Capitolo 6

0 0 0
                                    

Dopo mezz'ora in cui Kyle non si è zittito nemmeno per un secondo facendoci divertire con le sue battute, si addormenta.
Non so perché, ma sento che la situazione si fa un po' più imbarazzante senza i continui commenti di mio cugino. Cerco di capire se tutto ciò succede solo nella mia testa, sicché mi volto verso Nate e vedo che mi sta guardando serio. Devo ritrovare il controllo, questa non sono io, sembro una bambina del primo anno.

<<Che c'è Iowa? Perché mi stai fissando?>> chiedo tornando con gli occhi sullo schermo del televisore senza guardarlo realmente.

<<Non capisco perché ti comporti così>> dice sincero <<Pensavo che fossi solo una stupida viziata quando ti ho conosciuta, ma dopo oggi credo che ti sforzi di sembrarlo>>.

<<Wow grazie per avermi pensata stupida>>
<<Beh, non avrei potuto pensarla diversamente visto come ti sei comportata. Perché?>>
<<Cosa?>> rispondo irritata, mi sto agitando.

<<Perché ti comporti così con tutti? Kyle mi ha detto che sei una ragazza molto buona e divertente in fondo. Non gli ho creduto, ma oggi mi sembra di vedere un'altra persona. Chi sei? La stronza piena di sé che ho conosciuto o la ragazza divertente che si imbarazza che ho visto oggi?>> si fa più vicino a me. Mi sento a disagio, non capisco che cavolo vuole da me. I suoi occhi quasi neri incontrano i miei, posso perdermici dentro. Il suo sguardo si fa più dolce, sta aspettando che dica qualcosa ma si sta avvicinando ancora. Posso sentire il suo respiro mentre i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza. Il suo sguardo per un secondo si posa sulle mie labbra, ma torna subito su.

D'un tratto vedo illuminarsi il suo telefono, e mi volto di scatto: Jenny.

Perché mi ha chiesto quelle cose? Che si aspettava? Che gli parlassi della mia vita, del perché sono diventata così e mi mettessi a nudo con uno che nemmeno conosco? Non lo farei mai, per di più sta con Jenny, mi sento così stupida per aver creduto che potesse essere diverso.
Sento la rabbia ribollirmi dentro. Odio aver pensato anche per un secondo che di lui mi sarei potuta fidare. Non posso rimanere qui un secondo di più. Gli lancio un'occhiata di fuoco e di getto lo vedo allontanarsi da me.

<<Faresti meglio a rispondere alla tua stupida ragazza>> dico con astio. Mi alzo in fretta facendo sussultare Kyle che stava ancora dormendo.

<<Brenda dove vai?>> chiede confuso mio cugino.
<<A casa>> chiudo la porta alle mie spalle senza attendere la sua risposta.

****
Per fortuna casa mia è abbastanza vicina, in venti minuti sono già arrivata. Una volta entrata noto delle valige pronte vicino al portone e mia madre che si stava infilando il cappotto.

<<Georgia. Già te ne vai?>> chiedo con disprezzo.
<<Ti ho detto mille volte che devi chiamarmi "mamma", non sono una sconosciuta. Comunque si, ho del lavoro da sbrigare a Washington, ero tornata giusto per prendere delle cose>> risponde in tutta la sua fermezza.

Era una donna molto bella, con il caschetto biondo e un trucco leggero che la rendeva molto elegante. Il fisico era longilineo e snello, mi chiedevo come non le potessero pesare quei set di collane e bracciali d'oro molto spessi che portava sempre. Sulla mano sinistra aveva un segno bianco alla base dell'anulare, ma solo se ci prestavo attenzione potevo vederlo, perché sul medio portava un anello con una grande pietra al centro che riusciva indubbiamente ad attrarre l'attenzione su di se. I suoi occhi azzurro chiaro però la rendevano glaciale nel complesso, del resto come i suoi atteggiamenti.

Non ho finito nemmeno di ascoltarla, la sorpasso andando dritta alle scale <<Fa' come ti pare, Georgia>> le dico e sparisco al piano di sopra.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Mar 02, 2022 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Essential Where stories live. Discover now