Capitolo 11

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Santa Monica, 1990

Quella mattina di marzo, Frank Guerra era diretto verso la sua scuola in compagnia del suo caro amico, All. Insieme, percorrevano ogni mattina (o quasi) la stessa strada per arrivare sempre davanti allo stesso cancello.

«Oggi non ho sentito la sveglia» disse Frank, passandosi una mano fra i capelli.

«Ah, perché di solito la senti? Sei perennemente in ritardo, ovunque» ribatté il suo migliore amico.

Il cortile interno della scuola era, come al solito, pieno di ragazzi. Molti Frank neanche li vedeva entrare a scuola, cosa che lo portava a chiedersi: "A questo punto rimani a casa e dormi, no?".

Non appena fece il suo ingresso, salutò alcuni compagni. Li conosceva dal primo anno, da quando si era trasferito da poco in California con la sua famiglia. Tuttavia, l'amico a cui era più legato era decisamente All.

«E quella lì chi è?» chiese Frank, ad alta voce.

All inarcò un sopracciglio, confuso. Ma quella chi?

«Lei, la ragazza dai capelli castani» disse Frank.

All la individuò, ma la giovane era girata. Alzò le spalle. Probabilmente era solo una ragazza, fece presente al suo amico, ma lui disse di no.

«Una così me la ricorderei. È nuova?»

«Sai che non ci stanno ragazzi nuovi nella nostra scuola da secoli, cosa lo chiedi a fare?» gli fece notare All.

Ma Frank era convinto che quella ragazza fosse la nuova arrivata, perché dei capelli così lisci e soprattutto così lunghi se li sarebbe ricordati.

«Ebbene, l'unico modo per esserne certi» disse «è andare a chiedere.»

Detto questo, ignorando le opposizioni di All, Frank si diresse verso la ragazza. Gli dava le spalle e sembrava intenta a fare tutt'altro. Frank scoprì che quel "tutt'altro" era solo fissare la punta delle sue scarpe.

«Ciao.»

La ragazza si girò di scatto.

«Sei nuova?» chiese Frank, di getto.

Lei annuì e allungò una mano.

«Piacere, mi chiamo Adele May. Tu sei?»

Frank ricambiò quel saluto, presentandosi.

Adele aveva davvero dei lunghi capelli di colore castano chiaro, degli occhi di colore nocciola che erano piccoli e rotondi e una carnagione chiara. Insolita per chi viveva in California, dove erano tutti dalla pelle olivastra.

«Da quanto sei arrivata in questa scuola?» domandò. «Non ti ho mai vista prima d'ora.»

«Sì, be', in realtà questo è il primo giorno che faccio.»

«Ah, ecco.»

Al momento di entrare, Frank chiese alla nuova arrivata dove dovesse andare.

«In segreteria in realtà, tu...»

«Aula di fisica.»

«Okay» disse lei. «Ci vediamo dopo... credo.»

E, prima di dire qualcos'altro, si dileguò fra i corridoi. All raggiuse il suo amico alle spalle, dandogli una pacca sulle spalle e rivolgendogli uno sguardo perplesso.

«Cosa?» domandò Frank.

«Lo sai che non puoi provarci con qualsiasi essere di sesso femminile che respira, vero?»

«Io non ci...»

Ma All lo bloccò con uno sguardo di chi la sa lunga.

«Non con tutte» mise in chiaro Frank. «Con Hanna Clay non ci ho mica provato.»

TroublemakersWhere stories live. Discover now