Capitolo 13

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Portai dentro la bici.

La lasciai nell'atrio.

E poi salii.

Sentivo la presenza del ragazzo dietro di me.

Mi fermai dalla signora Lucia.

"Ciao tesoro, ti avevo detto che non c'era fretta" mi accolse subito.

"Ma lo sa che io ho la testa fra le nuvole, preferisco darle tutto subito".

"Grazie mille, Camilla...chi è il tuo amico?" si sporse per studiare Andrea.

"Salve signora, sono Andrea...un amico di Camilla" si presentò cordiale.

"Che begli occhi che hai, sei proprio un principe" gli diede una leggera pacca sul braccio.

"Lei è troppo gentile".

"Ora andiamo, buona serata, signora Lucia".

Che imbarazzo.

Immagino già il terzo grado della donna.

Nei prossimi giorni.

"Buona serata a voi, giovani" chiuse il portone.

Salimmo ancora più su.

Fino al mio appartamento.

Girai la chiave nella toppa.

"Scusa per il casino ma sono stati giorni un po' particolari".

Andrea entrò osservando l'ambiente.

Era curioso di conoscere qualcosa in più di me.

"Figurati, casa mia è messa peggio" sorrise.

Lo invitai a levarsi la giacca.

E a sistemarsi dove voleva.

Intanto buttai un occhio nel frigorifero.

Avevo scongelato della carne.

Dovevo inventarmi qualcosa.

"Cosa vuoi cucinare?".

"Pensavo a del pollo con i pomodorini".

"Okay...cosa vuoi che faccia?".

"Allora, ti metti qui e tagli i pomodorini".

Mi posizionai affianco a lui.

Con un altro tagliere.

Per tagliare le fettine di pollo in cubetti.

Lavorammo per qualche secondo in silenzio.

Ogni tanto sbirciavo il lavoro del mio aiutante.

"Mi hai spudoratamente mentito, vero?".

"...può essere" arrossì.

"Guarda, i pomodorini vanno tagliati in questo modo così che il succo non scoli via ma insaporisca poi la carne nella padella".

"Chi ti ha insegnato a cucinare?".

"Mio nonno, lui sì che era un bravo cuoco".

"Come si chiamava?".

"Polo...lo so, è un nome strano ma diceva che sua madre era in fissa con un libro in cui il protagonista si chiamava così" spiegai.

"In effetti è un nome poco sentito, per lo meno qui in Italia".

"Nonno Polo era un grande, aveva lavorato per quarant'anni in un'impresa edile e quando finalmente raggiunse la pensione si dedicò ai suoi due hobby: la cucina e l'orto".

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