Capitolo 27

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Sentivo odore di caffè.

Molto vicino a me.

Aprii lentamente gli occhi.

Alice era in ginocchio al fianco del mio letto.

Con una tazza fumante in mano.

"...buongiorno" mormorai stiracchiandomi.

"Buongiorno...ti ho portato il caffè".

"Grazie, ma lo sai che non mi piace".

"Sì, ma dopo la serata movimentata di ieri ti serve" sorrise.

Aveva ragione.

Alcuni flashback del concerto mi apparvero davanti agli occhi.

Che vergogna.

Ora sarò bandita per sempre da quel locale.

"Ti fa male il labbro?" la bionda si sedette al mio fianco.

"...un po'".

"Mi dispiace per ieri sera, appena ho visto del movimento intorno a voi ho chiamato Guido...non sapevo cosa fare".

"Hai fatto bene".

"Mi dici cos'è successo?".

"Niente di eclatante, semplicemente Andrea era ubriaco ed ha iniziato ad essere molesto nei confronti delle altre persone in pista e alla fine un tizio si è arrabbiato...mi sono presa ben due botte alla bocca nonostante non c'entrassi nulla".

"Cami, i guai ti vengono proprio a cercare".

"Davvero".

"Poi con Contesi? Cos'è successo?".

"Ci ha portati a casa sua, ha messo a letto Andrea e si è preso cura di me".

"Lo sai che voglio sapere di più" sorrise curiosa.

"Non è successo niente, Guido era preoccupato per me e non voleva lasciarmi andar via...abbiamo scambiato qualche battuta, ma il clima era pesante. Alla fine mi ha riaccompagnata al locale per prendere la bici e poi mi ha portata qui".

"Quindi non c'è stato nulla tra di voi...".

"No, Ali, non eravamo nel mood di parlare di noi".

"Lo capisco".

"Chissà perché Andrea si è comportato in quel modo, voglio dire, lui è arrivato al locale già brillo...chissà cosa gli è successo prima".

"Quando ho chiamato Contesi non mi ha fatta neanche finire di parlare, come se sapesse già".

"Vorrei parlarci, ma quando siamo in laboratorio lui cambia completamente e poi...mi ha fatto quel discorso ieri che non mi è piaciuto per niente" sbuffai.

"Sì, in effetti non l'ho capito bene neanche io, soprattutto perché poi quando ci sei tu di mezzo lui corre a salvarti".

"...non so che dire".

"Forse dovresti indagare sul suo passato, mi hai detto che è stato sposato perciò magari è successo qualcosa per cui adesso non riesce a lasciarsi andare".

"Lui non si apre così facilmente".

"Prova a fare tu il primo passo, non so, magari uscite insieme voi due da soli".

"Ali, come faccio a chiedere al mio capo di uscire?".

"Senti, fino ad ora avete sempre trovato il modo di parlare da soli, no?".

"Sì, e ci hanno anche scoperti".

"Quella ormai è una storia vecchia, nessuno se la ricorda più".

"Sarà, ma non mi va di rischiare".

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