Cap 10

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Non appena tornammo ad Hogwarts, mi scusai con Harry e corsi verso l'ufficio del professor Silente.
Bussai e una volta che sentii -avanti-, aprii la porta di scatto.
Rivelando dentro sia Silente sia Lupin, "bene, ho qua con me tutte due le persone che stavo cercando"pensai.
<Sira cosa succede?> mi chiese Silente.
<Succede che ho un padre assassino che sta cercando di uccidere me ed il mio migliore amico> dissi tutto d'un fiato e vidi entrambi spalancare gli occhi in sorpresa ma continuai <padre che io pensavo morto e un padrino -mandai uno sguardo a Lupin- che non sapevo della sua esistenza, mi dica Preside lei sapeva tutto e anche lei Professor Lupin e non avevate intenzione di dirmi niente!>.
<Sira cerca di calmarti sai la tua situazione> disse Silente rimanendo vago riferendosi al mio piccolo problema peloso.
<Oh quello non è più un problema a questo servono i migliori amici, ma la prego vorrei una spiegazione da entrambi per avermelo tenuto nascosto> dissi cercando di trattenere la rabbia dal urlargli contro.
<Sira volevamo proteggerti e lo giuro non volevo che finissi in un orfanotrofio ma con me non eri sicura e soprattutto non ti avrebbero mai lasciata a me> disse Lupin avvicinandosi e parlando con una voce calma.
<Sira volevo dirtelo quel giorno che eri venuta nel mio ufficio ma dopo quello che era successo avevo paura che non la prendessi bene> disse Silente anche lui avvicinandosi a me.
<Perchè ovviamente è meglio che lo scoprissi da sola e per vostra informazione non ho avuto una reazione delle migliori> dissi per poi avvicinarmi a Silente per dirgli sottovoce <ed ho quasi messo a rischio la vita di Harry ma grazie a lui sono riuscita a controllarmi, solo grazie a lui!> gli sibilai per poi uscire velocemente fuori dallo studio.

Nelle ultime sere sia io che Harry non riuscivamo a dormire bene, entrambi terrorizzati dagli incubi che ci assalivano, così ci mettevamo nella sala comune a vedere l'alba e a parlare, soprattutto facendo domande sul mio lupo interiore, diventando sempre di più inseparabili.
<Harry, Sira avete un... un aspetto orribile> .
Questa mattina avevamo trovato il dormitorio completamente vuota, tranne per Harry che è sdraiato sul divano con la testa sulle mie gambe, Ron che stava mangiando un Rospo alla Menta e si massaggiava lo stomaco, e Hermione, che aveva sparpagliato libri e quaderni su due tavoli.
<Dove sono tutti?> chiese Harry.
<Partiti! È il primo giorno di vacanza, ricordi?> disse Ron, guardandoci con un sorrisetto sul volto < ma quando vi decidete di dirci che state insieme?> chiese poi facendoci guardare verso di lui con gli occhi spalancati.
<No! Dio no! Non stiamo insieme!> dissi alzandomi facendo così cadere Harry dal divano e facendomi scoppiare a ridere.
<Scusa Harry e comunque Ron noi non stiamo insieme siamo migliori amici come fratelli!>.
<Ha ragione Sira, Ron, noi non stiamo insieme> disse Harry.
<Ron sarebbe come se tu stessi con tua sorella Ginny.> dissi
<Bleh no, non farmici neanche pensare!> urlo Ron < comunque è quasi ora di pranzo, sarei venuto a svegliarvi tra un minuto>.
<Davvero Sira, Harry, avete l'aria di non stare troppo bene> disse Hermione, guardandoci ansiosa.
<Sto bene> rispondemmo entrambi nello stesso momento.
<Ascoltate, dovete essere sconvolti per le cose che avete sentito ieri. Ma comunque non dovete fare niente di stupido> disse scambiando uno sguardo con Ron.
<Tipo?> chiese Harry.
<Tipo andare a cercare Black> disse Ron seccamente.
Non dicemmo nulla, ma la rabbia al solo citare il nome di quel assassino mi salì.
<Non lo farai, vero, Harry?> chiese Hermione.
<Perchè non vale la pena di morire per Black> disse Ron.
<No perchè prima lo uccido io> dissi sottovoce ma abbastanza alto da farlo sentire a tutti.
Harry li guardò. Sembrava che proprio non capissero.
<Sapete che cosa vedo e sento tutte le volte che mi si avvicina un Dissennatore?> chiese mentre Ron ed Hermione scossero la testa in risposta <Sento mia madre che grida e supplica Voldemort. E se voi sentiste vostra madre che urla così e sta per essere uccisa, non ve la dimentichereste tanto in fretta. E se scopriste che uno doveva essere un suo amico e il padre della tua migliore amica l'ha tradita e ha messo Voldemort sulle sue tracce...> lo abbraccia di getto mentre Hermione lo bloccò.
<Tu non puoi farci niente! E Sira potresti dirci te cosa senti con i dissennatori?> chiese cautamente.
Guardai Harry e lo vidi annuire.
<Io non ho avuto una vita facile all'orfanotrofio, molte persone mi hanno ferito sia psicologicamente, sia fisicamente e una volta anche sessualmente -dissi abbassando la testa- ma quando il dissennatore guarda dentro di me, il giorno più brutto della mia vita, lo rivivo come se fosse reale... vedo un gruppo di uomini che mi picchiano molto forte e mi avrebbero ucciso se solo non fosse stato per Hagrid, io quel giorno sarei morta> dissi con le lacrime agli occhi mentre Ron e Hermione spalancarono gli occhi non sapendo il mio orrendo passato, mentre io mi precipitai nelle braccia di Harry.
<Perchè non ce lo avevi detto?> chiese Hermione con anche lei le lacrime agli occhi.
<Quanti sono gli amici che vi hanno mai tradito? A me personalmente tanti e ho imparato a stare bene da solo e sapete perchè? -dissi per poi guardarli negli occhi- come avete visto ho dei punti molto fragili nella mia vita, come molte altre persone li hanno, e non potevo fidarmi di nessuno, l'unica persona su cui potevo fidarmi era la mia migliore amica che c'era sempre stata. Perdere un amico non è come perdere la vita ma è perdere una persona che probabilmente la reputavi amica... ma non lo era. Le persone indispensabili, quelle che ti aiuteranno nella vita non se ne andranno mai ne tanto meno non ti faranno mai dei torti, ma quando quella persona, la tua persona muore si sente un vuoto enorme dentro di te e soprattutto perdi la fiducia in tutte le altre persone. Siamo stati creati per farcela da soli... non si ha bisogno di nessuno se non di se stessi, questo la vita mi ha insegnato ma poi voi siete entrati nel mio cuore e avevo paura a perdervi dopo che avreste scoperto anche solo una parte del mio passato ed io non ero pronta a questo> spiegai, facendo rimanere a bocca aperta tutti i miei amici.
<Dio Sira mi dispiace ma ricorda noi non ti lasceremo mai, come noi siamo entrati nel tuo cuore tu sei entrata nei nostri> disse Hermione per poi fare un abbraccio di gruppo.
Finalmente mi sento amata, finalmente ho una famiglia, non di sangue, ma comunque queste persone sono diventate la mia famiglia.
<Sentite> disse Ron, cercando di cambiare discorso <è vacanza! È quasi Natare! Andiamo... andiamo a cercare Hagrid, sono secoli che non andiamo a trovarlo!>.
<No! Harry e Sira non devono uscire dal castello, Ron...> rispose in fretta Hermione.
<Ah tranquilla Herm non ci succederà niente> dissi ridacchiando.
<Si, andiamo. Così potrò chiedergli perchè non ha mai parlato di Black quando mi ha raccontato tutto dei miei genitori!> disse Harry.
Ci avviammo lentamente giù per il prato, scavando uno stretto passaggio di neve scintillante e polverosa, le calze e gli orli dei mantelli inzuppati. Guardavo la neve meravigliata, non l'avevo mai vista, mai toccata.
Mentre i miei compagni continuavano a camminare, mi fermai un secondo ad ammirarla, a toccarla. I ragazzi sentendo la sensazione che mancava qualcosa si girarono a guardare in dietro, per guardare una ragazza che scopriva il mondo, con gli occhi che luccicavano di felicità e di stupore, al solo vedere il cadere della neve.
<Sira> mi richiamò Harry.
Li guardai e gli sorrisi. <Scusate ragazzi> dissi per poi correre in loro direzione.
<Sira avevi mai visto la neve?> mi chiese Hermione con dolcezza.
Abbassai lo sguardo mentre scossi la testa, ma continuammo a camminare.
Ron bussò, ma nessuno rispose, così riprovò questa volta un po' più forte di nuovo ma come prima il silenzio assoluto ci colpì.
<Non sarà fuori, vero?> disse Hermione, tremando sotto il mantello, così mi avvicinai a lei e l'abbracciai infondendola del calore del mio corpo perchè grazie al mio piccolo problema peloso ho la temperatura corporea molto superiore a un semplice umano.
Ma aguzzando le orecchie sentii una serie di bassi gemiti singhiozzanti.
Così mi avvicinai alla porta <Hagrid!> gridai bussando forte <Hagrid, siamo noi. So che sei li dentro!>
Si udì un suono di passi pesanti, poi la porta si aprì con uno scricchiolio. Hagrid era lì, gli occhi rossi e gonfi, le lacrime che gli colavano sul gilet di cuoio. Riuscivo a sentire la tristezza che emanava il suo corpo, così lo abbracciai di impulso.
Gli abbracci fanno tanto e soprattutto i miei visto che prendendogli la mano e mettendola fra di noi in modo che gli altri non la vedono. Prendo tutto il suo dolore emotivo facendo diventare le mie vene nere, sentendo la sua tristezza invadermi il corpo.
Mi guardò e mi ringraziò con solo lo sguardo.
<Avete saputo?> disse per poi lasciarsi condurre verso una sedia e si abbandonò sul tavolo.
<Hagrid, che cosa c'è?> chiese Hermione, turbata.
Sia io che Harry notammo una lettera dall'aria ufficiale aperta sul tavolo.
<Che cos'è Hagrid?> dissi mentre presi la lettera tra le mani.
Sentendo il silenzio iniziai a leggerla ad alta voce:

