63. Finalmente

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Mi avvicinai alla porta e bussai,
"(T/n), cara..come stai?" disse Lisa accogliendomi con un sorriso smagliante. È come avere una famiglia che ti vuole bene.

"Sto bene. Voi?" chiesi, nel frattempo la donna aprì del tutto la porta e si scostò,
"Prego, entra!" disse sorridendo,
"La ringrazio"
"Non c'è bisogno di formalità..lo sai" disse sorridendomi ancora.

Entrai in casa e lei mi fece sedere sul loro divano,
"Ti va del tè caldo, o preferisci altro?"
"Non si scomodi..volevo solo sapere come stesse andando" lei non mi diede retta e iniziò comunque a preparare il tè,
"Va tutto bene, per fortuna non abbiamo problemi..anche se la situazione dei giganti..ha sconvolto un pò tutti" disse.

"Bhe, credo sia normale..è cambiata tutta la nostra concezione del mondo e il modo di vivere" dissi sistemando meglio il borsone e le valigie ai miei piedi. La donna si avvicinò con la tazzina in mano e me la porse, la presi,
"La ringraz..grazie" dissi facendo ridere la donna.

"Dove te ne vai con tutte quelle cose?" mi chiese sedendosi sulla poltrona di fronte e iniziando a bere dalla sua tazzina,
"Devo passare per il nostro ex quartier generale..devo riprendere le nostre cose" dissi,
"E ti bastano quelle valigie..?"
"In che senso, scusa..?" chiesi confusa,
"No, aspetta.." disse ridendo leggermente,
"Non ho capito bene..tu hai detto nostre valigie pensavo intendessi di tutti voi della squadra.." disse riprendendo a bere.

"Oh..colpa mia" dissi ridendo leggermente e arrossendo,
"Comunque no, anche perchè da sola la vedo difficile sarebbero state troppe cose" dissi riflettendo a quante valigie avrei dovuto portare in tal caso.

Arrossii, perché avevo tirato fuori Levi inconsapevolmente e indirettamente,
"Capisco..non sono affari miei" disse la donna ridendo leggermente. Arrossii ancora di più ma sorrisi. Mi sento davvero come se fosse la mia famiglia. Anche se la mia vera famiglia, momentaneamente è oltre oceano in una stanza d'ospedale.

"Allora dove vivi adesso?" mi chiese,
"Momentaneamente..la signora Kiyomi..fa parte degli Azumabito.." dissi per farle capire di chi parlassi,
"..ci ha dato degli appartamenti dove stare nella loro capitale..sono rimasta lì per il momento" dissi,
"Sono stata tanti anni nella legione, non so ancora che fare" aggiunsi.

"Può essere difficile capirlo dopo anni e anni che fai sempre la stessa cosa.." disse lei. Finii di bere la mia tazzina di tè,
"Si, ha ragione..comunque è delizioso!" dissi intendo il tè,
"Grazie cara..te la vado a chiamare così puoi andare..penso che hai un lungo viaggio ed è meglio non farselo di notte" disse alzandosi dalla poltrona.

Sorrisi senza dire niente, mentre lei prese le tazzine. Restai sola per qualche minuto sentendo fuori le persone parlare. Presi a guardare fuori dalla finestra. Devo dire che è rilassante stare qui in mezzo alla campagna, e alla foresta più che altro.

Hai quasi un mondo tutto tuo.

"Capitano.." voltai lo sguardo e mi venne spontaneo alzarmi direttamente,
"Come stai?" dissi avvicinandomi a lei. Non disse nulla mi sorrisi e si avvicinò in fretta. E mi abbracciò, mi strinse forte.

Fui sorpresa da quel gesto, e ricambiai un pò in ritardo non aspettandomi tutto ciò.

"Mi dispiace non esser venuta prima..Eren ci ha dato da fare.." dissi,
"Jean e Connie mi hanno spiegato quello che è successo..non deve scusarsi.." disse allontanandosi dall'abbraccio,
"È bello vederti di nuovo in piedi!" dissi, lei tornò a sorridere,
"Allora come te la passi?" chiesi.

"Sto bene, la ringrazio..è grazie a lei se sono ancora qui" mi disse,
"Sasha, non c'è bisogno che tu sia ancora formale con me..a dire il vero non so nemmeno qual è il mio grado adesso" dissi ridendo leggermente.

•Insieme per sempre• [Levixreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora