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-Io...io non capisco...cosa sta succedendo? Papà, che succede?- chiedo confusa, guardandomi intorno come un animale disperso, disorientata, -Infatti, Arreth, cosa succede?- dice Nocesth sottolineando il suo nome mentre mi guarda dritto negli occhi, Alice al suo fianco ridacchia come un'oca.

E poi all'improvviso succede, vengo catapultata in un angolo remoto della mia mente, quasi non sembro più padrona di me stessa, riesco a muovere il corpo ma è come se vedessi da uno schermo, cosa mi sta capitando? Di nuovo, per giunta.

Dura solo per poco tempo, torno ad essere me stessa e mi guardo le mani spaesata, -Beh, Arreth? Non dici niente?- la voce di Nocesth mi fa riprendere la concentrazione, lascio perdere quello che è appena successo, ci penserò dopo.

Sospiro tesa girandomi a guardare Arreth confusa, -Cosa sta succedendo?- lo vedo in difficoltà con un espressione colpevole ma non accenna a dire una parola, -Dato che non hai intenzione di dirglielo, ti darò un incentivo per farlo- alle parole di Nocesth lo vedo vacillare e tentennare.

 -Andatelo a prendere- tre semplici parole che scatenano la paura di papà, il quale spalanca gli occhi e inizia ad urlare contro Nocesth dei "no" e dei "non farlo, ti prego".

Le guardie si abilitano e spariscono nel corridoio per poi tornare con un ragazzino poco più piccolo di me probabilmente, è sorretto per le braccia, sembra malconcio oltre ad essere svenuto, appena le guardie ci passano affianco Arreth cerca di andare incontro a quel ragazzino, ma uno sbalzo d'aria lo fa volare contro il muro facendomi tirare un urlo spontaneo dallo spavento.

Gli corro vicino per assicurarmi che stia bene, -Papà va tutto bene?- gli chiedo preoccupata e lui in risposta annuisce affaticato, lo aiuto a tirarsi su e una volta in piedi torniamo al centro della sala, ben distanziati dai due psicopatici sul trono, -Sai piccola Asthra, sei alquanto buffa- dice Nocesth ridendo, lo ignoro rinunciando pure a rispondergli.

-Forza, mi stai stancando, rivela la verità, altrimenti...- lascia in sospeso la frase facendo un cenno alle due guardie che tenevano il ragazzo, le quali appena ricevuto il cenno fatto da Nocesth tirano un pugno in pancia al ragazzo, facendogli sputare sangue, sento Arreth muoversi con fremito al mio fianco e appena lo vedo fare dei passi lo fermo afferrandogli il braccio.

-Stai calmo, non so chi sia per te ma non lo aiuterai facendo così, anzi peggiorerai solo le cose- gli sussurro severa trattenendolo, -Tic tac, il tempo scorre- dice Nocesth facendo un altro cenno, altro cenno e altro pugno, cosa che fa scattare Arreth e lo riprendo fermandolo nuovamente.

Si stacca da me per poi mettermi le mani sulle spalle e guardarmi con uno sguardo amorevole e di compassione, sguardo che non mi convince per niente e che mi porta ad alzare un sopracciglio riluttante.

Abbassa la testa e di colpo lo vedo cambiare aspetto, faccio un passo indietro confusa e spaventata, ma che sta succedendo? Chi è veramente questa persona?

-Mi dispiace, mi dispiace veramente tanto, ma io non sono Arreth- -In..in che senso?- chiedo confusa, sento il battito del mio cuore aumentare per l'agitazione.

L'uomo, che ormai non riconosco più, avvicina la mano sinistra al mio volto, la posa sulla mia guancia lasciando l'altra sulla mia spalla, accarezza il mio viso con uno sguardo dispiaciuto.

 -Avrei voluto che questo compito fosse stato più facile, ma quando mi hai chiamato papà, è stato un colpo al cuore, mi hai ricordato mio figlio e...e...- non riesce a concludere la frase che gli scendono delle lacrime, io boccheggio cercando di prendere più aria possibile.

-Ho fatto quello che volevate!- urla rivolto a Nocesth, il quale lo guarda con curiosità, -Ridatemi mio figlio!- urla nuovamente con un tono di disperazione, lo vedo tremare e poi cadere in ginocchio, di scatto lo afferro per il gomito, -Vi prego- dice in un lieve sussurro, quasi impercettibile.

-Patetico, davvero patetico- esclama Nocesth alzandosi dal trono e avvicinandosi a noi due, ha una boccetta contenente un liquido rosato, gli alza il viso guardandolo dritto negli occhi -Devi fare un ultima cosa per me- dice passandogli la boccetta che aveva in mano, il tutto sotto il mio sguardo attento.

-Faglielo bere- dice Nocesth per poi allontanarsi facendo qualche passo indietro con un sorriso sornione  ad incorniciargli il viso, lui scuote prepotentemente la testa continuando a piangere, -Ho già fatto quello che avevi chiesto, non posso farle anche questo- dice in ginocchio continuando a fissare il pavimento.

Non lo biasimo, non posso non farlo, c'è in gioco la vita di suo figlio.

Però per quanto possa comprenderlo c'è un limite a tutto, ho delle persone da cui tornare e non ho intenzione di arrendermi.

Lui si avvicina a me ma io mi allontano velocemente, -No, non te lo lascerò fare, mi dispiace ma non posso- dico mettendomi in posizione di difesa.

-Non voglio farti male, non costringermi a farlo- lo avverto e vedo il suo sguardo indurirsi e si avvicina minaccioso a me, cerco di allontanarmi il più possibile, prova ad attaccarmi ma lo schivo, lo guardo con uno sguardo di compassione ma non smetto di rimanere in posizione di difesa.

La boccetta si è rotta, l'uomo che pensavo fosse mio padre sbianca sconcertato e si volta verso Nocesth, con un sguardo allarmato, in risposta lo psicopatico scuote la testa deluso e sospirando, coprendosi gli occhi con una mano.

-L'ho sempre detto, se bisogna fare qualcosa è meglio farsela da soli - si volta verso le guardie e con un taglio di vento vedo la testa del ragazzo cadere di netto, sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi del padre che urla disperato vedendolo.

Sangue...tanto sangue...

Le guardie mollano il cadavere decapitato, mi viene da vomitare, mi metto una mano sulla bocca sconcertata, il finto Arreth cerca di correre dal figlio ma qualcosa glielo impedisce facendolo volare indietro, brutto colpo.

Ma stavolta non vado a soccorrerlo, guardo da lontano la scena straziante che mi si presenta davanti, -Garreth, non impari proprio mai eh? Dato che sono gentile ti lascerò andare, dato che hai svolto parte del tuo lavoro, puoi pure tornare da tuo fig...Ah no, però potrai vivere, guarda il lato positivo- dice sghignazzando, mentre quello che ho capito chiamarsi Garreth si rialza a fatica.

-Vaffanculo- dice per poi andare di scatto verso Nocesth, con gli occhi infuocati dalla rabbia, rabbia di un uomo che ha perso il motivo per vivere, l'ha quasi raggiunto quando una lama di fuoco lo taglia di traverso, gli schizzi di sangue mi colpiscono il viso.

Il corpo cade davanti ai miei occhi, mentre la risata di Alice rieccheggia nella sala, ma è solo un sottofondo, ho gli occhi sbarrati dalla paura, sto tremando, il mio corpo è ricoperto da brividi mentre con una mano mi tocco il viso, appena l'allontano la vedo con dei puntini di sangue, il sangue di Garreth.

Nya, Nathan e anche tu Kayla, pensavo davvero di potercela fare a tornare da voi, ma forse mi dovrò ricredere, avrei voluto darvi un ultimo saluto, soprattutto a te Nya, sei mia sorella e lo sarai per sempre non avrei mai voluto urlarti contro e spero che mi perdonerai se ti abbandonerò pure io, ma sappi che avrò lottato fino ai denti per tornare da te.




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