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-Quindi, vuoi dirmi per quale diavolo di motivo ti trovi qui? E come hai fatto ad uscire?- mi domanda frustrato, le sue labbra sono così vicine alle mie, il suo profumo mi annebbia i sensi tanto da dimenticare di rispondergli, mi riscuoto un po' quando vedo farsi largo sul suo viso un sorrisetto presuntuoso, deve aver fatto caso al fatto che lo stessi ammirando tanto da sbavare ancora un po', che vergogna...

Sento le mie guance prendere fuoco e distolgo immediatamente lo sguardo per puntarlo sui miei piedi distrattamente, osservo ogni minimo particolare del terreno, ignoro che siamo in un campo di battaglia e ignoro che potrebbero attaccarmi da un momento all'altro, è come se la presenza di Nathan mi isolasse in mezzo a tutto questo caos, in mezzo a tutte queste persone che combattono per i propri principi.

Beh, per lo meno, la nostra sorta di "clan" combatte per i propri principi, non credo di poter dire la stessa cosa del clan rivale.

-Io..- non faccio in tempo a rispondere che Nathan mi fa fare una giravolta facendomi attaccare la schiena al suo petto e con un suo braccio ad avvolgermi, noto solo ora che qualcuno mi stava per attaccare alle spalle.

Nathan tende il braccio libero verso di lui e all'improvviso sento la terra tremare sotto i nostri piedi, guardo per terra cercando di rimanere stabile da questo improvviso terremoto, quando alzo lo sguardo vedo un muro innalzarsi davanti al nemico, facendolo schiantare contro di esso.

Sono consapevole che sia un pessimo momento e quando dico pessimo intendo dire davvero pessimo, insomma ci troviamo su un campo di battaglia, ma non posso fare a meno di sentire i miei ormoni sbalzare da una parte all'altra del mio corpo al solo pensiero di essergli così tanto attaccata, sento il fremito che il suo braccio stretto intorno a me provoca lungo il mio corpo e inevitabilmente trattengo il respiro.

Mi rigiro fra le sue braccia per guardarlo negli occhi e mentre lui apre la bocca per parlare io vedo una persone che cammina incontro a noi, è un incantatore e sta preparando un incantesimo, lo si nota dal movimento delle mani e dalla strana aurea viola che si forma intorno ad esse. 

 Sguscio via, passando sotto il braccio che mi stringeva, sotto la sua confusione e con una ventata lo faccio volare addosso ad un altra persona, non so se fosse un alleato o un nemico ma francamente non m'interessa.

L'ho sempre detto che sei malvagia, piccola Asthra

-Non sono malvagia ed esci dalla mia testa!-urlo frustrata al suono della voce di Rose nella mia testa.

Non capisco, cosa mi sta capitando, mi sembra d'impazzire...

Mi metto una mano alla testa per il lieve dolore, -Tutto bene tigre? Sei ferita?- sento le mani di Nathan appoggiarsi una sulla mia guancia e un'altra sul fianco, mi tira leggermente su il viso spingendomi ad abbandonare il braccio lungo il fianco e fissarlo negli occhi -Sto bene, va tutto bene- affermo non potendo fare di mordicchiarmi l'interno guancia, non lo vedo del tutto convinto ma l'urlo di un paio di uomini che vogliono attaccarci lo ferma prima che possa dire qualcosa.

Come in sintonia, entrambi stendiamo il braccio verso quella persona io sfoderando il potere dell'aria e lui del fuoco, insieme generano un turbine di fuoco che li tramortisce e li brucia, l'istinto mi dice di girarmi e non appena mi volto vengo colpita, finendo a terra, porto subito lo sguardo a Nathan e lo vedo impegnato a combattere, in seguito sposto la mia attenzione sull'incantatore che mi ha spedita a terra.

Mi rialzo, allontanandomi leggermente da lui, mentre lo vedo ghignare, è un uomo che avrà circa quarant'anni, il viso un po' scavato e una barba nera curata, sento affluire in me dell'energia, una potente energia, ma svanisce così com'è iniziata, quasi fosse stato un miraggio, creo un turbine che lo avvolge e lo trasporta lontano da me, mi passo una mano sul labbro spaccato.

-Oh la festa è già iniziata? Che peccato, senza di noi?- la voce di Alice fa calare il silenzio, ma dura poco perché la gente torna a combattere al primo cenno con la testa che fa Nocesth al suo fianco, sono immobilizzata, Nathan st combattendo al mio fianco, appena Alice mi vede assottiglia lo sguardo ghignando e lo fa notare anche a Nocesth.

Iniziano ad avanzare davanti a me fino ad arrivare a qualche metro di distanza, arretro leggermente e poi sento Nathan affiancarmi, sento la sua mano avvolgere la mia, deglutisco nervosamente.

-Ma chi si rivede, ciao dolce Asthra- faccio un passo verso di lei minaccioso ma Nathan mi tira il braccio fermandomi e facendomi riposizionare al suo fianco, faccio una smorfia nervosa.

-Per arrivare a lei dovrete prima vedervela con me- Nathan si posiziona tra me e loro impedendomi la visuale, ma la mia vista inizia a pulsare così come la mia testa, mi metto le mani tra i capelli per il dolore lancinante e cado sulle ginocchia.

Basta

Basta

Ti prego basta!

-Non servirà avvicinarci a lei- la voce di Alice s'interrompe, un esplosione dei miei poteri si propaga lungo il mio corpo, sento le mie vene quasi esplodere, allungo lo sguardo sulle mie braccia e le vedo, le vene sono rosse, un rosso acceso e intenso, Nathan si volta verso di me ed io alzo lo sguardo.

-Asthra!- fa per avvicinarsi ma mi allontano disperata.

-Ti prego allontanati, non voglio farti del male- gli urlo contro.

Ti prego

Ti prego, allontanati

-Tu non mi farai del male, io lo so- dice avvicinandosi e quasi mi convinco anche io delle sue belle parole.

Peccato che delle belle parole non siano sufficienti.

Mi parte una fiammata che mi costringe a stendere il braccio di fronte a me, bruciandogli un braccio, non posso fare a meno di piangere, non posso fare a meno di provare ribrezzo per me stessa, nel mentre che lo vedo cadere a terra dolorante.

Non sentirai più dolore mia dolce Asthra, te lo prometto.

La voce di Rose m'invade, mi persuade e sembra dannatamente reale, alzo lo sguardo e la vedo, lei si avvicina amorevole, mi poggia una mano sulla guancia e io mi avvicino di più alla sua mano col viso, chiudendo gli occhi rasserenandomi del suo tocco, un tocco stranamente senza calore.

Ed è così che le lascio prendere il controllo.

Forse essere felice non è il mio destino...

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