FEDERICA
Per tutta la mattina scruto, carezzo, osservo, ammiro questo invito elegante, accompagnato da una margherita colorata sui petali, con glitter dorati. Sul fondo della busta c'è un cartoncino con le indicazioni del posto da raggiungere, ma nessuna traccia del mittente.
Ho una strana sensazione allo stomaco diversa da quella che ho provato negli ultimi giorni, sono curiosa di capire chi sia, ma ho anche paura. È da parte di Christian? Credo sia così ma poi penso a tutto quello che è successo fino ad oggi e mi convinco che forse la persona è un'altra, ma a quale scopo? Perché invitarmi ad un evento del genere?
La mia curiosità è tramutata in ansia, ho ripensamenti se sia giusto andare o meno. Se lo avesse mandato Chris, che scopo avrebbe per farlo? Riavermi nella sua vita? Scusarsi? Perché? Perché farlo adesso? È l'ultima chance per cosa? Ammettere che forse tra noi c'è qualcosa? Togliendo però il forse.
Mi sono ripromessa di non essere clemente, ne di accettare mezze misure; sono stanca di vivere in questo limbo, anche se soffrire pare essere l'unica soluzione per tenerlo lontano. Mi sento spenta quando non c'è lui, ed eternamente vuota ma non farò più il suo gioco. Non accetterò che il suo passato distrugga il nostro presente, ma se lui non vuole un presente con me acconsentirò a non averlo nella mia vita piuttosto che averlo in questo modo.
Inconsciamente ho annullato me stessa, dentro di me ero conscia di quello che facevamo e di quello a cui andavo incontro ma ho continuato, sia perché ero attratta sia perché l'attrazione non era l'unica cosa che ci legava, ma adesso mi sono resa conto che è troppo persino per me tutta questa situazione, quindi, preferisco lasciarlo andare se è quello che vuole. Ora però questo, cos'è questa busta?
Impazzirò se continuo a torturarmi così.
Lascio andare un respiro, ripongo l'invito nello zaino poiché la campanella ci libera dalle lezioni della mattina, dopodiché saluto i miei amici e mi dirigo verso Charlotte che non incontro da tutta la giornata.
«Finalmente», esclamo, non appena la vedo uscire dalla sua classe.
«Ehi» mi saluta con un frettoloso bacio sulla guancia.
Il suo stato d'animo mi preoccupa.
«Succede qualcosa che dovrei sapere?».
«In che senso? No.» Risponde sulla difensiva ma poi continua: «Tu? Qualche novità?» Chiede con un sorriso forzato.
Ci penso su, mordo un labbro e socchiudo le palpebre riflessiva.
«No, tutto bene» sentenzio cercando di captare la sua reazione ma rimane impassibile e annuisce.
Tuttavia mi ricompongo, ho bisogno di un suo parere, tanto vale dirglielo.
«In verità» inizio e lei si gira d'istinto curiosa, aspettando che io continui svuotando il sacco.
«Qualcosa è successo ma non so come prenderla, né capisco cosa voglia dire, né so chi l'abbia inviato!» dichiaro nervosa.
«Cosa?» Fa guardandosi le scarpe mentre ci avviamo all'uscita.
«Questa mattina c'era uno specie di invito sul mio banco, ed era indirizzato a me, non so cosa sia e chi me lo abbia messo lì» spiego confusa.
«Posso vederlo?» domanda senza aggiungere altro.
Lo estraggo dallo zaino, glielo porgo stando attenta a non far cascare il fiore che prendo tra le mani osservandolo attenta.
«E quello?» Indica la margherita e nel frattempo estrae il foglietto nero dalle scritte eleganti.
«Era insieme all'invito» continuo mentre lei prende a leggerlo ad alta voce cercando di farsi un'idea.
«Romantico» esordisce dopo poco.
«Infatti», sospiro titubante, «chi lo avrà mandato sarà una persona romantica e non un narcisista incasinato che continua a farmi male da quando lo conosco» borbotto.
Sorride e continua a scrutare l'invito pensierosa.
«Io credo che dovresti andarci, chi lo ha inviato si paleserà».
«E se è qualcuno che non mi piace... in quel modo?»
«Be' avrai sfruttato l'invito» mi fa rannicchiandosi nelle spalle.
«Charlotte non funziona così e poi non mi va di andare da nessuna parte, soprattutto dopo i giorni passati!»
«E invece è proprio per questo che ci devi andare, svagati e quello che succede... succede. Smettila di avere paura e prova a vivere e basta! Hai bisogno di un cambiamento ed è quello che ti ci vuole. Poi a te piacciono questo genere di cose... romantiche! Degno di uno di quei tanti romanzi pieno di insidie amorose che leggi ogni giorno» cinguetta prendendomi in giro.
Le faccio una smorfia e le strappo l'invito di mano stringendolo al petto.
«Ci penserò» faccio annusando il fiore brillantinato.
Alzo lo sguardo avvertendo quella solita sensazione di quando quell'incasinato è nei paraggi, i nostri profumi si investono mescolandosi. Sobbalzo quando me lo ritrovo accanto mentre dialoga con Carlo di qualcosa che non riesco a sentire, perché troppo impegnata a non inciampare e finire a terra. Aggrotta la fronte non appena nota l'invito e la margherita che tengo in mano, contrae la mascella e mi agguanta con il suo sguardo profondo.
Deglutisco a vuoto aumentando il passo, inclino il capo e mi precipito tra la gente nel cortile per allontanarmi il più possibile. Arrivata al cancello, dopo essermi assicurata di non averlo dietro, lascio andare un sospiro come se avessi appena ripreso a respirare.
Sbatto le palpebre per riprendere lucidità e ripongo nello zaino quello che ho ricevuto questa mattina, tuttavia, Charlotte mi raggiunge dopo pochi istanti aprendo le braccia confusa.
«Sei letteralmente scappata, ti ho persa!» Esclama.
«C'era Christian, non volevo vederlo o rischiare che mi fermasse».
Mi tocco il petto con il palmo della mano per calmare il battito del cuore che continua a galoppare ad un velocità disumana, e seguo Charlotte dirigendoci verso la fermata.
«Adesso stai meglio?» Mi chiede preoccupata.
Annuisco e ci sediamo su una panchina in legno per aspettare il bus, tuttavia, Michael ci passa davanti facendomi un sorriso comprensivo e caloroso, per un istante penso che possa essere stato lui, ma scaccio via il pensiero ricordando quali sono le sue passioni, e quali, invece ripudia.
«Ciao» la sua voce è come un richiamo a quello che è successo lunedì, data essere l'ultima voce udita prima di avere il crollo emotivo più grande della mia vita.
Alzo l'attenzione su di lui che ci osserva in imbarazzo.
«Ciao» lo saluto cercando di camuffare il mio vero stato d'animo.
«Come stai?» Mi fa dondolandosi sui talloni.
«Sicuramente meglio degli altri giorni, ma potrei stare meglio... a te come va?»
«Bene. Volevo chiederti se oggi avessi da...» sta dicendo ma Charlotte lo interrompe mostrando tutto il fastidio che questa conversazione le stia suscitando.
«Ciao anche a te caro Michael, io sto bene grazie per averlo chiesto ma Federica oggi ha da fare, non c'è... prova un altro giorno».
Spalanco gli occhi, ruoto il capo verso di lei e cerco di chiederle il perché di questa reazione, ma lei sembra non dare peso alle mie ammonizioni.
«Oh... d'accordo! Sarà per un altro giorno» balbetta a disagio.
«Cosa pensavi di fare nel pomeriggio?».
«Qualsiasi cosa, anche andare al cinema o fare una passeggiata... sai per passare il tempo» sentenzia.
Sospiro annuendo e gli rivolgo un sorriso di circostanza. «Faremo un altro giorno».
«Ci conto» mi dice e ci saluta andando via.
«Non ci contare molto» borbotta Charlotte alzando la voce.
«Charlotte» la ammonisco.
«Che c'è? Credi davvero che uno come lui abbia potuto invitarti?»
Apro le braccia alzando gli occhi al cielo.
«...poi non mi aveva neanche rivolto la parola, deve sentirsi fortunato che non lo abbia preso a cazzotti!»
Scuoto la testa.
«Andiamo a casa dai...» mormoro.
YOU ARE READING
La Forma del Destino
Romance*Completa* Un carattere introverso, una realtà che non le appartiene e un nuovo inizio. Federica ha vissuto diciassette anni in un posto che le ricordava il passato, condizionava il suo presente ma la scelta di trasferirsi potrebbe dare inizio ad un...