Capitolo 14

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Mi sveglio di sobbalzo sentendo un tuono.Odio i temporali non riesco mai a dormire,mi giro e mi rigiro sul letto,ma non riesco.Mi alzo del letto e decido di andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.Chiudo la porta attenta a non fare rumore ma il corridoio è buio pesto,fortunatamente riesco a vedere qualcosa grazie ai lampi.

Mi stavo avvicinando alla cucina quando vado a sbattere su qualcosa,o forse qualcuno..

"Dio Ryan che spavento.!"Esclamo spaventata.

Ryan soffoca una risata e poi mi risponde:"Scusa non volevo spaventati,che stavi facendo?"

"Ehm i tuoni mi hanno svegliata allora non riuscivo a dormire e volevo un bicchiere d'acqua ma non volevo svegliarti e .."Balbetto nervosamente.

"È ok,non ti preoccupare vieni."

Ryan si avvia in cucina e io lo raggiungo.

Mentre mi stava riempiendo il bicchiere d'acqua,corrugo la fronte e gli chiedo:"Dove stavi andando tu,prima che ti venissi addosso?"

"Ehm beh stavo venendo a controllare se stessi dormendo."Mi dice avvicinandosi e porgendomi il bicchiere,lo prendo e poi rispondo:"Perchè?"

"Te l'ho detto ti osservo da tanto tempo,so che odi i temporali e che non riesci mai a dormire.Ti addormenti solo quando cessa di piovere e non senti più tuoni e lampi.Ti piace dormire in serena tranquillità."Si sta mordendo il labbro e mi guarda quasi come se fosse soddisfatto di quello che aveva appena detto.

Sbarro gli occhi e lo guardo incredula.

"Dio così fai paura,sai davvero tutto, io però non so niente di te invece,sembra un pò violazione della privacy così."Dico ridendo.

Inizia a ridere anche lui e poi mi risponde:"Su,cosa vuoi sapere gattino?"

"Ok,prima di tutto perché questo soprannome,gattino,ma come ti è venuto?" Gli domando ancora ridendo.

"Fin da piccola hai avuto un carattere così forte,facevi tutto quello che ti diceva tuo padre a modo tuo però,ti ho vista tante volte lasciare la lezione di piano o di disegno quando tuo padre non c'era.Te ne uscivi mentre le maestre ti sgridavano,ma tu non ti sei mai arresa,continuavi a far imbestialire quelle povere donne,ma non t'importava nulla,facevi tutto quello che volevi,eri così determinata,ecco perchè gattino."

Mi s'illuminano gli occhi a quei ricordi e alla descrizione perfetta che ha fatto di me Ryan.È impressionante.

"Parli di me come se mi avessi vista crescere,se posso sapere,quanti anni hai?"

"Beh diciamo che ti ho quasi vista crescere,quando ti ho visto per la prima volta avevi undici anni e io sedici."

"Uhm beh allora adesso hai ventidue anni,giusto?"

"Ventuno,Ventidue fra due mesi."Mi risponde dolcemente.Annuisco e gli sorrido.

"Comunque la mia non era determinazione,era ribellione più che altro, forse,mio padre non mi faceva fare mai quello che volevo,ha scelto sempre lui per me,come ora con John."

"La tua è sempre stata determinazione Sam,hai sempre voluto la tua vita in mano,fin da piccola.Hai sempre lottato,sempre."

Mi siedo sul divano e lui mi raggiunge lo guardo un pò e poi gli chiedo:"I tuoi genitori?"

Ryan si volta verso di me e quasi sembra dispiaciuto di quella domanda allora mi affretto a dire:"Se non vuoi,non c'è bisogno che mi parli dei tuoi genitori,non volevo essere invadente."

"No,va bene,hai ragione,hai bisogno di sapere qualcosa su di me."Prende un respiro profondo e poi dice:"Mia madre si chiamava Anne è stata uccisa quando io avevo sette anni e beh mio padre nel frattempo stava con un altra donna,quindi diciamo che mi ha cresciuto a distanza."

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