Che mondo sarebbe senza di noi?

Capitolo 37

"Cami, ti prego, cambiati!".

Mi stavo specchiando.

Alice in videochiamata.

"Perché?".

"Stai andando a conoscere i genitori del tuo fidanzato, perciò dovresti sfoggiare il tuo miglior outfit".

"Punto primo, nessuno sa di me e Guido a parte te, e punto secondo, non voglio indossare nulla che sia fuori dalla mia comfort zone".

"Fai come vuoi tu, ma sappi che nel mio armadio ci sono un sacco di vestitini carini...".

"Un vestito? No, è fuori discussione".

Odiavo indossare degli abiti eleganti.

Non mi è mai piaciuto il mio corpo.

E non ho molta fiducia nella mia femminilità.

Non sono Roxanne.

Io mi sento meglio con pantaloni e maglietta.

Ecco perché ho scelto un maglioncino bianco.

Con un paio di pantaloni beige.

Niente di troppo formale.

Ma neanche un look da scappata di casa.

"Tu Cami sei bellissima, quando inizierai a capirlo?".

"Mai".

"...eppure Roxanne era molto amata".

"Io non sono Roxanne".

"Hai ragione, ma il corpo è sempre quello".

"Ali, già mi sento a disagio per la situazione generale...non voglio sentirmi a disagio anche per quello che indosso".

La bionda sorrise.

Aveva intuito la mia ansia.

"Va bene, comunque sei molto carina anche così".

"Grazie".

Guardai distrattamente l'orologio alla parete.

Ero in ritardo.

Dovevo correre fuori.

"Sono in ritardo, devo andare" mi avvicino con il viso al telefono.

"Vai, e in bocca al lupo...voglio sapere tutto stasera" mi fece l'occhiolino.

"Sì, tranquilla".

"Cami?".

"Sì?".

"Andrà tutto bene, okay?".

"Okay".

Chiusi la videochiamata.

Corsi in salotto.

Infilai la giacca.

Presi i regali per Andrea e per i coniugi Contesi.

Uscii sbattendo il portone.

Corsi giù per le scale.

Per fortuna il palazzo era mezzo vuoto.

Stavo facendo il mio solito baccano.

L'aria di dicembre era gelida.

Ma un timido sole rendeva il tutto più sopportabile.

Passeggiai fino al punto d'incontro stabilito.

Non incrociai quasi nessuno.

Erano tutti in chiesa per la messa di Natale.

Non io.