Capitolo 41

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Autocontrollo

Idrees infilò i libri negli scaffali mentre Aymond sedeva alla sua scrivania, con la pipa tra le labbra intento a leggere delle lettere appena ricevute. Mentre l'uomo continuava a sistemare i volumi, qualcuno bussò alla porta ma non attese nemmeno il consenso di Aymond che la porta si aprì.

Nella stanza entrò una donna, i capelli bianchi raccolti elegantemente in una crocchia e fissati al capo con dei fermagli blu. Nonostante si notasse che anche lei fosse vicina ai sessant'anni, Idrees la trovò una donna bellissima, fina ed elegante, avvolta in una veste blu notte. I tratti erano regali e delicati, malgrado molte rughe le solcassero il viso come e la fronte, sulle guance e attorno agli occhi.

Aymond alzò gli occhi e, per la prima volta dopo mesi, Idrees vide il sorriso raggiante del suo comandante. L'uomo spense subito la pipa e si alzò, raggiungendo la donna. Il bacio che si scambiarono fu dolce ma molto veloce, come se Aymond desiderasse riservare quegli attimi più appassionanti nell'intimo.

«Sono venuta a ricordarti che stasera abbiamo un'importante cena, dovresti venire a casa a prepararti» la donna alzò le mano e portò dei ciuffi brizzolati dell'uomo dietro l'orecchio. Lei girò il capo e solo in quel momento si accorse che nella stanza c'era qualcun altro. «Salve» la donna rivolse ad Idrees un dolce sorriso.

«Salve milady» Idrees si chinò appena.

«Ecco, questo è il modo in cui devi rivolgerti a lei» rispose Aymond, bruscamente.

La donna gli diede una pacca sulla spalla. «Perché sei sempre così burbero?» Lei si avvicinò a Idrees. «Quindi sei tu l'uomo di cui mio marito mi ha parlato» Idrees cercò di non guardare il suo comandante: Aymond aveva parlato di lui? «Sono Mirella, da molti anni ormai la moglie di questo orso scorbutico»

Idrees si chiese cosa avesse spinto una donna tanto dolce e gentile a sposare un uomo così severo come Aymond. Mirella tornò dal consorte. «Vieni, non hai tanto tempo per prepararti»

«Vuoi che ignori i miei doveri?» In quella domanda Idrees lesse dell'affetto e un tono scherzoso.

«Lascia libero questo giovane per il resto della giornata, poi domani potrai tornare e tormentarlo» Mirella sorrise all'uomo.

Aymond sospirò, scuotendo la testa e guardò Idrees. «Ringrazia mia moglie se oggi non ti faccio lavare i pavimenti con la lingua»

Idrees era abituato ai modi scortesi e rigidi del comandante, ma non si sarebbe mai aspettato di vederlo cedere senza nemmeno una replica al volere della moglie. «Hai il pomeriggio e la sera libera, non sprecarlo» e con il capo gli fece cenno di lasciare l'ufficio.

Idrees s'inchinò e uscì prima che l'uomo potesse ripensarci e affidargli un altro compito.

Una volta fuori dall'edifico si rese conto di non avere nulla da fare. Non avrebbe sprecato la sua unica, e forse ultima, giornata libera a dormire. Ma non aveva nessuno con cui condividere una bevuta, visto che oltre ad Aymond, nessuno osava rivolgergli la parola, e non aveva nemmeno abbastanza soldi da pagarsi una prostituta per rilassarsi un po'.

Scese lungo la via della capitale, sbucando all'interno del baccano del mercato, che nonostante si stesse svolgendo al termine non mitigava il chiacchiericcio. Dondolò leggermente sulle punte dei piedi, combattuto se dar retta o meno alle sue idee.
Decise di ignorare i dubbi e raggiunse velocemente la zona delle stoffe, dove trovò Dalma dietro la sua bancarella. Era da sola, stava sistemando le ultime merci all'interno di grandi borse.

Idrees si avvicinò, ammirando la giovane per qualche istante, finché lei non si accorgesse della sua presenza. La giovane sobbalzò, una mano posata sul petto. «Mi hai fatta spaventare»

Le Cronache di Mizar - il diario di MerakWhere stories live. Discover now