Capitolo CINQUANTANOVE

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- J -

Sono in forma, su di giri e bagnato. Voglio che Porcellina mi veda così, ma più da vicino.

Abbiamo finito con le riprese: stiamo giocando a calciare l'acqua e rido. Mi pare di non averlo fatto da secoli. Minhyuk non mi infastidisce, non adesso. Voglio solo continuare a pulsare in questo cuore.

Ma la carne è debole e la mia più di tutte: alla fine cedo a me stesso e la cerco con gli occhi, lei che da lontano aveva catturato i miei con meraviglia e passione; è così che voglio essere guardato, così che voglio essere desiderato.

Ma lei non c'è più.

Lentamente, nel modo più casuale possibile, mi allontano dalla pedana e mi accorgo che qualcuno, oltre la parete del mio set, sta gridando.

"Ho fatto una figuraccia per colpa tua!"

Cos... è Felpa Blu? Arriccio le labbra: è un coglione, è normale che faccia qualche figura di merda, di tanto in tanto.

"Ma non ho dato la colpa a lei, aiuto Manager!"

Porcellina?

"Non importa, puttana idiota!"

E' come se avessi ricevuto una frustata e inspiro forte dal naso.

"Ho semplicemente fatto il mio lavoro" la sento replicare, con la voce che trema.

"Aish, tornatene a fare la stagista al piano terra e togliti dalle palle! Le donne sono buone solo per quello, eh... aish..."

Felpa Blu emerge dal buio fumoso della parete e mi oltrepassa. Ho la vena della tempia che pulsa e non me ne frega un cazzo di telecamere e gente nei dintorni.

Allungo un piede e gli faccio lo sgambetto.

Lui barcolla come un imbecille per quattro passi buoni, le braccia allungate come se potessero proteggere la faccia da cazzo che si ritrova; io allungo una mano per aiutarlo – oh, va tutto bene? - ma in modo volutamente lento, perché finisce a faccia in giù sul pavimento.

Con la coda dell'occhio vedo che Porcellina si è affacciata, dietro di sé due grandi trolley neri.

"Oh, aiuto Manager, è tutto a posto?" ghigno, e mentre gorgoglia qualcosa mi chino vicino a lui. Beh, non proprio: direi più sopra di lui, infatti lo schiaccio a terra con un ginocchio sulla schiena mentre gli afferro i capelli, per voltargli la testa di lato. Abbasso il viso e la voce:

"Le puttane idiote non avrebbero inciampato in un modo tanto ridicolo" mormoro. Lui sputa un grumo di sangue: spero gli si sia rotto un dente. "Vuoi che ti aiuti ancora?"

Bisbiglia un no. Mi sollevo. Poi strizzo l'occhio a Porcellina: la detesto, è una stronza che mi ha schiaffeggiato, ma di essere trattata così non se lo merita. Questo cane stava lavorando male fin dall'inizio.

- L -

Jooheon ha fatto il bullo.

Jooheon, bagnato fino al midollo, praticamente seminudo davanti a me, con il rigonfiamento nei pantaloni di pelle che poco lasciano all'immaginazione, ha bullizzato l'aiuto Manager per proteggermi. O vendicarmi. O divertirsi. Beh, comunque l'ha fatto. E poi mi ha strizzato l'occhio.

Io...

"Oh, Liv!" Kihyun. "Uh... aiuto Manager, tutto bene?" I ragazzi, gocciolanti, arrivano alla spicciolata e aiutano lo stronzo a rialzarsi. "Cos'è successo?" chiede Shownu, statuario in modo fastidioso, quando ci raggiunge.

"Oh, è caduto... credo che ci vorrà del ghiaccio. O dei punti" spiega Jooheon, e solo dalla mia posizione posso notare le fossette che gli spuntano sulle guance.

Sopraggiunge la troupe ad occuparsi del bastardo mentre io, con il cuore che mi scoppia e una lunga serie di pensieri nella testa – che si trasformano in un sentimento, e poi nelle parole che non dirò mai e poi mai – mi occupo dei ragazzi:

"Vi ho portato accappatoi, asciugamani, borotalco, i cambi e qualche accessorio" mormoro, emozionatissima. Dio... è una tortura, vederli così! Ma cosa mangiano di solito, sex appeal?

No, i tuoi pancakes, mi sibila ancora la vocina. Sento un tumulto nel basso ventre e anche se mi chino, mi rialzo e poi stringo le cosce, temo di avere un'insegna lampeggiante al neon sulle mutande che recita eccitata.

Dio!

Ci rechiamo tutti nei semplici cubicoli mobili che sono stati eretti per l'occasione e distribuisco gli asciugamani. Guardarli mentre si frizionano i capelli umidi è uno spettacolo a luci rosse – le luci rosse ci sono veramente, accidenti! - e avrei davvero bisogno di un minuto di privacy per sfogarmi e poi tornare ad essere una donna professionale con gli ormoni sotto controllo. Ma, indovina, sfiga? Non ce l'ho!

Così, arrossita fino alle orecchie, guardo a terra mentre uno ad uno mi restituiscono gli asciugamani bagnati e poi distribuisco gli accappatoi.

"Potresti aiutarmi?"

Sollevo lo sguardo.

Muoio.

No: sono morta e sono all'inferno.

DEVIL - Lasciami andare *** Monsta X Boys Series vol. I***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora