- CAPITOLO 41 -

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«Nick, Derek» biascicò Sophy, gli occhi fissi sullo schermo che ritraeva i due giovani.

«A dire il vero me lo aspettavo» commentò Nando. «Insomma, se al Giocatore servono candidati al comando di MitoCity, nessuno è più adatto di Nick».

«E Derek è lì perché il Giocatore sa della loro inimicizia» continuò Sally per lui. «Probabilmente la cosa lo diverte».

«E lo diverte provocarmi!» sottolineò Sophy con la voce carica di rabbia. «Ha preso Ford, ossia l'uomo che mi scredita davanti a tutti, il padre che spesso mi ha tradita, un carissimo amico al quale tengo tantissimo e il ragazzo che amo!»

Mentre loro parlavano, la voce imperiosa del Giocatore stava ancora presentando al suo pubblico gli ultimi due concorrenti con grandissimo entusiasmo.

«Cerchiamo di guardare il lato positivo» disse Nando. «Nick può battere tutti gli altri trentanove in qualsiasi cosa».

«Questo è vero» rincarò la dose Sally. «Vincerà questo assurdo gioco e finalmente sarà a capo di MitoCity. Le cose non possono che migliorare».

«Non mi fido di nulla che sia gestito da quel sadico» esclamò Sophy mentre la voce del suo nemico stava dicendo che le trasmissioni si sarebbero interrotte per una quindicina di minuti per poi riprendere con il primo, "imperdibile" gioco.

«Ragazzi, scusatemi ma io non riesco a rimanere qui» disse Sophy indicando con un gesto la stanza che li stava ospitando. «Andrò nella mia camera».

«Stai bene?» le chiese Sally prendendola per il braccio mentre già si stava allontanando.

«Sì tranquilla, sono solo stanca di...tutto questo» confessò Sophy all'amica.

«Chiamami, per qualsiasi cosa, ok?»

«Grazie».

Sophy arrivò nella sua stanza poco prima che l'assurdo show messo su dal Giocatore ricominciasse. Come immaginava, quel megalomane aveva monopolizzato tutti gli schermi della città, quindi il cellulare, il pc e il tablet che lei e Nick avevano in stanza si accesero contemporaneamente per mostrare delle immagini che Sophy non si sarebbe mai aspettata di vedere.

***

I quaranta concorrenti, che prima indossavano semplici abiti neri, ora erano fasciati in attillati costumi da bagno e se ne stavano in piedi lungo il lato corto di una piscina olimpionica. Sulla spalla destra di ogni concorrente era segnato, a caratteri cubitali, un numero da 1 a 40.

«Disponetevi in ordine di numero» ordinò la voce fuori campo del Giocatore ai concorrenti.

I quaranta uomini guardarono gli uni i numeri riportati sulle spalle degli altri e si misero faticosamente in ordine per poi rimanere immobili, stretti lungo il lato della piscina dove ci sarebbero dovuti essere i blocchi di partenza. Dietro di loro, le Guardie Bianche, armate di fucili, controllavano scrupolosamente ogni loro movimento. Nick si guardò intorno. Alla sua sinistra c'era un uomo alto e corpulento che non conosceva, mentre alla sua destra c'era Connor.

«Che ci faranno fare?» chiese il ragazzo in un sussurro ansioso.

«Suppongo nuotare» rispose Nick mentre con lo sguardo indagava il viso degli altri concorrenti. Ad un'estremità della vasca, Ford e Marcus aveva abbandonato le espressioni sconvolte di poco prima per mettere su una maschera di totale indifferenza. Nick osservò le loro posture irrigidite ed ebbe conferma che quella calma non era altro che una facciata: scomparire dal luogo in cui ci si trova per essere catapultati in un assurdo torneo orchestrato dal Giocatore non è una cosa che si digerisce tanto facilmente. All'estremità opposta Derek si era legato i capelli in un nodo strettissimo e stava sciogliendo i muscoli delle spalle con i gesti tipici di chi è solito nuotare bene. Quando gli sguardi di Derek e Nick si incrociarono, il ragazzo dagli occhi verdi gli rivolse un'occhiata d'intesa.

MITOCITY 2 - Il GiocatoreWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu