IX

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Davvero si era dimenticato di tutto ciò che avevamo passato insieme?
Stavo solo per piangere.
Avvicinai le mani al mio viso, come per nascondermi dai brutti mostri che mi stavano raggiungendo.
A quanto pare piangevo già.
E quel ragazzo, il ragazzo che ho amato così tanto, anche dopo il dolore che mi ha provocato, mi fissava con sguardo interrogativo.
-Tu v-ve-veramente..non ti ricordi di m-me?-dissi tra un singhiozzo ed un altro.
-No, mi dispiace.- rispose schietto.
Doveva veramente finire così la mia piccola storia d'amore? La mia bellssima e particolare storia racchiusa dal mio e il suo cuore, ormai aveva deciso di decidere lei cosa sarebbe successo e non voleva avere un lieto fine.
Sarà destino?
Io fino a questo momento ho sempre pensato che noi fossimo gli artefici del nostro destino.
Ma se di mezzo c'è un incidente noi che possiamo fare?
Pregare a un dio?
Bhe io non ci credevo.
E così mi rannicchiai per terra in posizione fetale, piangendo.
Era tutto finito.
Tutto.
Potevo anche morire.
-Violet!- urlarono voci lontane.
Non avevo la forza di alzare la testa e guardare chi fossero e così ignorai i loro richiami.
Il ragazzo, che ormai era un semplice sconosciuto corse verso le voci.
-Mamma! Tutto questo tempo!- allora non si era dimenticato di tutto, solo di me.
Mi sentivo ancora peggio.
Lui odiava sua madre, eppure ora gli stava correndo incontro ad abbracciarla, probabilmente con uno dei suoi meravigliosi sorrisi che mostravano quei bellissimi denti con cui mi divertivo a giocare durante i baci.
E alla persona che amava, a cui aveva dimostrato il suo amore così tante volte con piccole cose che per lei erano grandi cose, non degnava nemmeno un vero saluto.
Mi ritrovai un braccio intorno alla spalla.
Era mio padre.
-Andatevene.-dissi.
-Amore, sei per strada potresti morire.-
-È il mio scopo.-dissi con cuore spezzato.
-Non scherzare.-disse mia madre.
Alzai la testa, la guardai negli ocxhi e con voce davvero vuota le dissi:-Per cosa dovrei rimanere? Dammi solo un motivo.Voi avete quel bambino e a me non ci pensate mai, io ormai non ho nulla:né una famiglia,né una vita. Ho perso anche l'amore della mia vita.-Quest'ultima frase la dissi con voce spezzata.
Li lasciai senza parole e ne ero più che felice, ora non avrei mai voluto ascoltare i loro discorsi inutili.
Mi alzai, guardai un'ultima volta Tate,dissi con un sussurro:-Ti amo.- e incominciai a correre verso la spiaggia, quella che era la nostra spiaggia.
Il mare era mosso, sbatteva contro gli scogli ricordando che non era ancora estate.
Assomigliava tanto a ciò che succedeva nella mia testa:gli scogli erano i miei sogni e le onde erano i problemi che mi ricordavano che non era possibile essere felice, che per quanto mi potevo sforzare la mia vita non sarebbe migliorata, tutta colpa di mio padre e di quella puttana, di mia madre che è debole, ma soprattutto delle mie speranze.
-Ragazza!-urlò una voce troppo conosciuta.
-Dimmi.-dissi trattenendo il più possibile le lacrime, ma, cazzo, era difficile.
-Non so cosa ti ho fatto, ti giuro, ma non piangere, rovini quel bellissimo faccino che ti ritrovi.-
Come faccio a non piangere?
Non mi ero ancora voltata, ma quando lo feci per poter ammirare ancora quei bellissimi occhi nocciola, notai che lui si era avvicinato davvero troppo, ci divideva lo spessore di un dito e ciò mi faceva male.
Avvicino la sua morbida mano e asciugò le lacrime, poi la posizionò sotto il mento e alzandomi un po' la testa poggiò le sue candide labbra sulle mie.
In lontananza si sentì una fortissimo rumore, non so se era un'onda o il mio cuore che batteva.
Lasciai la bocca un po' aperta pwr dargli il permesso di entrare con la lingua e lui non ci penso più di due volte.
Un bacio lungo.
Disperato.
Ci staccammo e tra vari respiri caldi disse:
-Non so chi tu sia, ma con la tua presenza il mio cuore batte irregolarmente, non sono riuscito a resisterti e sento di non poter stare senza di te :è come se ti amassi.-
Una lacrima rigò il suo viso.
Lo ribaciai.
-Ci aiuteremo a conoscerci sempre di più, ma promettimi che resteremo insieme ora e per sempre.-
-È così strano, ma mi sento come se te l'avessi già promesso.-
I miei occhi ormai si erano sciolti nei suoi.
-Lo prometto, sempre e comunque, perché so che è strano da dire, ma già ti amo.-
-Non è strano, ti amo anche io.-
Presi dal momento finimmo nudi sulla sabbia, avvinghiati , era dentro di me, faceva parte di me, cuore contro cuore, anima, ormai, la stessa.
Forse il destino era dalla mia parte.

SPAZIO AUTRICE
Ebbene che ne pensate? L'ho scritta questa mattina, per le continue richieste da parte vostra e per tutti quei "aggiunto ai preferiti" che per me sono davvero importanti.
Grazie mille per aver seguito la storia fino a questo momento e spero tanto vi sia piaciuta, spero di continuarla in modo soddisfacente. Lasciate dei commenti, grazie <3 <3 Al prossimo capitolo ;)

Sentimenti~(Tate&Violet)Where stories live. Discover now