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̶ Hyung, non possiamo fare una pausa?

̶ Mi avete chiesto voi di darvi una mano con le prove, non lamentatevi se poi ci vado pesante ̶  era forse la ventesima volta che ripetevo questa esatta frase nel giro di un mese. Non mi ricordo il motivo per cui accettai, quasi un anno prima, di aiutare quei due ingrati, forse perché mi avevano commosso o perché era divertente insegnare qualcosa in cui ero bravo per una volta nella vita.

Ma facendo un passo indietro, anche se durante quelle "lezioni" mi divertivo abbastanza, non me la passavo molto bene a dire la verità. Dopo il liceo mi ero trasferito in un monolocale più in centro da solo e mi ero reso indipendente dai miei genitori facendo avanti e indietro tra lavori part-time di ogni tipo. Seguendo il consiglio di Soobin, finito il liceo iniziai a caricare video online in cui facevo dance cover di gruppi famosi e in effetti funzionò abbastanza, o almeno avevo delle visualizzazioni e mi faceva sentire bene che a qualcuno piacesse vedermi ballare. Probabilmente il mio amico sperava di farmi entrare in una qualche compagnia di intrattenimento, per darmi qualcosa a cui aggrapparmi dal momento che non avevo intenzione di proseguire con gli studi.

La verità era che non sapevo cosa stavo cercando o aspettando, la mia vita sembrava fatta per cercare un lavoro che pagasse meglio di quello precedente con l'unico obbiettivo di arrivare a fine mese. Non sapevo cosa stavo cercando o aspettando, la mia vita sembrava fatta per cercare un lavoro che pagasse meglio di quello precedente con l'unico obbiettivo di arrivare a fine mese. Non aveva una direzione, come quella dei miei coetanei che erano tutti belli impegnati nelle loro università costose, e neanche una speranza alla quale puntare, come i due ragazzi che aiutavo nelle prove per le loro valutazioni.

Quei due, Taehyun e Huening Kai, erano dei diciottenni entrati in una compagnia di intrattenimento per diventare degli idol e non gli bastavano le infinite ore in sala prove a cui erano obbligati, si ostinavano a venire da me ogni sera per perfezionare ogni singolo movimento. Almeno erano simpatici e mi fornivano una valvola di sfogo dalla frenesia che era diventata la mia quotidianità.

Avevo conosciuto per primo Taehyun: si era presentato da me dopo aver visto un mio video chiedendomi di spiegargli un pezzo della coreografia che a lui non riusciva ancora. Rimasi abbastanza spiazzato dalla situazione visto che i suoi movimenti mi sembravano pressoché perfetti, ma lui era testardo con la sua opinione e non se ne andò fino a quando non diventò la mia copia sputata, mi sembrava di guardarmi allo specchio. Qualche giorno dopo arrivò con questo suo amico, Kai, che dall'aria mi ricordava molto me al liceo, ma con meno odio verso il mondo. Teneva una mascherina molto chiara e ogni volta che ci incontravamo avena una sfumatura di grigio leggermente diversa, e senza prestarci troppa attenzione iniziai a provare ad immaginare il colore che potesse avere. Ovviamente nulla di colorato appariva nella mia mente, ma associavo dei nomi imparati a memoria, sperando che avessero tonalità belle.

Mi piaceva davvero passare le serate con loro e dopo ormai un anno di nottate in una sala prove affittata, avevamo imparato a conoscerci, anche dei dettagli che per una relazione come la nostra potrebbero sembrare completamente inutili. Ad esempio i miei colori. Era successo completamente senza preavviso, non avevo neanche intenzione di dirglielo, ma una sera di primavera, mentre fuori pioveva a dirotto, Kai si presentò da solo dal momento che Taehyun si era ammalato per lo sforzo eccessivo. Dopo un'intensa prova, ci sdraiammo per terra e ad occupare il silenzio si sentivano solo le gocce veloci della pioggia e i nostri respiri irregolari. Poi, dal nulla, mi chiese: ̶  Hyung, perché tieni sempre la mascherina?

Gli risposi in fretta la con la frase che avevo perfezionato negli anni, ossia "è un'abitudine che ho preso per colpa di un mio amico", che poteva essere presa per vera se interpretata in un certo modo. Mi sembrava quasi assente mentre mi parlava, ma allo stesso tempo pensai che volesse togliersi un peso si dosso. Le sue parole mi rimasero impresse nella mente.

 ̶ Io invece ho paura di incontrare la persona giusta che incasinerà completamente la mia vita e il mio modo di vedere il mondo. ̶   forse mi fecero quell'impressione perché era la risposta che avrei sempre voluto dare, se solo avessi accettato che in fondo credevo a quelle leggende lette di sfuggita da Soobin anni prima. Stava raccontando la sua storia, ma da quella frase, mi fece affrontare apertamente le insicurezze che non avevo mai accettato di avere.

̶ Sai, ho letto che probabilmente sono destinato ad incontrare una persona talmente speciale da mostrarmi i colori più brillanti di questo mondo cupo e ho paura di questo. Sono terrorizzato all'idea di non poter più fare a meno di quella visuale nuova, perché prima o poi avrà una fine e non sarò in grado di affrontarla. Stai pensando che non ci sto con la testa, vero? Scusa, ma la pioggia rende tutto ancora più cupo e dovevo tirare tutto fuori per sopravvivere a questa sera. ̶   accennò una risata mettendosi a sedere e si grattò leggermente la nuca. Vedevo solo la sua schiena leggermente ingobbita, mentre iniziava a tirare su col naso e si sistemava freneticamente la mascherina. Lo sentii mormorare un "ma davvero?" tra sé e sé, con una voce leggermente tremante e d'impulso mi sedetti anche io e gli appoggiai una mano sulla schiena. Avevo capito ciò che mi voleva dire e se fosse stata un'altra persona probabilmente avrei fatto i salti di gioia sapendo che non ero da solo in quella situazione, ma era Kai e aveva bisogno di un appoggio in quel momento.

̶ Kai, vedrai che troveremo entrambi la nostra persona e vedremo finalmente tutto ciò che ci manca adesso. Anzi, promettimi che se cela farai prima di me, mi farai un tour del mondo intero rinfacciandomi di quanto sono più belli i colori rispetto alla solita scala di grigi.



Quella sera scoprii che la cosa che più avrebbe desiderato fare era scoprire di che colore erano le sue mascherine e gli feci promettere, però, di smettere di portarle perché si mettesse davvero alla ricerca della sua via di fuga da quel mondo opprimente.

Grigio chiaro di lunaWhere stories live. Discover now