Cassetta LXXV

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"FEDE! In bocca"
"Io voglio quello lungo"
"Sì ma fai centro almeno"
"Questo è troppo duro"

No, non era un orgia ma solo una rimpatriata pelle rossa mattutina intorno al fuoco munita di marshmallow e bastoncini di legno.

"Leo, prova a ficcarmelo nell'occhio e te lo ficco io su per il culo"
"Clar a lui farebbe solo che piacere"
Andre diede una pacca di consolazione alla mia amica, che stava cercando di schiaffeggiare delle mosche.
Brutte troie.

Erano tutti morti.
Voglio dire, lo sembravano e forse, forse, non mi sarebbe dispiaciuto tanto.
Si, la mattina aveva delle ripercussioni negative su di me. Come i +4 a Uno.
Avevo bisogno di fare colazione e Nicola, accanto a me come un aquilone, mi stava mostrando la nuova tecnica arcaica costantina per fare dorare una palla di zucchero gommoso.
Basta che mi fate mangiare.

"Allora vedi che sei utile ogni tanto"
"Tu piuttosto allunga quel braccio, che il coso è ancora crudo"
"Ma tu sei crudo"
"Racconta qualcosa o qui crepiamo tutti di sonno"
"Magari"
"Che hai detto?"
"Niente"

In cerchio attorno al fuoco, gli uccellini che cantavano, il sole cocente e noi con un fuoco acceso, ma io dico.
"Minchia che caldo. Samu, spegni il sole"

Lanciai un bastoncino nella direzione di mio fratello. Il brutto è che come un fresbee, finì in faccia a Martino.
Mi dispiaceva? Ma soprattutto, me lo stavo chiedendo?
Irene rideva e io la pensavo e sattamente come lei.

"Ma guarda che c'è freschetto"
"Sì, certo, ci sono solo 57 gradi virgola cammello"
"Mi piacciono i cammelli"
"Gabriele. Non ora."

Cercai di sopprimermi riempiendomi le guance di marshmallow ma l'unica cosa che sentivo era Alice che cantava con le cicale.
Ingoiai il malloppo schiaffeggiando l'erba per attirare l'attenzione di tutti, compreso il cinghiale che ero sicura di aver visto 5 minuti prima.

"Sapete che l'ano si può dilatare di 14 centimetri?"
Edoardo e Serena assottigliarono gli occhi, Gabriele prese a misurare l'apertura con le dita, Martino dilatò le narici e Clarissa era l'unica interessata.

"Ma che cazzo-"
"E che un procione può entrare in un buco di 7?"
"Eve cos-"
"Quindi tecnicamente ci possono entrare due procioni nel culo"

Ci fu un minuto di silenzio, ma in realtà sapevo che o era il momento di riflessione o di preghiera.
"Ok. Chi le ha permesso di parlare quando mangiamo?"
Leo era seriamente preoccupato.

Nicola alzò la mano.
"Colpa mia. Scusate."

-

Dopo aver completato la capsula del tempo, dopo esattamente un'era geologica a causa di Clarissa che non riusciva a decidere quale cazzata metterci dentro, stavamo scavando una buca dispersi nel boschetto nel quale probabilmente qualcuno era morto.

"Potete togliere dalle mani di Martino la capsula?"
"Perché?"
"Ci si sta grattando il culo"

Edo corse verso il sedere fatato quanto fetente, per poi prendere la sacra futura reliquia che troveranno gli scout dopo essersi puliti il culo con le foglie .
A meno che il mondo non finisca prima, ma quello è tutta una decisione di Dio.

Effettivamente potrei discuterne con lui uno di questi pomeriggi.
Alla fine bastava solo sintonizzare il decoder e cambiare operatore. La Tre faceva proprio schifo.

Presi un rametto ,con sopra una modesta cacca di un picchio rosso maggiore, per disegnare il contorno della buca.

"Ok. Samu, tu vai a prendere delle foglie, Leo e Nicola, dei sassi pressoché piccoli, come il pene di-"
Federico mi lanciò un pezzo di corteggia.
"Dicevo,tu e Edo andate in esplorazione del muschio di Singapore e-"
"Ma non si trova in Asia?"
"Ma io che cazzo ne so. Poi, Andrea, scova del fango termal-"
"Non tocco quella roba, ho delle mani delicate io"

Le Bozze di  DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora