Capitolo 38

221 24 3
                                    

Elisabeth's POV

Adoravo guardare le città nel periodo natalizio, ogni strada era decorata da bellissime luci e decorazioni adornavano tutte le vetrine dei negozi. Anche il bar era pieno di lucine, ovviamente rispettando lo stile urbano che aveva. Chissà se era Bob ad occuparsi dell'arredo, non ce lo vedevo affatto...

«Porta l'ordine al tavolo numero quattro, stai attenta alle tazze, la cioccolata è bollente». Mi ammonì Ymir, visto che una delle ultime volte in cui avevo servito una cioccolata calda mi era sgusciata di mano vista la temperatura troppo alta.

«Sissignora». La presi in giro sorridendo divertita, afferrando il vassoio e cercando di muovermi attentamente tra i tavoli. Ormai avevo preso il via con il lavoro, sapevo preparare anche delle bevande, ovviamente le più semplici. Non avevo ancora capito come fare la schiuma decorata sul cappuccino, ma nessuno nasce già con questo tipo di abilità, giusto?

«Ecco qui il vostro ordine». Iniziai a spartire le tazze e sorrisi ai clienti: erano una dolce coppia, probabilmente una di quelle coppie fresche di inizio relazione. Tenevano le mani unite sul tavolo, e si guardavano con il vero sguardo dell'amore...

Forse era il periodo così bello, o forse ero io che mi stavo iniziando a fare fin troppe domande, ma nella relazione tra me e Levi riuscivo a percepire che c'era qualcosa di più...

«Ehm... ha bisogno di qualcosa?». Sobbalzai alla domanda e guardai la ragazza che mi osservava confusa e leggermente in imbarazzo.

Cavoli, ero rimasta a fissare le loro mani unite come un pesce lesso!

«Oh, no, scusatemi. Buona continuazione!». Dissi, scappando verso il bancone e trovando Ymir a ridacchiare sotto i baffi.

«Zitta».

«Ehi! Non ho detto niente! Ti sei ridicolizzata già da sola, non posso infierire ancora di più. Come va con quel nano da giardino?».

La fulminai con lo sguardo e lei alzò le mani in segno di resa: «Non c'è niente tra me e lui».

«Certo, ed io sono la regina – ridacchiò, iniziando a caricare la lavastoviglie – Non ti prendo in giro se mi dici che ti stai innamorando. È un sentimento umano».

Boccheggiai leggermente, sentendo il mio volto completamente in fiamme: «N-non mi sto innamorando, ma che dici?!».

Alzò gli occhi al cielo, iniziando a maneggiare la macchina del caffè per preparare altre bevande per i clienti: «Non c'è bisogno di nascondere i sentimenti. Non avresti reagito così se non fosse vero. Lui lo è?».

«È cosa?».

«Innamorato. È innamorato di te?».

Trattenni leggermente il fiato, strabuzzando gli occhi. Levi? Innamorato di me? No, impossibile.

Ed io lo ero?

Forse... non lo sapevo nemmeno io. Avevo così tanti dubbi in testa!

Mi voltai a guardare la porta di ingresso quando un gruppo di ragazzi entrò e quando notai una chioma bionda fin troppo conosciuta il mio sangue gelò totalmente: Reiner.

Erano giorni, se non settimane, che non lo vedevo dopo gli ultimi allenamenti fatti con le cheerleader. Dopo che ebbe quello strano atteggiamento di fronte a Levi e a quella minaccia velata avevo cercato il più possibile di stargli alla larga.

«Vai a prendere le ordinazioni? O vuoi una spinta?».

«V-vado, s-sì». Uscì più come un sussurro che come un'affermazione, ma stranamente Ymir non si accorse di niente. Generalmente si rendeva conto di ogni particolarità, nonostante il suo carattere duro e difficile riusciva comunque ad essere una persona veramente empatica.

ꜱᴛᴀʏ ᴡɪᴛʜ ᴍᴇ [𝓛𝓮𝓿𝓲 𝔁 𝓞𝓒]Where stories live. Discover now