Capitolo 38

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Sono la regina

Adrian aprì le porte della biblioteca ed entrò a passo svelto, la sua regina gli aveva ordinato di trovare il bibliotecario e costringerlo a darle quei libri che voleva.
Al suo ingresso i giovani responsabili lo seguirono con lo sguardo, come impauriti dalla sua presenza. Il Radiano proseguì ignorandoli, doveva trovare quell'uomo.

Lo intravide immerso nella lettura di un pesante volume. L'anziano si drizzò quando incrociò il suo sguardo, sfoggiando uno portamento altezzoso e gonfiando il petto d'orgoglio.

«Buongiorno, la regina mi ha inviato qui per ritirare i volumi che aveva richiesto, vi fa notare che sono già passati diversi giorni dalla sua richiesta»

L'anziano osservò il fisico scattante e muscolo del giovane, trascorse qualche secondo prima che gli rispondesse. «È la regina in persona a mandarti?»

Adrian annuì. «Sì, sono al suo servizio» notò subito la diffidenza che galleggiava nei piccoli occhi dell'uomo. Non si fidava di lui, e Adrian questo sapeva lo sapeva benissimo.

«Mi dispiace» l'uomo tornò a posare gli occhi sul libro. «Ma non lascerò dei volumi di quel valore nelle mani di un Radiano, porterò io stesso i libri alla regina questo pomeriggio»

Adrian strinse le labbra per cercare di trattenersi, sentiva la spada appesa al fianco diventare sempre più pesante. Fece schioccare la lingua. «Forse non avete compreso, è stata Sua a ordinarmi di venire a ritirare i libri. Perciò se tornerò da lei senza aver eseguito l'ordine, non sarà molto contenta»

Il bibliotecario non alzò gli occhi dalle lettere. «Questo vuol dire che sarà un problema tuo, non mio»

Il soldato si schiarì la voce. «Ve lo ripeto, io sono qui...»

«Non m'importa il motivo della tua presenza! Già fatico ad accettare che tu abbia messo piede nella mia biblioteca, ma non ti permetterò di darmi ordini» l'anziano si alzò dalla sedia, era abbastanza alto e magro, un fisico che rispecchiava una vita passata a leggere e studiare. «Non so perché la regina si fidi così tanto da mettere la sua vita nelle tue mani, una scelta stupida e insensata! Ma io non permetterò a un Radiano di venire qui e pretendere il servizio di un mago. Ora te ne andrai, o ti farò bruciare vivo nella tua nuova armatura»

Adrian abbassò il viso e vide che l'anziano aveva puntato la mano contro una candela accesa, e la piccola fiamma si tramutò in un lampo infuocato che fece sciogliere la cera in un secondo.

Con la rabbia che ribolliva in lui abbandonò quelle mura per tornare dalla sua regina. Quando era un Cacciatore del Corvo aveva dato vita a risse per molto meno. Ma da quando era in territorio nemico aveva imparato a mitigare il suo carattere, la sua sopravvivenza valeva più del suo orgoglio ferito.

Entrò nella sala del trono e, con rigoroso silenzio, si diresse verso la regina. Al suo passaggio tutti i nobili presenti nella sala lo osservarono, le mani poggiate sulle else delle loro spade.

Il Radiano, ormai abituato, salì la scalinata del trono e fece un inchino ai reali, per poi raggiungere il fianco di Kendra. «Hai portato i libri nelle mie stanze?» La regina ruotò leggermente il capo verso sinistra, in modo da far intendere ad Adrian che parlava con lui, ma senza distogliere lo sguardo dagli invitati.

«No Vostra Altezza, c'è stato un piccolo imprevisto» Kendra intuì subito l'entità di quel disagio, ma decise che avrebbe atteso,.

Stavano affrontando un consiglio e Duncan aveva insistito che lei partecipasse. Come simboleggiava anche il loro trono, a Calien il re e la regina erano considerati di pari importanza, perciò anche la sua opinione aveva un peso.

Le Cronache di Mizar - il diario di MerakWhere stories live. Discover now