𝟹𝟹. ᴜɴᴀ ᴠɪsɪᴛᴀ ɪɴᴀsᴘᴇᴛᴛᴀᴛᴀ

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*stessa mattina*
Bucky
Era passato solo un giorno da quando Elaxi era andata via con Strange. Volevo rivederla, volevo poterle parlare, capire se anche dopo tutto quello che era successo, la nostra complicità ci fosse ancora. Vedevo l'acquisizione delle sue memorie come un fatto positivo, forse in modo egoistico, perché pensavo che un'assassina non potesse provare ripugnanza nei confronti di un altro assassino. Probabilmente questo pensiero non mi fa onore, ma il fatto di non essere più l'unico ad aver compiuto determinate cose, ma soprattutto che la persona a te più cara le abbia fatte, allevia la paura del diniego.
Il nostro saluto era stato dolce, però timido, nervoso e triste. Elaxi non era più la stessa. Aveva sempre avuto quell'alone di mistero che la avvolgeva, a pensarci bene noi di lei all'inizio sapevamo solo che proveniva dall'Hydra e che avesse dei poteri. Era sempre riuscita a non farci chiedere niente, aveva una specie di talento in ciò. Ma dopo aver riacquistato la sua memoria sembrava persa. Una profonda malinconia aveva preso possesso dei suoi occhi sorridenti. La sua bocca, formata da quelle carnose labbra rossi, fremeva sottraendo quella determinazione che tanto l'aveva aiutata nelle discussioni. Il volto con i suoi lineamenti morbidi, ma marcati sembrava ricordare anni di sofferenza e di manipolazioni.
Tutta la sua bellezza però era rimasta nella sua tenacia, nella sua forza nell'affrontare le cose e nel suo sarcasmo. Ma questo non mi impediva di pensare alla possibilità che qualcosa forse potesse essere cambiato tra di noi. Il pensiero però della notte prima della sua partenza mi confortava, portandomi a pensare che forse il tutto ci aveva solo avvicinato di più. Ma la stramaledetta paura non smetteva di assillarmi con l'inquietudine dell'allontanamento da parte di Elaxi.

