El pasado, pasado está

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"Concentrazione...in situazione...azione!"
"Beatriz, ti devo parlare..."
"Dimmi..."
"No, non qui, vieni con me"
Mi prende per un braccio e mi trascina fuori dall'ufficio, in un modo che mi evoca sensazioni note...e mi provoca una piccola vertigine...
"Ehi...non mi stringere per favore..."
"Scusa, dobbiamo parlare"
"Parlare di cosa?"
"Del fatto che mi ignori e che ignori ogni cosa che dico"
"Te la sei presa perché ho detto che non ero d'accordo, prima al briefing?"
"No, non me la sono presa. Ma non mi guardi mai negli occhi quando mi parli"
"Te la sei presa."
"Non è vero!"
"E allora qual è il problema?"
"Il problema è che non sopporto la tua saccenza"
"Ahhh, è questo il problema..."

"Stooop! Venite qui un attimo, per favore"
La voce di Jesús è quella dei momenti di insoddisfazione. Una di quelle occasioni in cui ci farà pressing psicologico fino a quando non ci avrà tirato fuori le budella. Questa prima settimana di riprese è stata impegnativa, non vedo l'ora che sia stasera perché sono abbastanza provata.
"Non ci siamo ragazzi! Manca tensione. Manca afflato."
"Cosa non ti torna, Jesús?", chiede Álvaro concitato. Anche lui è piuttosto provato da questi primi giorni di riprese, ce lo siamo detti ieri sera prima di addormentarci. La storia di Fernando e Beatriz ci sta smuovendo delle cose inaspettate. Sta riattivando dei ricordi dolorosi, che forse entrambi speravamo di poter accantonare. Ma questo mestiere non fa sconti. Non ci permette di archiviare mai niente, perché arriva sempre il momento in cui devi estrarre dall'hard disk proprio quella sensazione dilaniante a cui ancorarti per dare credibilità al tuo personaggio, alle sue emozioni.
"Fernando è un uomo che non è abituato a stare in contatto col prossimo e questa è la prima volta che si lascia andare, che apre una piccola finestra sul suo mondo emotivo. La sua è un'eruzione: quando la prende, la stretta deve esprimere una forza trascinante, le deve fare quasi male!"
"È proprio necessario?"
"Qual è il problema, Álvaro?"
"Non so, è un gesto che non mi piace..."
"È perché c'è Itzi dall'altra parte? Se ci fosse un'altra sarebbe diverso?"
"No, non è quello...", risponde, ma io so che mente. Perché è proprio questo il problema. È a me che non vuole fare male. Non più.
"Itzi, anche tu sei troppo remissiva. Quest'uomo non ti conosce quasi e si permette di offenderti, di prenderti per un braccio davanti al vostro capo e di trascinarti via contro la tua volontà!  Beatriz, per la prima volta nella sua vita, sta tirando fuori le unghie, sta cercando di affermarsi professionalmente ed è molto determinata...e non sarà certo un Fernando qualsiasi a fermarla! Reagisci! Ti voglio più spavalda! Il tono deve essere tra lo sfidante e l'arrogante. Vuoi essere respingente, non assecondare in nessun modo la sua aggressione"
"Ok", replico io, senza aggiungere altro. Tanto so che finché non gliela daremo così come la vuole non ci darà tregua.
Riprendiamo. Ripetiamo la scena, ma ancora non funziona.
"Álvaro, vuoi che proviamo a trovare un altro gesto, se questo non ti convince? Così non funziona"
"Non so, questa scena non mi convince"
Ha bisogno di un aiuto. È in un loop. E so perché.
"Jesús, possiamo fare una decina di minuti di pausa? Forse ho un'idea."
"Va bene, tra l'altro avremmo dovuto farla 30 minuti fa, scusate"
"Ragazzi, 10 minuti di pausa, alle 16.30 tutti pronti che dobbiamo completare questa scena oggi"
Lo prendo per mano e lo porto verso la macchinetta del caffè.
"Amore, ascoltami, va tutto bene." Gli prendo il viso tra le mani. "Ti ricordi quando abbiamo lavorato alla scena dell'allontanamento di Ermione? La sensazione che devi cercare dentro di te è quella di Leonte: onore ferito, rabbia, delusione. Non pensare a Raquel e non pensare a me. Io so che quel gesto non è per me. Puoi farlo, non mi tocca in nessun modo, lo capisci?"
"Sì, ma è difficilissimo perché mi ricorda quel giorno..."
"Lo so, stasera ne parliamo. Ma ora dobbiamo portare a casa la scena, se no Jesús ci incatena al set e questo weekend non inizierà mai!" Sorride.  "Ce la facciamo insieme, vale?"
"Vale! Ok, lo faccio come Leonte, mi sembra un'ottima idea!"
"Vuoi un caffè?"
"Sì, se no non arrivo a stasera, sono stanchissimo"
"Amore mio...stasera ti faccio rilassare io...", lo rassicuro.

Ritorniamo sul set dopo pochi minuti e ripetiamo la scena ancora un paio di volte. Alla seconda Jesús sembra finalmente soddisfatto.
"Buona, questa era veramente buona!"
"Ottima soluzione Álvaro, bravo"
"Il merito è di questa Signora", dice lasciandomi un bacio sulla testa.
"Eh, sappiamo che questa Signora ha un notevole ascendente su di te..."
"Molto bene ragazzi, ora direi che potete andare a godervi il weekend. Avete programmi?"
"No, siamo stanchissimi. Saremo a casa con i bambini. Questa prima settimana è stata molto intensa...sarà che non eravamo più abituati alla vita da set!"
"Avete dato il massimo, come sempre. Grazie"
"Grazie a te, ci vediamo lunedì!"
"A lunedì"
Ritorniamo in camerino a cambiarci e dopo poco fuggiamo letteralmente dagli studios. Eravamo saturi.

Siamo diventati la spiaggia | AlvitzWhere stories live. Discover now