CAPITOLO 3 pima parte

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ANDREW

Non avevo una gran voglia di uscire, però alla fine mi hanno convinto.

È stata una settimana pesante: l'ennesima relazione fallita e interrotta in modo prematuro. Non è che mi fossi già innamorato alla follia di questa tipa, ma la delusione è stata comunque forte, perché iniziare una storia mettendoci tanto impegno, tanta speranza, oltre che intraprendere un faticoso corteggiamento e credere, anche solo per poco tempo, che lei, forse, poteva essere quella giusta per costruire un rapporto duraturo, mi ha reso vulnerabile. Quando, poi, tutte le aspettative sono diventate vane e anche lei ha dimostrato di essere interessata più ai miei soldi che a me, mi sono sentito un vero coglione, un povero illuso alla continua ricerca di qualcosa che sembra non esistere. Devo smettere di farmi fregare. Per un po' niente impegni sentimentali, solo sesso.

Filippo e Marco, i miei più cari amici dai tempi dell'università, sono piombati a casa mia e mi hanno prelevato per portarmi a cena fuori in uno di quei ristoranti che ti servono il cibo in porzioni minuscole, disposto nel piatto con salse che creano disegni e fiori che guarniscono la portata per farla diventare un'opera d'arte. Tutto molto buono e di gran gusto; peccato che nel locale c'erano solo coppie di mezza età, allora mi sono lamentato prendendoli in giro e li ho accusati di avermi portato in un posto dove non potevo trovare ciò di cui avevo bisogno in una serata come questa: una bionda da schianto per una nottata memorabile. È stato allora che si sono scambiati uno sguardo complice e, come se fossero due mentalisti, si sono accordati silenziosamente su quale sarebbe stata la nostra destinazione del dopo cena.

Ora sono nel sedile posteriore dell'auto di Filippo che insisto per sapere dove mi stanno portando. Non ottengo nessuna risposta, solo sorrisi ammiccanti. Ho paura che finirò per innervosirmi, invece guardo fuori dal finestrino e riconosco la strada.

«Dai ragazzi, ho capito! Ma quanti anni sono passati dall'ultima volta che siamo stati qui?»

«Facevamo l'università. Fai il conto» risponde Marco

«Dieci anni fa all'incirca. È un tuffo nel passato!»

«Nel passato! Adesso non esagerare. Non siamo mica così vecchi a trentaquattro anni!» Filippo è più di tutti quello che vorrebbe fermare il tempo e non crescere mai.

«Non è che troviamo un'orda di ragazzini?» chiedo con un tono vagamente lamentoso.

«No. Il venerdì sera propongono, a giro, musica anni settanta-ottanta, novanta-duemila, latino-americana e country. Stasera è la serata latino-americana. La gente che viene di venerdì ha più o meno la nostra età» precisa Marco.

«E tu come lo sai? Ci sei già venuto?»

«Sì, ci vengo spesso con Giorgia.»

Già, Marco è felicemente fidanzato da un po' di anni.

Parcheggiamo e ci apprestiamo a entrare. Sotto la scritta rossa "Red Carpet", Filippo mi blocca e mi dice: «Ricordati! Hai detto: "...la prima bionda che mi piace, la porto a casa per una notte di sesso". Vediamo se mantieni la parola, soprattutto vediamo se ne sei ancora capace, oppure se hai ormai perso tutto il tuo sexappeal!»

«Caro, guarda e impara...»

«Se ci riesci, ti presto la macchina e noi torniamo con il taxi» mi provoca Filippo.

«Ok, allora dammi già le chiavi.»

È logico che non posso non accettare la sfida.

°°°

I miei amici occupano un tavolino, al contrario io, dopo essermi guardato un po' attorno, mi accomodo su uno sgabello al bancone per individuare la mia preda. Dalla posizione dove mi trovo posso osservare la linea sinuosa di una ragazza vestita con un abito rosso, che, dall'altra parte del bancone, mi dà le spalle mentre prepara due caffè alla macchinetta. Ha i capelli lunghi e biondi. Da dietro promette molto bene, tuttavia, per decretarla come la mia prescelta, ho bisogno di vederla in viso e catturare i suoi occhi, perché quando guardo una ragazza negli occhi, capisco all'istante che tipo di ragazza è e se c'è la possibilità di entrare in confidenza con lei.

Chris&KrysWhere stories live. Discover now