Capitolo 40

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Elisabeth's POV

«Hai qualche pile e calzamaglia?». Mikasa scorreva le dita sulle grucce che aveva di fronte, sfiorando i tessuti caldi ma al tempo stesso leggeri di quegli indumenti.

«Mh, no... dovrò comprarmi un po' di roba. Non ho più niente per poter sciare o fare qualsiasi sport sulla neve. Devo anche trovare una tuta da scii». Sollevai uno di quegli indumenti, guardando la taglia ed il colore.

«Che emozione, non trovi? Sarà divertente! Non pensavo che Levi avesse così tanto a cuore la squadra, è sempre così brontolone».

«Si mostra in quel modo, ma credo che sarebbe capace di mettere la squadra perfino di fronte alle sue necessità». Buttai nel carrello qualche calzettone pesante e perfino un cappellino che copriva perfino le orecchie.

«Come ti trovi con lui?». Mi diede una leggera gomitata, afferrando qualche maglietta termica e buttando tutto nel suo carrello.

Al solo pensiero di Levi, mi veniva da sorridere. «Bene, non avrei mai creduto di potermi trovare così bene con una persona come lui. E pensare che inizialmente lo odiavo...». Ridacchiai, afferrando una tuta da scii blu e bianca guardando taglia e prezzo.

«Sono felice per te. Era il suo compleanno ieri, chissà come lo ha passato. Sei stata con lui?».

Mi mordicchiai il labbro inferiore non sapendo esattamente cosa rispondere. La giornata precedente era stata veramente... devastante. Perfino in quel momento sentivo un dolore tra le mie gambe.

Aveva decisamente rispettato la sua promessa.

Però non avevo raccontato a nessuno, se non a Petra, che vivevo proprio da Levi. Quando la rossa mi accompagnò a casa quel giorno in cui Reiner mi aveva spaventata per la terza volta le avevo raccontato quello che era successo, visto che tra una cosa e l'altra dovevo dirle che non abitavo più nella casa che aveva già visto diverse volte.

Volevo avere modo di raccontare tutto anche a Mikasa, glielo avevo promesso, però non mi sembrava il luogo adatto...

«Ti va se dopo lo shopping vengo da te?». Le chiesi, senza rispondere alla sua domanda. Non volevo fare il solito errore di tenerla fuori dalla mia vita, non potevo farla arrabbiare di nuovo e non volevo. Dopo il mio incidente avevo perso totalmente il vero valore dell'amicizia, non sapevo più che cosa volesse dire... tutti erano spariti dandomi una colpa troppo grande per me, ed io ero arrivata perfino a credere che fosse vero. Dopo molte sedute da psicologi vari avevo capito che non lo era, ma i sensi di colpa rimanevano comunque a galla, affievoliti, ma erano presenti.

Mikasa in quel momento stava diventando davvero una persona importante per me, una amica, una persona veramente fidata.

**

«Quindi stai uscendo con Jean?!». Sbottai, alzandomi di scatto dal letto di Mikasa, mentre lei aveva le mani sul volto completamente rosso.

«Sì! È stato molto casuale, dopo la sera in discoteca abbiamo iniziato a parlare per messaggio e spesso mi chiedeva di uscire, solo che... lo sai, Eren... - si sdraiò più comodamente iniziando a guardare il soffitto, così l'affiancai mettendomi nella sua stessa posizione – Ero molto titubante sul da farsi, avevo paura. Però ho capito che a volte devo preferire il mio bene a quello degli altri, quindi mi sono detta "perché no?"».

Voltai il viso verso di lei sorridendo apertamente. Era la prima volta che mi parlava così, a cuore aperto, e ne ero così onorata: «E allora raccontami qualcosa! Come è? È simpatico? Ti piace? Non ho avuto modo di parlarci molto».

«Sì, è molto simpatico... A tratti è un po' arrogante, ma è un lato di lui che non mi dispiace affatto. E sì, credo che mi piaccia». Aveva gli occhi felici, lo sguardo di una persona che finalmente era in pace con sé stessa.

ꜱᴛᴀʏ ᴡɪᴛʜ ᴍᴇ [𝓛𝓮𝓿𝓲 𝔁 𝓞𝓒]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora