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LIV's POV

«Ne voglio un altro.» Mormorai seduta sul banco della cucina, mostrando il bicchierino vuoto di Tequila a Noah intento a cercare altri limoni all'interno del frigo di Ryder, anche se non gli mangiammo solo quelli, poiché entrambi, tra una chiacchiera e l'altra gli svuotammo quasi tutta la credenza degli snack.

«Ecco, ne ho trovato uno...» me lo mostrò come un bambino felice «...ma temo sia l'ultimo!»

«Io ne ho altri in casa.» Lo rasserenai facendolo gioire, finché si mise all'opera tagliandolo a spicchi . Mi divertivo un sacco con lui. Sempre. Era come Alex ma molto più pazzo del mio migliore amico.

«Pronta? Tre...due...uno.» Bevemmo ancora, prima di annientare il sapore della Tequila con l'aiuto del succo di limone. Stavo esagerando con l'alcool, ma più bevevo e più mi sentivo meglio. Fu strano ma piacevole, e soprattutto, mi tolse di dosso tutta quella tensione che mi opprimeva da tempo. «Tu e Ryder non state più insieme?» Si guardò attorno cercandolo.

Sentii un'enorme groppo in gola. Potevamo evitare di nominarlo per una sola volta? Quello era capace di sbucare dal nulla in ogni istante. Scossi la testa prendendo in mano l'ultima fetta di limone rimasta nel piattino.

«Quelle si mangiano dopo che hai bevuto.» Mi rimproverò ridendo. «Non perché ti piace il limone!»

«Te l'ho detto...» gli consegnai le chiavi del mio appartamento «...ne ho altri in casa!»

«Okay, ci metto un attimo!» Mormorò acchiappandole, mentre lo vidi intrufolarsi tra la gente fino a che lo persi di vista.

«Perché sei ancora qui?»

Mi voltai beccandolo appoggiato sullo stipite della porta secondaria, quella più vicina all'entrata. Fece un mezzo sorrisetto scrutandomi da cima a fondo sollevando un sopracciglio con curiosità e nell'attesa che rispondessi sorseggiò il suo drink e piegò la testa di lato.

«Mi va.»

«Ma non va a me.» Disse pacato raggiungendomi e piazzandomisi di fronte, invadendo quasi totalmente il mio spazio personale. A rigor di logica feci leva con le ginocchia affinché non avanzasse ulteriormente, ma la prese più come una sfida e non un rifiuto. Ingerì il liquido contenuto nel suo bicchiere tutto d'un fiato, poi acchiappò la mia mano dove reggevo ancora la fetta di limone e se la portò alle labbra, succhiandone il succo e mantenendo lo sguardo fermo a me.
Per nulla sazio ...di me.
O così parve.

«Quello era mio!»

«In realtà era mio.» Appuntò lasciandomi finalmente in pace, quasi pronto ad andarsene. «Dammi retta, Liv! Vai a dormire.»

«Posso sapere perché la mia presenza ti infastidisce così tanto?»

Si fermò e vi voltò lentamente per fissarmi con quella sua solita espressione illeggibile che mi faceva fermare il cuore in gola.

«Perché per quanto io mi sforzi di provarci, non mi sei affatto indifferente.»

Mi sfuggì un leggero sospiro. I suoi meravigliosi occhi ambrati brillarono molto di più delle luci che lampeggiavano nella stanza ed io non potei fare a meno di sentirmi più eccitata che mai di fronte a quell'affermazione. La disse di pancia, a caldo, senza nascondersi dietro ad un dito o a fingere che non provasse più nulla nei miei riguardi. Ryder perlomeno era sincero con sé stesso, io no.

***

Danzai insieme a Noah a ritmo di musica insieme a ragazze e ragazzi che avevano più o meno la nostra età. Probabilmente Ryder non ne conosceva neppure uno, anzi, ci fu un momento in cui mi domandai dove diavolo li avesse raccolti tutti quelli. Uno di loro in particolare, un ragazzo biondo, sembrò interessarsi a me. Sebbene lo respingessi gentilmente allontanandomi o schivandolo, cercò invano sia il contatto fisico che quello della parola, presentandosi subito dopo.

Ryder King  -  L'ultimo Re   Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt