Cassetta XLIII

8 1 0
                                    

"Come sai esistono diversi tipi di intelligenza.."
"Si.."
"E tu non ne hai nessuno"
"Non capsico"
"Appunto"

Io e Clarissa stavamo cercando di fare capire a mio fratello che un barattolo di cetriolini sottaceto non poteva essere aperto con la forza del pensiero, né tanto meno se ci lanciava sopra Alice.
Un sasso magari, ma non Alice.

Eravamo usciti dall'hotel per andare a fare colazione con la focaccia e il cappuccino in un bar del centro storico.
Non sono mica venuta a Genova per mangiare le porcherie di un Hotel, piuttosto la morte.

"MA PERCHÉ SI SPEZZA?!"
"Fede se la tieni troppo inzuppata è ovvio"

Irene si girò verso Serena.
"Di che diamine parlano?"
"Federico continua a pucciare per troppo tempo il pezzo di focaccia nel latte mentre Andrea e Leo lo stanno maledendo in arabo per tutti quelli che ha sprecato"
"Non inzupparlo era difficile?"
"Stiamo ancora parlando di focaccia?"
"EDO STO MANGIANDO"

Stavo portando avanti un discorso molto rispettabile con Martino sul perché gli assorbenti non dovessero essere pagati  quando mi squillò il cellulare.

Mi allungai per prenderlo quando Gabriele tirò uno starnuto così potente che oltre a fare concorrenza a una mitragliatrice, gli fece partire uno spasmo incontrollato della gamba contro il tavolo, facendo scorrere il cellulare fino a Nicola.
Fra le bestemmie di Lele e la suoneria dei Baby Looney Tunes non ci stavo capendo più un cazzo.

Nicola rispose al posto mio. Che tu sia maledetto.
"Pronto? No, non vendiamo lavatrici. Le ho detto che i ghepardi non mangiano crocchette di patate. Ma lo sa che i pesci non affogano?"

Strappai dalle mani di Nicola il mio cellulare.
"Non fare la zanzara tigre"
"È il mio lavoro da maschio alfa"
"Creme Caramel.
Dio stavolta sei tu? Il tuo sito non funziona!"

Ma io non potevo credere alle mie orecchie.

-

"Ok spiegatemi chi è Filippo"
"Il ragazzo di Evelin"
"Ma che palle raga, io ci provo da mesi."
"Gabriele. Solo- Ficcati due dita in gola."

Nicola si era messo a farneticare su un'invasione animale, Gabriele una volta lasciatosi definitivamente con Serena si era dedicato solo a me peggio di una sanguisuga assassina delle isole del Sud e Clarissa ci stava mettendo del suo.

Non potevo chiedere di meglio.
"Nicola, è un nostro amico di infanzia. Fil giocava con le paperelle e le orche da combattimento insieme a Evelin nella vasca"
Allora qualche volta Samuele era utile.
Sono sconvolta.

"Quindi l'ha vista nuda?"
"Nicola avevo tre fottuti anni. Strozzati."
Stavo cercando il supporto della mia migliore amica ma ogni volta che mi giravo si scambiava sguardi di non voglio specificare manco cosa con Federico.
Loro si che si sarebbero visti nudi.

"E perché lo stiamo andando a trovare?"
"Per l'amor di Maometto, cosa ti turba?!"
"Chiedevo"
"Chiedi in silenzio".

Fil era il mio migliore amico. Non lo vedevo dalle superiori e mi mancava da morire, del tipo che se non lo avrei visto nel giro di pochi minuti mi avrebbero ritrovato in un pozzo al posto Samara. Che poi parliamone, era decisamente mediocre come attrice.
Cristo fatti una doccia che hai più olio tu nei capelli che una coltivazione di ulivi!

"SCINTILLA"
Mi girai verso quella voce inconfondibile per poi saltargli addosso come una mucca d'allevamento.
"FIL"
Intanto Nicola si stava lamentando con Clarissa.

"Scintilla gne, gnegne, GNE"
"Lo so è dura"
"Ma posso andare in un posto dove nessuno ci provi con lei o debba preoccuparmi?!"
"Lo so, lo so"

-----------------------------📼------------------------------

"Ragazzi lei è Cecilia ,il coyote lì è Simone e lui... Beh, è Filippo"

Presentai i miei amici a tutto il gruppo.
Le amicizie che ti fai al liceo durano per sempre. Tipo la regina Elisabetta o Gennaio.

Stavamo passeggiando ai parchi di Nervi;
Dei bambini correvano contro vento cercando di far volare l'aquilone. Quando uno se l'era infilato in bocca non riuscendo più a toglierlo e l'altro era scivolato facendo strisciare la faccia sul prato io e Clarissa stavamo per morire soffocate.

"Allora come ti trovi a Milano?"
"Mah tutto ok. Nuvole, pioggia, brutto tempo quasi sempre.."
"Già, perfetto per te"
"Tutto grigio come la mia anima"

Cecilia mi era mancata troppo. Si era messa a raccontare come rimasi con la lingua incastrata nella macchinetta della scuola quella volta che il pacco di M&M's si era rifiutato di scendere, di quando lanciai un tampax contro il bidello Bob perché non voleva dirmi il nome di sua moglie o di quando la feci rotolare davanti a un ragazzo più grande dopo che avevo fatto girare la ruota delle rischia il gusto.
Simone era il fidanzato prescelto da quella ruota.
Poi Cecilia me l'ha rotta in testa.

Clarissa si avvicinò discretamente a me.
Ci mettemmo a bisbigliare come Guendalina e Adelina.
"Whatson abbiamo un problema"
"Dimmi Sherlock"
"Ti ricordi il piano D?"
"Quello sulle costolette?"
"Volevo dire il piano M"
"Quello su i piccioni?"
"Intendevo il piano C"
"Quello sulla cattedrale?"
"Il piano Q?"
"I pappagalli?"
"Cristo, faccio davvero schifo con i piani.
Intendevo Irene e Samuele."
"Il piano A?"
"Senti non so tutto l'alfabeto"

Lasciamo stare.
"Ora lo mettiamo in pratica"
"Ma Clar non abbiamo né un aragosta né una donna in bikin- NO IO NON LO FACCIO"

Si guardò intorno e fui terrorizzata quando capì cosa stava fissando con un sorriso sadomatico.
"Dimmi che non vuoi farlo davvero"
"Posso giurarci le mie pantofole con le palme"

Oddio.
"IRENE , SAMU QUI CAGNETTI"
"Evelin l'hai lasciata ancora bere l'acqua dalla fontana?"
"Aveva sete ed é stato solo un errore basato su calcoli e diapositive sbagliate"
"ALLORA. Vedete quel bagno chimico laggiù? Mi sono cadute le chiavi dentro, dovete riprendermele"
"Intendi quelle che hai in mano?"

Le lanciò dietro un cespuglio.
Fai che non siano finite su una merda di cane, Dio, fai che non-
Li spinse dentro chiudendo la porta con la sua schiena, girando il lucchetto e dandosi una pacca sulla spalla.

"Li hai appena chiusi in un bagno chimico"
"Yep"
"Con l'odore di piscio, vomito, carte di preservativi e probabilmente test di gravidanza usati?"

Ci pensò su.
"Effettivamente ad alta voce suona male.
Nella mia testa era meglio"
"Pensi che l'odore di bagno li invogli a creare un rapporto duraturo e bastato su sani, ma non igenici, principi amorosi?"
"Una cosa del genere si"
"Quanto ci devono stare?"
"Per parlare di aneddoti d'infanzia e figure fatte da bambini ci vuole del tempo"
"Non abbiamo due stagioni e cinque episodi Clar. Velocizza il processo."
"Secondo te se mi metto a scuotere il bagno migliora?"

Non mi ero soffermata molto sul perché un bagno chimico fosse in mezzo a un prato di un parco.
E neanche sull'ente pubblico idraulico che aveva attaccato dietro il bagno un cartello rosso con una x.
Chissà che significava.

"Evelin guarda c'è un bottone blu!"
"CLAR NON-"

Il bagno cominciò a tremare e ad emettere degli strani rumori.
Lo sapevo che gli alieni esistevano.
"Eve sta per scendere un apostolo dal cielo!"

Incominciò a sbilanciarsi fino a cadere sul prato cessando così il casino.
Da quella lavatrice ne uscirono Irene e Samuele bagnati fradici e all'aroma di toilette de parfum.
E che parfum.
Clarissa era eccitata.
"Allora? Novità?"

Si scambiarono un occhiata.
"Le chiavi non c'erano"

Le Bozze di  DioWhere stories live. Discover now