11.

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"Sonnolenza?" Domandò Theo, la penna a mezz'aria.

"No."

"Sei un bugiardo" intervenne Hermione. "Hai sempre sonno!"

"Allora scriverò sonnolenza" Theo scribacchiò sulla pergamena. "Confusione mentale?"

Strinse la mascella e lo fissò. "Ho bevuto una maledetta pozione obliviosa, che ne dici, Theo?"

Lui alzò le mani e scrisse ancora.

"Prurito ai genitali?"

Hermione rise.

Era ancora strano vedere Granger con Theo e Blaise. Era strano vederla parlare con Blaise di cose totalmente futili e scambiarsi consigli sui vini babbani. Era strano vederla ridere alle battute idiote di Theo. Ma in quei giorni, sarebbe stato strano vederla ridere in generale. Erano passate due settimane dall'incidente e una settimana da quando Harry aveva detto loro che la tazza non aveva niente di strano. Niente incantesimi di protezione, niente maledizioni, niente di sospetto da analizzare nella scolatura del caffè che era rimasta sul fondo. Insomma, sembrava un bicchiere come un altro.

"Ma come cazzo è possibile, Harry?"

"Non so cosa dire. O ci sono incantesimi ancora più potenti che gli Auror non sono riusciti a rilevare, oppure la tazza è effettivamente pulita."

Harry non aveva rinunciato però. Aveva mandato la tazza nei laboratori tedeschi del Ministero di Berlino, puntando sui loro mezzi all'avanguardia per portare avanti l'indagine che riguardava uno dei migliori Auror del Ministero inglese, o almeno così gli aveva assicurato di aver detto. Non che Draco fosse particolarmente apprezzato in Germania. O in Inghilterra.

Hermione era rimasta chiusa in camera per tre giorni. Draco la vedeva soltanto a cena ed era obbligato a farle mangiare qualcosa, perché ovviamente lei si rifiutava. Lei passava tutto il suo tempo libero a studiare la cartella clinica di Draco e a scrivere qualsiasi cosa potesse sembrare importante. Poi Draco aveva chiesto aiuto a Theo e a Blaise, visto che entrambi avevano preso pozioni come classe dei N.E.W.T.

Aveva deciso di ignorare il fatto che Blaise era quello che pensava che l'unica cosa peggiore dei Nati Babbani fossero i traditori del sangue e che Theo era quello che ridacchiava più di tutti quando a scuola faceva una battuta orrenda su Granger. Ma ormai erano persone diverse e l'idea di invitarli a casa loro per uno scontro tra cervelli non si era rivelata così malsana.

Perciò ogni tardo pomeriggio da quattro giorni, Draco era costretto a subire i vaneggiamenti di Theo, le assurde combinazioni di ingredienti di Blaise e le richieste di Hermione di procurarle una strana pianta, oppure un fiore raro per fare esperimenti. Ogni volta che la bizzarra riunione di quei tre secchioni si concludeva, Draco aveva un mal di testa martellante.

Almeno Granger era tornata a ridere. Era bello vederla ridere. Era bello vederla in generale, era un piacere per gli occhi. Draco aveva deciso che gli piaceva. Però non riusciva a togliersi dalla testa il fatto che gli piacesse solo perché era obbligato a farsela piacere. A livello puramente sessuale, lei era assolutamente...frustrante. Draco non sapeva se lo facesse di proposito, ma faceva cose che lo mandavano fuori di testa. Quando parlavano, lei si leccava le labbra in un modo che sembrava accidentale; invece, lui era convinto che lo facesse per sedurlo. Quando beveva l'acqua direttamente dalla bottiglia, guardava in alto e Draco era costretto a scacciarsi dalla mente l'immagine di lei inginocchiata di fronte a lui pronta per prenderlo in bocca. Quando si legava i capelli in una coda di cavallo, lui non poteva immaginare altro che scoparla mentre le tirava quella maledetta coda. E poi aveva i suoi cavalli di battaglia. Il vestito bianco era il primo della lista. Un maledetto vestito bianco che le abbracciava le curve in modo così perfetto che Draco doveva lasciare la stanza per non saltarle addosso. Il secondo della lista era un paio di jeans babbani che rendevano il suo culo ancora più perfetto. A livello sessuale, lui avrebbe voluto distruggerla. Ormai si masturbava quasi tutte le sere pensando a lei. Ma capiva che l'attrazione sessuale era quella meno complicata.

When I fall - dcgeorgiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora