Capitolo 2

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Il folle e l'angelo

"Arriverai a comprendere che il sangue è il tuo padrone. Sei divorato dall'interno. All'inizio non te ne accorgerai, ma poi, poco a poco, capirai che l'umanità è solo un lontano ricordo. Saprai di aver vissuto in mezzo ad essa, ma svanirà come un sogno. Ti resterà solo l'ombra di un ricordo, finché anche tu non diverrai un'effige indistinta
di chi eri un tempo. La Bestia interiore indosserà la tua pelle, finché sarai in grado di mantenerla sazia"

-Vampiri la Masquerade-

Ilda si svegliò stiracchiando le braccia indolenzite, lasciando che un sonoro sbadiglio le sfuggisse dalle labbra. Guardò fuori la finestra della sua camera, il cielo era coperto di nubi grigie e leggeri brividi le percorsero il corpo appena privato delle calde lenzuola. Anche oggi sarebbe stata una giornata fredda e lunga. Un campanellino però le suonò in testa e la svegliò di colpo, Chiara.
Doveva svegliarla e in fretta, altrimenti Jin le avrebbe fatto la sua prima e forse ultima lavata di capo e Ilda si ricordò bene l'aura spaventosa che poteva assumere quel ragazzo se arrabbiato. No, non poteva permetterlo, aveva trovato una ragazza che le stava simpatica, che le avrebbe alleggerito la solitudine e che sicuramente non si meritava di essere sbattuta per strada.
Raggiunse il suo bagno privato e si fece una doccia veloce per accorciare i tempi, quel giorno optò per legare i suoi lunghi capelli in un chignon perfetto. Indossò la sua uniforme pulita e si truccò, si sistemò le sottili ciglia brune, e mettendo un filo di mascara completò il tutto con un provocante rossetto rosso fuoco.
"Bella come sempre!" Ammiccò a se stessa di fronte allo specchio della sua camera.
Si precipitò fuori e a passo svelto raggiunse le stanze della sua nuova collega per poi bussare in maniera decisa. Sentì qualcuno intento a schiavare la serratura, segno che la ragazza aveva ascoltato le sue parole e quelle del tenebroso capofamiglia.
Una Chiara assonnata ma vestita di tutto punto le si presentò di fronte al naso, indossava un adorabile salopette azzurra con dei bottoncini argentati a sorreggere le spalline sopra un maglioncino di lana verde e degli scarponcini da lavoro neri. I lunghi capelli corvini erano sistemati in una coda alta e Ilda non poté che pensare che fosse carinissima ma del tutto fuori contesto all'interno di quella magione così tetra.
La ragazza sbadigliò sonoramente salutando con la mano la nuova amica.
"Buongiorno!" le sorrise dolcemente aspettando una risposta dall'avvenente ragazza.
"Buongiorno" Ripose Ilda, felice nel constatare che la mora era bella che pronta per lavorare. Chiara invece tirò un sospiro di sollievo, quella notte poteva dire di aver dormito sogni tranquilli contrariamente alle sue previsioni e per sua grande fortuna una volta nella sua patetica vita aveva sentito la sveglia e non era in ritardo.

Percorsero nuovamente quei corridoi bui e poco illuminati. Chiara continuava a chiedersi se ci fosse un problema di elettricità in quella casa o se i padroni fossero solamente dei taccagni, ma passò oltre quel pensiero quando finalmente raggiunsero la sala da pranzo per fare colazione.
Mentre Ilda apparecchiava la tavola per loro due, si infilò nelle cucine in cerca di qualcosa di commestibile, ma quasi le venne un colpo nel vedere tutti quegli utensili e mobili in acciaio che potevano fare tranquillamente invidia alla cucina di un ristorante stellato. "A proposito di chef" ricordò, fu subito elettrizzata all'idea di bearsi delle prelibatezze di un professionista.
"Ilda, quando ha detto Jin che sarebbe arrivato il nuovo cuoc.."
Le parole si troncarono in gola a causa dell'impatto del suo tenero naso con il petto duro e massiccio della figura comparsa all'improvviso alle sue spalle.
Un flebile lamento per il dolore le sfuggì dalle labbra e massaggiandosi il naso dolorante infuocò con lo sguardo l'imbecille che l'aveva colta alla sprovvista senza fare il minimo rumore.

"Cos'è quest'odore?"

Un Dio. Un Dio sceso in terra le stava di fronte, non era Jin, ma azzardò un ipotesi: Che fosse uno dei tanto misteriosi e evanescenti fratelli che ancora non aveva avuto l'occasione, o la sfortuna, dipende, di conoscere?

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Where stories live. Discover now