61. Cosa farò adesso?

22 1 2
                                    

Sentii finalmente la porta aprirsi, e vidi i due medici uscire. Medici poi era una parola grossa, ma sapevano certo molto di più di me, dato che la civiltà degli Azumabito era, come il resto del mondo apparte Paradis, avanzata.

"Può entrare" disse uno dei due allontanandosi successivamente,
"È tutto apposto. Le ferite si sono rimarginate in fretta quindi le percussioni prese inizialmente adesso non sono più un problema" disse l'altro fermandosi accanto a me.

"Quindi è solo un problema di stanchezza..?" chiesi,
"In effetti sì. È solo stanchezza e stress sia fisico che psicologico, il suo sistema nervoso ha ceduto, sia il corpo che la mente hanno bisogno di tranquillità, e quindi è per questo che adesso non si risveglia. Ma non c'è alcun pericolo di morte, o altro, il problema è unicamente quello" disse.

"Non è possibile sapere quanto tempo serve più o meno?" chiesi ancora,
"Purtroppo no, perchè è una cosa soggettiva. Dipende a cosa è dovuto lo stress, in questo caso dalla guerra, che di per sè è già abbastanza. Ma dipende se aveva altre preoccupazioni.." le aveva eccome,
"..e in ogni caso dipende anche da quando tempo si sta portando tutto dietro. Anche se la coscenza dimentica, il cervello in sé per sè non lo fa e continua ad accumulare stress inconsapevolmente. Quindi in questi casi.." disse prendendo a camminare.

"..dipende quante cose, e per quanto tempo ha resistito. In ogni caso la situazione come può capire è tutta soggettiva, dato che non ha ferite fisiche, oltre che stanchezza. Per cui sarà lui a sapere quanto riposo servirà.." disse allontanandosi ancora a passi lenti.

"Va bene..la ringrazio.." dissi mentre lui si allontanava. Mi voltai. La porta della stanza era ancora aperta.

Era qualche ora che eravamo ospitati qui. Ma presto la signora Kiyomi avrebbe fatto arrivare delle imbarcazioni, o comunque qualcosa per vie aeree per portarci via da qui.

Essenzialmente Mikasa aveva fatto da garante, e le aveva chiesto questo aiuto da parte mia, anche se alla fine dei conti lo ha fatto di sua spontanea volontà non le avevo chiesto nulla dato che aveva già i suoi sentimenti da tenere a bada, e per gli Ackerman sembra essere più complicato quando è della persona protetta che si parla.

Quindi la signora Kiyomi mi ha fatto avere questa stanza per questo idiota, lo ha fatto controllare, e a quanto pare non è tutto.

Ha detto che comunque Mikasa o meno, deve qualcosa a tutti noi. Sia per aver salvato il mondo, sia per aver ricongiunto gli Azumabito a Mikasa. Per cui ha detto che saremo ricompensati anche dalla sua patria, che è stata una delle poche ad esser stata risparmiata, dato che siamo intervenuti prima che vi arrivasse Eren con la marcia dei colossali.

Sospirai e entrai in stanza con qualche difficoltà. Questo non era un ospedale, era solo un edificio che da poche settimane non era utilizzato più, perchè dovevano risistemarlo, avevano ormai quasi finito quando poi oggi, è iniziata la guerra.

Un corridoio è stato lasciato esclusivamente a noi, c'erano le stanze di tutti, ci avevano concesso tutto il tempo che ci sarebbe servito per riposarci e in realtà c'è stato anche chiesto di restare. Anche perchè chi non vorrebbe avere le persone che hanno salvato il mondo, a due passi da casa? Sarebbe anche solo per protezione, per sentirsi sicuri insomma.

Ma nessuno di noi sembrava voler accogliere questa proposta. Armin ora che era comandante, aveva molti incarichi, e doveva riformulare tutto da capo, facendo molte riunioni con Historia e pochi altri che sono rimasti.

Connie e Jean, di certo vogliono tornare a Pardis per sapere come sta Sasha. Lei ha avuto molti problemi con il suo risveglio, e in ogni caso i ragazzi sono andati a trovarla un paio di volte in tutti questi mesi, quando ancora non si era svegliata. Poi abbiamo avuto un problema dietro l'altro.

•Insieme per sempre• [Levixreader]Where stories live. Discover now