Caro signor Hagrid,

in seguito alla nostra inchiesta sull'aggressione di uno studente da parte di un Ippogrifo durante la sua lezione, abbiamo accettato le assicurazioni del professor Silente sul fatto che lei non è responsabile del malaugurato incidente.
Ciononostante, dobbiamo esprimere la nostra preoccupazione sull'Ippogrifo in questione. Abbiamo deciso di accogliere la protesta ufficiale del signor Lucius Malfoy e il caso sarà dunque sottoposto al Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose.
L'udienza avrà luogo il 20 aprile. Le chiediamo di prepararsi con il suo Ippogrifo nella data suddetta presso gli uffici del Comitato a Londra. Nel frattempo, l'Ippogrifo deve essere tenuto legato e isolato.

In fede....

<Bla bla bla. La prossima volta che vedo quel bastardo di Malfoy, lo prometto che lo faccio fuori> dissi quasi ringhiando e sentendo la mano di Harry prendere la mia e strizzarla un pochino come per dirmi di stare calma.
Rimasi un po' sconvolta della notizia.
<Oh> disse Ron <ma dicevi che Fierobecco non è cattivo, Hagrid. Scommetto che ce la farà...>.
<Tu non li conosci quei gargoyle del Comitato per la Soppressione delle Creature Pericolose!> esclamò Hagrid con voce soffocata, asciugandosi gli occhi sulla manica <loro ce l'hanno con le creature interessanti!>
Un rumore improvviso ci fece voltare tutti.
Fierobecco l'Ippogrifo giaceva in un angolo della capanna, masticando qualcosa che colava sangue sul pavimento.
<Fiero!> urlai per poi corrergli in contro e abbracciarlo.
<Mia piccola lupachiotta è da tempo che non ci vedevamo> disse per strusciare la tua testa sulla mia spalla, facendomi ridacchiare.
<Dovrai costruirti una difesa convincente, Hagrid> disse Hermione riportandomi alla realtà <Sono certa che puoi dimostrare che Fierobecco è un animale tranquillo, guardalo lì con Sira> disse indicandoci.
<Non cambierà niente! Quei diavoli della Soppressione, Lucius Malfoy ce li ha in saccoccia! Hanno paura di lui! E se perdo, perdiamo -disse guardandomi- Fierobecco...> disse nascondendo il viso fra le braccia.
<E Silente che cosa dice, Hagrid?> chiese Harry.
<Ha già fatto tante cose per me> disse Hagrid <ha già tanto da fare per tenere quei Dissennatori fuori dl castello, e con Sirius Balck nascosto in giro...>.
Ron per cambiare discorso chiese: <Ehm... se preparassi il tè?> ricevendosi così sguardi sconcertati da Hermione e Harry.
Passammo il pomeriggio a consolarlo per poi tornare nel dormitorio solo quando iniziò a spuntare il tramonto, proprio come richiesto dal coprifuoco.

Sira Black, l'ultima erede Where stories live. Discover now