22. Non lo so

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Ci saranno alcuni capitoli in cui salteremo nella testolina di Jeremy. 
Questo è uno di quelli. 
(Pppfft, cos'è la continuità? Si mangia?)

POV JEREMY

Il mio cuore stava tuonando facendomi tremare le ginocchia. Vedere mio padre e Andy nella stessa stanza aveva fomentato ogni mia angoscia. Calmati, calmati, calmati. 

Ero riuscito ad arginare i danni. 

Non mi arrischiai a guardare il batterista. Strinsi le chiavi sentendo i denti di metallo pungermi la pelle. 

"Via, ragazzi! Prima che lo spaghettone cambi idea. Tutti al garage!" 

Drake e il suo solito chiasso distolsero l'attenzione da me. Si alzarono tutti e scemarono fuori dalla cucina. Drake uscì per ultimo allungando velocemente una mano per stringere la parte bassa della mia nuca. 

Non avevo idea di cosa volesse dire. Lo faceva spesso. Distrattamente. 

Forse voleva assicurarsi che la mia testa rimanesse ben attaccata al collo. 

...

Guidare era sempre un'esperienza stressante. Avevo bisogno di immaginare mio padre seduto sul sedile passeggeri che con la sua voce calma e controllata non si faceva mai prendere dal panico. 

Sai di saperlo fare, Jeremiah. Perché dubiti di te stesso?

Perché sono disgustosamente inetto in qualunque cosa. 

Papà non avrebbe degnato questo stupido pensiero con un commento. Mi avrebbe solo guardato storto. Avrei guardato storto me stesso se avessi potuto. 

Non potendo, mi limitai a guardare storto Isabelle dallo specchietto retrovisore. 

"Ho i tuoi stivali nella schiena."

Lei spinse un po' di più i piedi. "Sì?"

Avrei dovuto affogarla quando ci costringevano a fare il bagnetto insieme.

Magari sarei riuscito a investirla prima o poi. Oh, papà, come mi dispiace. La tua bambina preferita ha avuto un terribile incidente. 

Un motorino ci superò da destra e quasi gli stavo per andare addosso. 

Guarda la strada, cazzo di incapace... sei un cazzo di incapace buono a nulla. Tieni la testa sulle spalle. Vedi perché Drake ha bisogno di controllare che ti stia attaccata al collo? Riesci a concentrarti per cinque fottuti minuti, stupido pezzo di...

"Ooohi! Con te sto parlando, damerino."

Drake iniziò a sventolare la mano davanti ai miei occhi. 

"Smettila! Sto guidando!"

"Non mi cagavi. Hai sentito cos'ho detto? Molliamo Lucas davanti al ristorante. Poi andiamo al negozio. Ti ricordi dov'è il ristorante?"

"Ma non serve..." La voce di Lucas era stranamente sottile. La stessa voce riusciva ad essere sottile e tonante in momenti diversi. Non sapevo come facesse. La mia sembrava sempre lagnosa. Anche quando ero al mio peggio, perdevo me stesso, e avevo solo bisogno di colpire qualcosa, colpire qualcosa adesso... la mia voce era ugualmente una lagna.

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