Queste riflessioni mi perseguitavano, non dandomi un singolo minuto di tregua. Non ce la facevo a non pensarci, almeno finché non l'avessi potuta rivedere.
Allora come facevo a sopravvivere a tutto questo stress psicologico? Semplice, prendevo a pugni il sacco da box, per quanto non risolvesse niente aiutava con lo sfogo.
Proprio mentre facevo questo mi si avvicinò Steve e con aria scherzosa disse:
"Che ti ha fatto di male quel povero sacco?"
"Che intendi? Mi sto solo allenando" dissi senza fermarmi.
"Bucky ti conosco da quando sono nato, ti ho visto mentire a tua madre miliardi di volte, io non ci casco" disse sorridendomi.
"Veramente ho sempre mentito alla mia e alla tua di mamma, visto che tu non eri capace a farlo, diventavi subito nervoso e iniziavi a sudare" risposi sorridendo al ricordo del passato.
"Molto simpatico, ma ti ricordo che è solo grazie alla fiducia che tua madre aveva in me, che potevi uscire"
"E la tua te lo permetteva solo perché sapeva che c'era qualcuno che ti impediva di prendere le botte" dissi scoppiando in una risata seguito da Steve.
"Bucky, seriamente stai bene?" disse quando finimmo di ridere e ricaddi nella malinconia.
"Sì" risposi meccanicamente.
"Non è vero, c'entra Elaxi per caso?"
Non risposi, era già questa di per sé una risposta.
"Pensi di dirmi che cosa avviene tra voi due o no? Ogni volta che provo a chiederlo a lei diventa paonazza e cerca di cambiare discorso, mentre tu mi ignori direttamente. Ormai tutto il mondo ha compreso che vi piacete e che è successo qualcosa, ma cosa?" chiese quasi esasperato dalla situazione.
"Ci siamo baciati" risposi sottovoce dirigendo il mio sguardo verso il pavimento, per poi aggiungere "più di una volta".
"Perché non me lo hai mai detto?"
"Perché non pensavo lo volessi sapere"
"James Buchanan Barnes ricordati che quello stupido tra i due sei sempre stato tu non io" disse con un sorriso, ma con voce di rimprovero. Mi fissò così intensamente che non potei reggere il suo sguardo e parlai.
"Eh va bene, non te l'ho detto perché non volevo illudermi. Con Elaxi é tutto così difficile, un momento prima c'è una forte tensione tra noi, quasi ci uccidiamo a vicenda e poi ci troviamo a baciarci e fissarci come due idioti timidi." mi sfogai, "Non riesco a capire se le piaccio quanto lei piace a me. Poi adesso che ha riacquistato la sua memoria sarà tutto nuovamente cambiato. Ci rinuncio, io non sono fatto per i sentimenti" conclusi tirando un forte sospiro.
"Per la prima volta in tutta la mia vita posso dire che ne so di ragazze più di Bucky, il dongiovanni" disse con un sorriso Steve, ma vide subito che questa battuta non aveva avuto l'effetto sperato su di me.
"Senti Bucky, sappiamo entrambi che Elaxi ha quasi più problemi di te con le sue emozioni. È un riccio, non parla mai tranne se non la obblighi o se qualcosa non le va bene. Preferisce fare del sarcasmo, che esprimere i suoi sentimenti agli altri. Lei è così con tutti noi, ma con te è diversa. Quando state insieme sembrate una coppia sposata da dieci anni. Amate litigare per difendere il vostro orgoglio, ma fate subito pace. Non vi staccate mai l'uno dall'altro, senza però cadere sull'esagerato. Ho visto come vi siete guardati quando lei stava per andare a Milano. Eravate connessi solo con lo sguardo, ma sembrava che questo vi bastasse per capirvi. Poi lei si è avvicinata per baciarti come se fosse la cosa più normale al mondo, ma lo è solo quando ci sono dei forti sentimenti dietro. Anche dopo aver riacquistato i ricordi con te si è comportata diversamente rispetto a noi. Ha espulso Nat e Wanda con freddezza anche se pure a loro vuole un bene dell'anima e di questo ne sono certo. Con te però ha provato molteplici volte ad allontanarti, ma non ci riusciva, lei stessa non lo voleva. Non lo faceva per diffidenza nei tuoi confronti, ma per paura del mostro che crede di essere. Bucky lei ti ama, probabilmente non lo ha ancora compreso, ma ti ama. Adesso spetta a te capire se anche tu provi questi sentimenti"
Il suo discorso non faceva una piega, ma comprenderete che la paura necessita anche solo di minuscole grinze per credere che il tutto sia bugia. Non ero convinto, quasi non lo volevo essere. Non necessitavo Steve a dirmi cosa Elaxi provasse per me, volevo che lei me lo dicesse e solo in quel caso avrei creduto che fosse la verità.
"Sei più testardo di lei, quando ti impunti con una cosa è impossibile farti cambiare idea" disse sbuffando, ma i suoi occhi si illuminarono alla vista di Nat che entrava in palestra.
"Nat vieni un attimo" strillò Steve a quest'ultima.
"Che c'è?" chiese lei con sguardo interrogativo.
"Secondo te a Elaxi piace Bucky?" domandò Steve come se non fosse una domanda imbarazzante, cosa che per me lo era estremamente.
"Stai scherzando spero, è cotta persa. Ogni volta che Wanda o io cerchiamo di chiederle di te" disse guardandomi "diventa rossa e cerca in tutti i modi di cambiare discorso. Una volta Wanda l'ha quasi minacciata di leggerle la mente ed Elaxi quasi la uccideva con lo sguardo" disse ridendo.
"Visto" fece Steve per indicare che aveva ragione lui.
"Perché adesso quello che ha paura che non sia così sei tu?" chiese Nat alzando gli occhi al cielo.
"Che intendi con questo?" domandai incuriosito.
"Le stesse paranoie le ha avute, e credo le abbia ancora, Elaxi. Siete proprio uguali, solo lei mille volte più bella" e con questo fece per andarsene, ma dopo due passi si fermò e girandosi verso di me disse con aria minacciosa:
"Non osare spezzarle il cuore, sennò te la dovrai vedere con me e Wanda" e se ne andò.
"È più facile che lei rompa il mio" risposi sottovoce.

The fear of nothing || Bucky BarnesWhere stories live. Discover now