge un dubbio non poco irrilevante al che chiedo: "ma chi ha cucinato?" "albe e serena" mi dice matt già pronto alla mia reazione "oh no non mi fido, aiutoo mi avvelenano" "guarda che ti sento eh amo" "sete cara sto scherzando mi fido ciecamente di voi, ma non in cucina" "ilaria fidati di albe e mangia" la provo e vi giuro molto meglio di quello che pensavo, si loro due insieme mi fanno paura soprattutto se si tratta di stare in cucina, maa non glielo dirò mai "ma dai non male" "vabbè non ve lo vuole dire ma le piace e anche molto" e tiro una piccola gomitata al ballerino che stamattina mi ha prestato la maglia, regola numero 1 mai fare o dire una cosa come ha fatto lui ora, le altre 76 regole le dirò più in là.
"allora voglio un attimo di attenzione" inizio intenzionata a fare un discorso serio ma ecco come arriva la prima interruzione chiamata più comunemente inder: "voglio, sottolineato eh" "ti spezzo le braccia e te le metto all'altezza poi vediamo" "ok sto zitto" "appunto dicevo non voglio che ce la prendiamo, non dico dove per essere fine, un'altra volta come è successo oggi quindi penso che dobbiamo risistemare i turni delle pulizie" "ma scusa non mi sembra che te lavi e pulisci così tanto da poter imporre cose a noi" si lamenta dario "dario scusami ma chi ha lavato e pulito tutta la cucina? beh io christian e rea, quindi andiamo avanti senza che mi incazzo va" "vabbè oggi, non ti ho mai visto fare nulla" continua imperterrito per la sua strada convinto di se "senti non mi va de litiga che poi dico cose che non voglio di finiamola eh" chri mi guarda cercando di farmi tranquillizzare e devo dire che un po' ci è riuscito, questo ragazzo ha uno strano effetto su di me, "quindi stavo cercando di dire dobbiamo rifare la tabella con i giorni, chi si offre?" "lo possiamo fare io e carola se a lei va bene?" "si certo a me va benissimo" "ok quindi abbiamo flaza e betta per la tabella vi chiedo di rispettarla e LDA chiederemo alla redazione un tappeto e non dovrai usare più gli asciugamani" "lo faccio ioo" dice inder ironicamente però credo che non lo abbia fatto in modo del tutto ironico, ormai si sa che tra loro non scorreva un ottimo sangue "allora abbiamo finito cà?" "si eccoli qui amo" e mostra la tabella scritta con gli orari e devo ammettere che scrive veramente bene "a me sembra che non siano ben divisi" replica dario "e scusami cosa non torna?" "boh continuo a non capire perchè te e LDA fate così poco" "scusaa? che? non parlo dario veramente" e me ne vado sbattendo la porta, sono in giardino sul retro da circa dieci minuti con la musica nelle cuffiette, sdraiata per scacciare la rabbia e sento qualcuno accarezzarmi dolcemente per farmi rilassare, avendo gli occhi chiusi non so chi sia ma dal suo modo di fare penso di che sia chri e infatti quando apro gli occhi vedo il ragazzo con un sorriso rassicurante.
di lui c'è qualcosa che mi rapisce, penso di poter guardare quella luce e quella scintilla nei sui
occhi verde scuro, per ore, quello sguardo che ti vuole far capire che nel momento di bisogno lui ci sarà e la frase comune mi ha detto l'altro giorno: "quando capirai che puoi fare molto più di ciò che credi sarà la fine per tutto piccoletta" mi risuona in testa e mi fa da una certa forza per andare avanti, tutto l'affetto che mi fa sentire a casa mi fa un'effetto strano, mi ha preso la mano e l'ha intrecciata con la sua e a bassa voce mi dice: "ily hai le mani congelate", ily nessuno in vita mi mi aveva chiamata così, si mi avevano chiamata ilà, ila, col mio cognome, nanetta, amo e altri modi ma nessuno mai così e mi ha fatto uno strano effetto, "no non ho freddo" "ma sei al freddo da venti minuti con un paio di pantalonici e una maglia è alquanto improbabile che tu non abbia freddo" "cosa? venti minuti? ah" mentre mi rendo conto che tutto quel tempo immersa nei miei pensieri era passato più velocemente del previsto lui si era tolto la felpa e mi dice: "dai metti questa ti starà solo un po' lunga" "grazie chri";
poi abbiamo parlato, scherzato e mi ha anche chiesto del mio passato penso per la prima volta non mi sono sentita bloccata nel parlare di ciò che era la mia vita prima della svolta, prima di trovare la musica che è un modo di esprimermi, prima di trovare la mia persona che è la mia migliore amica e anche dopo aver perso quella che credevo poteva essere una relazione serie, importante è duratura ma si non sempre entrambi amano.
christian's point of view
stavamo parlando, si era confidata sul suo passato o almeno in parte ma ero sicuro che se si sentirà pronta me lo dirà in futuro, devo ammettere che anche io con lei mi sono aperto in un modo che con altri non ho fatto, non per cattiveria ma in lei ho trovato la definizione di parola casa, ha un qualcosa che mi porta sempre ad andare da lei, si perché quando è con me riesco a tirare fuori tutto me stesso, come quando ballo, cosa che prima di lei non ero riuscita a fare. noto che si era addormentata su di me e dato che ormai era tardi e gli altri staranno di sicuro dormendo da un pezzo decido che forse è meglio non svegliare le ragazze che stanno in camera con ila e la porto a letto mio; mentre mi stavo per addormentare sento lei che si appoggia sul mio petto e ci mette anche un braccio, allora decido di abbracciarla e circondarle la vita con un braccio e sentire il suo profumo è la cosa che mi può far star meglio..

"mi sono proprio superata con questo capitolo e si ho deciso di far avvicinare ulteriorlmente i due protagonisti, come sempre fatemi sapere se vi piace <3"

tutto l'opposto//christian stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora