- CAPITOLO 48 -

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L'esito di quella prova fu piuttosto scontato. I discorsi che colpirono maggiormente nel segno furono quelli di Nick, Derek, Marcus e uno degli uomini che Sophy non aveva ascoltato. I quattro prescelti furono portati dalle Guardie Bianche in un'altra sala mentre i perdenti rimasero dov'erano. Le immagini della loro fucilazione non vennero trasmesse, ma Sophy e Sally sobbalzarono ad ogni colpo di fucile fuori campo.

Questa volta il Giocatore non concesse pause o interruzioni. La sua voce sinistra ricominciò a parlare annunciando che la prossima prova sarebbe stata composta da due semifinali che avrebbero trovato due vincitori che poi si sarebbero scontrati per il titolo di Capo di MitoCity.

L'uomo che Sophy amava, quello che era diventato il suo migliore amico e il suo padre adottivo erano ancora in gara ma ben presto ne avrebbe perso almeno uno. Solo in quel momento realizzò che inevitabilmente due di loro si sarebbero scontrati in una delle sfide dirette di cui aveva parlato il Giocatore.

«Signori e signore, siamo finalmente pronti per le semifinali!» rimarcò il Giocatore interrompendo i suoi tristi pensieri. «Nella prova in piscina i concorrenti rimasti in gara hanno dimostrato di avere le doti fisiche necessarie ad eccellere, ma anche la mente sufficientemente lucida per reagire alle sorprese improvvise».

«Alle tue sadiche sorprese!» corresse Sally rivolta al tablet.

«Nella prova successiva, quella dell'escape room, avete dimostrato che saper collaborare spesso è la cosa più importante» continuò la voce. «Affrontare il percorso ad ostacoli ha ribadito che solo chi ha un estremo controllo di se stesso e del proprio corpo riesce a superare le prove della vita».

«Parla dei bicchieri avvelenati che si è costretti a bere?» ironizzò ancora, macabra e arrabbiata, Sally.

«E poi i nostri prediletti si sono sfidati in una delle prove, a mio avviso, più ardue: il comizio. Parlare alle masse, fare sfoggio della propria capacità oratoria o, in alcuni casi, delle proprie emozioni, non è mai facile. Ma, a mio avviso, chi ci riesce è indubbiamente molti passi davanti agli altri.

«Questi passi, però, non sono sufficienti. I vostro percorso non si è ancora concluso. Infatti ora voglio che vi scontriate in una nobile arte che io stesso amo e pratico pressoché quotidianamente. E voglio essere io a scegliere chi di voi si batterà con chi».

Sophy, ancora stretta tra le braccia amiche di Sally, chiuse gli occhi. Non aveva idea di come il Giocatore avrebbe formato le coppie, ma sapeva che ogni combinazione l'avrebbe fatta soffrire.

«Nick Donovan, Derek Normson».

Sophy trattenne il respiro. Nessuna combinazione di sfida la atterriva più di quella. Ma il Giocatore, da sadico qual era, stava solo giocando con lei, infatti continuò:

«I vostri discorsi sono stati quelli più amati dal pubblico. E quindi non voglio che vi scontriate. Ecco perché tu, Donovan, sfiderai l'uomo con il quale sei in aperta rivalità da tutta la tua vita: Marcus Catting».

***

Nick non poteva dire di non aspettarselo. Forse persino lo desiderava quello scontro. Lui e Marcus si erano effettivamente combattuti per anni ed ora eccoli lì, alla resa dei conti. Uno di loro avrebbe vinto, l'altro sarebbe morto.

Quando una Guardia Bianca gli piombò alle spalle e gli coprì gli occhi con una benda, Nick non si dimenò neppure. Ormai si riteneva pronto a qualsiasi cosa, nulla poteva scuoterlo.

MITOCITY 2 - Il GiocatoreWhere stories live. Discover now