𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟎𝟏: 𝐜𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐰𝐡𝐢𝐬𝐤𝐲

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𝐶𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑚𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒: 
𝐺𝑙𝑎𝑠𝑠 𝐴𝑛𝑖𝑚𝑎𝑙𝑠 - 𝑀𝑎𝑚𝑎'𝑠 𝐺𝑢𝑛


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Lasciare la riserva dei Creek e abbandonare il proprio branco era stato un colpo durissimo per Chu'a. Per un lupo, distaccarsi dal gruppo era come ammettere di essere un disadattato sociale, uno svitato incapace di adeguarsi alla vita comunitaria. Un reietto. Ed era tutta la vita che si sentiva tale.

Suo padre, un disgraziato ateniese venuto in Alabama per farsi una vacanza, aveva avuto un'avventura con una bella nativa americana e quando aveva scoperto che lei era incinta, dopo solo un anno in cui aveva provato a fare il genitore, se l'era data a gambe. Era stato quando aveva scoperto la vera natura della sua compagna: una lupa.

Da allora, il nativo aveva poche volte usato il proprio nome - Atlas - ed era sempre stato Chu'a per tutti i Creek. Aveva coperto una posizione di rilievo abbastanza importante da poter diventare il capobranco, in fondo aveva il sangue di un Alpha. Invece, i suoi progetti futuri erano stati mandati a monte molto in fretta e, da essere al vertice, si era ritrovato cacciato dal branco e allontanato dalla riserva.

Un altro Alpha al posto suo, piuttosto che accettare di essere rinnegato dalla propria gente e diventare un lupo solitario, si sarebbe ucciso. Oppure li avrebbe sbranati tutti. Ma non Atlas, perché aveva scelto che gli andava bene così. L'unica scusa che aveva raccattato per andarsene a testa alta era il lavoro importante di cui aveva sentito parlare in Europa. Qualcuno voleva creare un rifugio per sovrannaturali e aveva finto di sentire una sorta di naturale predisposizione per quel "nobile compito".

In realtà, del lavoro non gli importava proprio niente. Non immaginava nemmeno cosa aspettarsi, sapeva solo che il posto si sarebbe chiamato "Blue Avalon Hotel", un nome eccentrico e sofisticato, ben lontano dalla semplicità rustica della sua riserva. Non aveva ancora idea di chi fosse il suo capo, quando varcò la soglia del Castel Montrose. 

Era una magione di pietra davvero imponente, ma coperta dai rovi e fatiscente. Il grande atrio con scale mastodontiche di legno scuro aveva il lucernario sfondato e perdite d'acqua penetravano proprio al centro della hall, sgocciolando sui pavimenti di parquet tutti consumati e graffiati. L'atmosfera era spettrale e fiabesca insieme, davvero surreale da descrivere. Niente che avesse mai visto negli Stati Uniti, comunque.

Un americano in territorio britannico era come una bistecca al sangue fra i piatti di un ristorante vegano. Eppure Atlas trovava che tutto avesse un singolare fascino... Ma non si accorse quanto, finché non superò l'ufficio del futuro direttore dell'Hotel.

Wow.

Lo pensò appena vide l'uomo seduto dall'altro lato della scrivania, sempre ammesso che fosse un maschio. Era una creatura androgina con la pelle liscia come la porcellana, lunghe onde blu acceso e occhi rosa come le piume di un fenicottero. Era alieno, avrebbe osato affermare, anche solo per il modo in cui si muoveva, piegando il capo di lato davanti al monitor del computer come un uccellino curioso, un passerotto. Le labbra piene si erano appena schiuse, rosse ed invitanti, e la luce plumbea del mattino scozzese entrava dalla finestra giocando con le ombre sui suoi tratti morbidi.

E il suo odore. Non aveva mai sentito niente del genere e il lupo dentro di sé stava sbavando, lottando per non tuffarsi verso il ragazzo in modo da infilare il naso nella curva del suo collo per inalare il suo profumo direttamente dalla fonte. Sapeva di... Non ne aveva idea, in verità. Natura, benché Atlas vivesse da sempre dentro di essa e sapesse che di certo il bosco non profumava in quel modo.

Blue Avalon Hotel | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |Onde histórias criam vida. Descubra agora