III

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Inciampai parecchie volte sulle scale, ma continuai a correre.

-Dai che manca poco-disse Tate senza fiato.

Arrivati nella camera mi coprì gli occhi con le mani , mi fece sedere sul letto e mi disse di tenere gli occhi chiusi ancora un po'.

-Cosa stai facendo?-chiesi incuriosita.

-Aspetta ancora un po'-si sentì un rumore

-Ecco ora puoi aprire.-

Davanti a me c'era un bellissimo mazzo di rose nere.

-Proprio come piacciono a te-disse.

Non riuscivo a non piangere, ero commossa.

-No, no, no, no...Ti prego, non piangere, se ti ho dato fastidio con il mio ritorno basta che tu me lo dica.Ricordi?Chiudi gli occhi mi dici di andare e io lo faccio, ok?-stava piangendo anche lui.

-No, Tate non piangere-cominciavo a singhiozzare, troppi sentimenti repressi.

-So che hai dovuto sopportare molto più di me, eri solo e io ti ho abbandonato ancora di più.Mi dispiace, mi dispiace così tanto, Tate.-mi alzai, gli presi le rose dalla mano e le posai sul letto,poi mi avvicinai a lui e gli asciugai le lacrime, e fissandolo negli occhi lo abbracciai.

Trasportati da una nuova forza gravitazionale cademno tutti e due per terra, ancora abbracciati.

-Mi mancavi- disse con un sussurro.

-Non immagini quanto-dissi io

Quell'abbraccio durò tanto, alla fine mi allontanai dal suo abbraccio e  chiudendo gli occhi avvicinai  le mie labbra alle sue.

Il bello di essere innamorati è che ogni bacio è come il primo:dolce e appassionante, ma con quel qualcosa di straziante che te ne faceva desiderare altri.

Io mi sentivo così con Tate.

Più ne avevo, più ne volevo.

Quel bacio durò a lungo, interrotto ogni tanto per prendere aria.

-Tate, forse dovremmo ritornare giù.-dissi.

-No, Violet, non ancora.-disse cercando di strapparmi altri baci.

-Tate non incominciare.-dissi io alzandomi.

-COSA NON DOVREI INCOMINCIARE?- urlò Tate.

-NON PUOI NEMMENO IMMAGINARE LA SOFFERENZA CHE HO DOVUTO SOPPORTARE, E INDOVINA UN PO'..TU NON CI SEI MAI STATA, MAI.-

-Insomma io ci sono sempre stato per te, anche quando mi crollava il mondo addoso io ero lì a cercare di migliorare e rafforzare il tuo, eppure tu non lo hai mai fatto, mi cerchi solo quando gli altri ti abbandonano.

Sai Violet dovresti imparare prima a stare da sola di tua volontà, almeno non cercheresti le persone solo perché ne hai bisogno.-

-No,Tate, non è così.-dissi nervosa con le lacrime agli occhi.

-Ah, veramente? E allora spiegami perché mi hai cercato dopo tutti questi anni?-disse Tate, aveva ricominciato a piangere, mi faceva male vederlo in quello stato.

-Mi mancavi.-dissi io, non sapevo cosa altro dire.

-Perché,Vioet;perché proprio ora?-

-NON LO SO TATE, NON-LO-SO.-

Tate si avvicinò e mi abbraccio.

-Non riesco ad odiarti, non ci riesco.-

La sua bocca cercò la mia.Un bacio disperato, che implorava pietà. Un vortice che mi inghiottiva e non mi lasciava scampo. Tate mi mordeva il labro superiore.Il suo abbraccio divenne più stretto, come per chiedermi di non lasciarlo.Mi accarezzò i capelli.

Sentivo di perdere il controllo, non riuscivo più a trattenermi, troppi sentimenti da liberare.

-Tate voglio farlo, ora-..

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