Capitolo 50

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•Second to none•

Se soffri più spesso di quando sei felice, vuol dire che non è amore, ma qualcosa di differente che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione, e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà, spalancata davanti a te.
-Marcia Grad Powers-

•••

"Toc, Toc"

Caterina ringraziò il cielo, perché per una volta Hoseok non le aveva fatto prendere un infarto mentre era indaffarata in cucina. Aveva bussato sul tavolo d'acciaio. tanto per farle capire che fosse dietro di lei, lui e tutta la sua aurea di perfezione che gli vorticava attorno.

"Cosa fai?"

"Cucino per il nostro ospite" La ragazza finì di sminuzzare le carote, tagliandole a piccoli dadini da aggiungere al soffritto del fondo bruno. Lo spezzatino di manzo era la miglior proposta che le ara venuta in mente per un licantropo affamato. Al solo guardarlo le era venuta l'acquolina in bocca, e in effetti si divertì nel tornare a cucinare per qualcuno. Ora che la maggior parte degli abitanti di quella casa erano per lo più morti, non aveva sperimentato nuove ricette se non per sé stessa. Aprì il barattolo del ginepro e ci condì i cubetti di carne, insieme a del sale e del pepe bianco. Hoseok era diventato stranamente taciturno, la osservava da dietro ma non le spiccicava parola, lasciandola destreggiare tra i fornelli come solo lei sapeva fare. "Sai che Lucas è nostro nemico e non l'ospite di un albergo a cinque stelle?"

"Visto la camera che gli avete dato, direi che cinque stelle sono solo per la cucina" Ironizzò, sfregando la carne con le foglie d'alloro. Si piegò per raccapezzare una padella da sotto il ripiano, e accese una fiamma alta per dare la prima cottura al soffritto. In poco tempo l'aria si riempì del sentore d'aglio e verdure.

"Sei ancora arrabbiata con me?"

Caterina nemmeno si voltò, e le sue scarpe da ginnastica continuarono a slittare sul pavimento in cotto. Gli diede le spalle, alzando tra di loro una barriera invisibile. "Caterina, ho fatto una domanda.."

Il coltello da carne affondò nel tagliere quando la ragazza lo piantò con forza nel legno. Spense i fuochi e si girò finalmente, mostrando la sua rabbia. "Ovviamente, e la situazione non fa che peggiorare Hobi. Io provo qualcosa per te, davvero. Ma..per quanto tu ami me come umana, ho come la strana sensazione che se fossi come voi non sarebbe la stessa cosa e questo fatto mi mangia dentro. Se rimango umana, invecchierei e morirei prima che tu te ne accorga, ma se diventassi un vampiro.."

"Ne abbiamo già parlato, tu non diventerai un vampiro, né ora né mai." Non era proprio quello che voleva sentirsi dire.

"Perché? poi non mi vorresti più?" Domandò, picchiettando con le unghie sulla lama d'acciaio del coltello "Se mi ammazzassi adesso, se con questo coltello mi tagliassi le vene non mi permetteresti di vivere in eterno al tuo fianco?"

Ebbe un sussulto, quando il rosso le fu a qualche passo di distanza e in un impeto di rabbia colpì l'utensile facendolo volare via da ripiano. Il rumore dell'oggetto metallico che colpiva ripetutamente il pavimento, risultò spaventosamente agghiacciante. "NO!" Urlò, facendo rimbombare la voce sulle pareti. "Ti ho già detto che amo la tua umanità, il tuo essere viva, e per nessun motivo ho intenzione di lasciarti morire. Mi spiace non essere ciò che tu volevi, vorrei tanto mentire e dirti che andrebbe bene comunque, che amerei la nuova Caterina come amo te, ma non posso promettere cose di cui non sono affatto sicuro!" Finalmente Hoseok era esploso. Le aveva sputato addosso la verità, che velenosa bruciava sulla pelle come il morso di una vipera. Una bellissima vipera dagli occhi stupendi e i capelli rame, capace di farle paura e tenerezza allo stesso tempo. Era sicura di amarlo, alla follia. Eppure per quell'istante sentì di amare più sé stessa.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Where stories live. Discover now