Capitolo 13

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Segreti non rivelati

Un uomo a cavallo si avvicinò al confine di Lores, i soldati di guardia levarono le armi contro lo sconosciuto. L'uomo incappucciato si fermò, rimanendo a distanza dai maghi.

«Rivelati, straniero!» Gridò una guardia. Lo sconosciuto scese dalla cavalcatura ed estrasse qualcosa da sotto il metallo, mostrandolo agli uomini. La sentinella prese la fiaccola e la avvicinò all'oggetto: era un ciondolo, con inciso sul metallo lo stemma dei Diarmen.

«Questo medaglione me lo ha dato la principessa Kendra Diarmen in persona, nel caso io avessi dovuto chiedere asilo: pretendo di incontrarla»

* * *

Feroz si voltò verso Kendra e si sorprese nel trovarla immersa nella lettura di un libro. «Non ci credo» sorrise. «Io sono qui con te a letto, e tu leggi un libro?» Si mise a sedere per guardarla meglio.

Kendra rise e lo guardò negli occhi, maliziosa. «Sarei disposta ad abbandonare questa lettura se solo tu decidessi di farmi tua» disse avvicinandosi per baciarlo. Feroz rispose ai baci, ma non andò oltre.

«Mi piacerebbe tanto, ma sono già in ritardo» Kendra sbuffò silenziosamente e riaprì il libro, tornando a leggere. «Che libro è?» Domandò Feroz indossando il giustacuore.

«Non è un libro, è il diario di un uomo che doveva essere il re di Vayra, ma scelse l'amore alla corona. Sapevi che per i maghi era vietato sposasi con una creatura che non fosse umana?»

Il ragazzo legò al petto l'indumento e prese la spada. «Beh lo è anche oggi, non trovi? Da quando i Radiani ci hanno attaccato, ci è proibiti unirci a loro»

«Non credo che sia giusto però, penso che l'amore non si debba comandare» proferì lei chiudendo il diario.

«Vorresti dire che se io fossi un Radiano, mi ameresti comunque?» Domandò lui chinandosi verso di lei.

«Certamente, non m'importa se tu sappia usare la magia o no... ti amo per quello che sei» sorrise baciandolo.

Poco dopo che Feroz aveva abbandonato la sua stanza, Sara la avvertì che suo fratello doveva parlarle e la preparò per il ricevimento. «Ma cosa deve dirmi di importante?» Domandò alla donna. Quando Sara non rispose Kendra capì che c'era qualcosa che non andava. Era triste, quasi sul punto di piangere, era palese che si stesse trattenendo. La principessa si alzò e la prese per le spalle. «È successo qualcosa di grave? Dimmelo Sara, voglio saperlo ora!»

La donna scosse la testa. «Dovete andare»

Kendra prese un forte respiro e uscì dalla stanza, dirigendosi velocemente nell'ufficio del re. Ad attenderla c'era Almak; fu inutile trovare qualche indizio in lui, alle sue domande l'uomo le rispose con un lungo silenzio.

Raggiunsero gli uffici e Almak aprì la porta. Sven era al suo scrittoio, mentre Catalina sedeva su uno dei divani nella stanza, con un sorriso così sfavillante da incutere timore. Joan e Sven stavano borbottando qualcosa, ma non appena la giovane fece il suo ingresso, entrambi si zittirono.

«Buongiorno Vostra Maestà, la mia dama mi ha riferito che volevate vedermi» rimase ferma con le mani giunte sul grembo. Una strana agitazione le impediva di rimanere ferma, continuava a passare il peso del suo corpo da una gamba all'altra.

«Esattamente» prese parola Joan. «Riguarda l'alleanza con Duncan»

Kendra sbarrò gli occhi. «Cosa è successo? Ha rotto il patto?» Le salì il panico: era stata così fiera di sé quando aveva visto Duncan firmare l'accordo... era stato tutto inutile?

Le Cronache di Mizar - il diario di MerakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora