22- non ti lascio

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Minho si risvegliò in una stanza a lui estranea

Gli faceva male tutto, ma molto meno rispetto alla sera prima

Si guardò intorno, non vedendo nessuno nella stanza

Considerando la luce fuori dalla finestra doveva essere pomeriggio adesso

Lo sguardo cadde sul suo braccio, ingessato

Esaminò il suo corpo alla ricerca di altri gessi o fasciature, ma sentì solo vari cerotti sul corpo che probabilmente coprivano i punti di sutura che gli avevano fatto.

Cercò di ricordare qualcosa della sera precedente, Nella sua mente apparirono solo le immagini di suo padre colpirlo, poi il viso in lacrime di Jisung

«e tu sei tutto per me. Non so come dirlo a parole, ma ti amo così fottutamente tanto, quindi per favore non lasciarmi»

Poi il resto è un enorme buco nero, non ricorda niente di niente.

Emise un lamento sentendo una fitta alla testa, portandosi una mano alla fronte

«ben svegliato Minho»

Disse un dottore, entrando nella stanza seguito da due infermiere

« come ti senti?»

« male...»

Disse con voce rauca

E il dottore continuò a fargli domande sui vari sintomi che aveva, scrivendo quello che diceva, mentre le infermiere gli cambiavano la flebo

«è normale che tu stia così adesso, niente di anomalo non preoccuparti»

«quanto tempo starò qui?»

«un mese, dobbiamo tenerti sotto osservazione»

Minho annuì

«quanto ero grave da 1 a 10?»

«10, ma sei un ragazzo forte, e se non fosse stato per quel ragazzo che si è offerto di donarti il sangue immediatamente sarebbe stato tutto più complicato»

Minho stava per chiedere chi fosse il donatore, ma qualcuno bussò alla porta

«dottor Kim ci sono visite per il paziente»

Disse un infermiere, aprendo la porta e rendendo Jisung visibile al dottore

«oohh il nostro donatore, entra pure, vi lascio soli»

Disse il medico uscendo dalla stanza, e poco dopo dalla porta entrò Jisung

«hey»

Disse sorridendo

«ciao donatore»

Rispose il maggiore sorridendo

Jisung prese una sedia e la portò vicino al letto, sedendosi accanto a Minho

«grazie per aver donato il sangue.»

«era il minimo che potessi fare»

Disse afferrandogli la mano libera, stringendola nella sua

«sono felice che tu stia bene»

Aggiunse Jisung guardandolo negli occhi, nella sua mente comparvero le immagini di Minho a terra, in quello stato, e gli si inumidirono gli occhi

«quando ti ho visto in quello stato ieri sera avevo una paura fottuta di perderti»

«non piangere»

Cercò di rassicurarlo il maggiore stringendo la sua mano

«sono qua, non ti lascio»

Disse facendo riferimento alle parole che il più piccolo gli aveva detto la sera prima, sorridendo

Jisung sorrise, cogliendo il riferimento

« ieri ti ho detto quelle parole perché pensavo che sarebbero state le ultime, ma non ti ho detto una cosa...»

«che cosa?»

« ti amo così fottutamente tanto anche io, hanji»

Disse accarezzando la mano del ragazzo accanto a lui con il pollice, che sorrise e strinse la sua mano anche con l'altra mano

«ti abbraccerei ma ho paura di farti male»

Disse ridendo, facendo ridere anche Minho

Il ragazzo dai capelli viola cercò di mettersi seduto, aiutato dal corvino, che sistemò i cuscini dietro la sua schiena

Mentre ne sistemava uno dietro il suo collo sentí la mano di Minho poggiarsi sulla sua guancia

Fece contatto visivo con lui, fermando i suoi movimenti

«non devi per forza abbracciarmi, sai»

Quasi sussurrò Minho, facendo vagare gli occhi sul viso del minore, trovando la destinazione finale sulle sue labbra

Jisung imitò il suo gesto, posando lo sguardo sulle labbra morbide del maggiore

«e cosa dovrei fare invece di abbracciarti?»

Disse sorridendo, sorriso che si riflette sulle labbra di Minho, che presto trovarono le sue

Le mani di Jisung si spostarono dal cuscino e ai posarono sul viso di Minho, circondandolo.

Le loro labbra si mossero una contro l'altra

Era quasi come le loro bocche si rincorressero nonostante fossero una sopra l'altra

Era una boccata d'aria fresca per Minho.

Baciare Jisung era come camminare in un campo di lavanda mano nella mano mentre il vento fresco ti scompiglia i capelli e riempie i polmoni

Era questo che si provava quando eri felice?

Si, decisamente sì.

Si separarono, guardandosi negli occhi

«continuerei fino ad essere senza fiato, ma tu non puoi proprio permettertelo»

Disse Jisung sorridendo

«purtroppo no»

Rise leggermente Minho, e Jisung riprese posto sulla sedia

«hai dormito questa notte?»

« no, ma l'ho fatto questa mattina quando hanno detto che stavi bene»

Minho lo guardò con sguardo triste

«hai aspettato tutta la notte?»

Jisung annuì, Minho prese di nuovo la sua mano

«dev'essere stata dura»

«eri tu quello in sala operatoria, non io»

«ma tu hai aspettato»

« non potevo andarmene dopo averti trovato in quello stato in camera tua...»

Disse rabbrividendo al ricordo.

«a proposito, i tuoi hanno passato la notte al fresco»

«anche mamma?»

«si, si è rifiutata di rispondere alle domande ed è considerata complice.»

«si farà un processo vero?»

Jisung annuì

«appena ti dimetteranno la polizia ti sentirà e poi si stabilirà una data per il processo, per ora sono in stato di fermo»

Minho sospirò

«dovrò per forza parlare? Non è proprio bello parlare davanti ad estranei del modo in cui mio padre mi ha maltrattato»

«ti troverò un avvocato, non preoccuparti, ne conosco di bravi e simpatici»

Lo rassicurò, e minho annuì sorridendo

«non affronterai tutto da solo, io sono con te, i ragazzi anche.»

Disse portando le loro mani intrecciate verso il suo viso, baciando il dorso della mano di Minho, che arrossì leggermente

«finchè ci sei tu va bene»

HaPpy || minsungDonde viven las historias. Descúbrelo ahora